L’editorialista del Corriere dello Sport Xavier Jacobelli continua a sostenere la causa dei club che chiedono il ripescaggio in Serie B:
“C’è qualcosa di masochistico nella pervicacia con la quale la Serie B continua a farsi del male e non capisce che non si possono cambiare le regole in corsa; che il campionato a 19 squadre è un pateracchio inaccettabile; che, sebbene il sindacato calciatori abbia trasformato in stato di agitazione la minaccia di sciopero, quand’anche il torneo partisse venerdì sarebbe monco e sub iudice. Almeno sino al 7 settembre. Quel giorno (perchè non a Natale? Tanto, chissenefrega dei tifosi) il Collegio di Garanzia del Coni si pronuncerà su chi potrà essere ripescato”.
“Come si fa a partire il 27 agosto con la B spezzatino, quando undici giorni più tardi la Cassazione dello sport può ammettere tra o più club tra Catania, Entella, Novara, Pro Vercelli, Siena, Ternana? Ma che razza di modo di fare è questo? E i tifosi che ancora non sanno se le loro squadre giocheranno in B o in C? E i loro diritti? E le campagne abbonamenti? E le campagne acquisti impostate senza sapere quale sarà la categoria in cui giocare? E, per esempio, i tre milioni di euro che il Catania si è visto congelare, essendo stato costretto a iscriversi sia alla C che alla B?”.
“Dicono che, dopo avere entusiasticamente votato per la B a 19 squadre, confidando in 700mila euro a testa in più ai club abbiano scoperto che, con tre rivali in meno in lizza, aumentino sì le chance di promozione per le più forti, però crescano anche le possibilità di retrocessione per le più deboli. Maddai? Senza contare che chi resterà in soddisfatto il 7 settembre, il giorno dopo schizzerà al Tar. La B a 19 squadre ha aperto un vaso di Pandora da cui stanno uscendo tutti i mali di un sistema arruffone, presuntuoso. Prepotente. Un sistema da prendere a calci”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***