RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Catania entrato nel vivo in ottica Benevento”

“L’allenamento di ieri ha fatto entrare nel vivo il Catania in ottica Benevento. Solo Martic e Raimo non hanno partecipato alla seduta in vista del Massimino con una delle due leader del campionato. C’era stato l’allenamento del lunedì mattina come scarico per la gara del giorno precedente, ma adesso i rossazzurri si sono concentrati sull’avversario, sul modo di coprire il campo in ampiezza, sulle caratteristiche di Salvemini, capocannoniere con 8 gol messi a segno. Sulla difesa che è la meno perforata”, riporta La Sicilia in vista di Catania-Benevento.

“Il Catania dovrà proporre un gioco diverso, conservando l’aggressività sul portatore di palla (Maita, fedelissimo di Auteri, resta sempre un elemento di comprovata esperienza) e cercando le accelerazioni sulle fasce dove Pierozzi e Ceresoli riescono a mettere in luce le qualità del palleggio anche con le verticalizzazioni che mettono, poi, giusto Salvemini nelle condizioni di battere a rete”, scrive Giovanni Finocchiaro. Toscano pare orientato a non cambiare la formazione base che ha brillato contro la Salernitana, fermo restando che “le quotazioni di Jimenez sono in rialzo” con Corbari, Quaini e Aloi che si giocano un posto accanto al capitano e Forte che resta il riferimento offensivo.

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RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Gambino, monologo teatrale su spareggi Catania a Roma. «Crialesi tra il pubblico, gioia immensa»”

Il catanese Samuele Gambino si prepara a tornare nella sua città per mettere in scena per la prima volta il monologo, scritto e interpretato personalmente, a cui ha iniziato a lavorare alla fine del 2022. Da oggi a domenica si esibirà al Tinni Tinni Arts Club di Catania per il Catania Off Springe Festival per quello che sarà il suo primo ritorno a casa come attore professionista, con il suo ‘Come ogni domenica’. Porterà in scena un racconto familiare ispirato da fatti realmente accaduti a Catania negli anni ’80, attraverso la raccolta di aneddoti ed esperienze di tifosi e appassionati di calcio come lui. Uno spettacolo che offre un punto di vista personale di uno dei più importanti esodi sportivi della storia del calcio: la trasferta dei tifosi rossazzurri in occasione degli spareggi a Roma nell’83 per la promozione in Serie A del Catania.

“Gambino porta sul palco la stagione in cui il Catania fu promosso con Gianni Di Marzio in panchina. Quell’anno a fare la storia furono anche i 40mila tifosi rossazzurri in trasferta a Roma”, riporta La Sicilia. Gambino ha sottolineato: «Ne parlo nel tentativo di raccontare che, quando il dolore di un lutto appare troppo pesante da sopportare per il singolo, può venire in aiuto la collettività. E questa dev’essere intesa come una famiglia, un gruppo di amici o di persone che scelgono di accompagnarti in questo percorso. Ho messo in piedi un primo allestimento e ho avuto l’onore di avere tra il pubblico uno dei protagonisti di quella squadra, Angelo Crialesi. E’ stata una gioia immensa».

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RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Torre del Grifo. Ross Pelligra e Aurora Srl, chi la spunterà?”

“Ross Pelligra rilancerà a ridosso della dead line, il competitor che fa capo ad Aurora Srl ha in programma una eventuale nuova offerta. La corsa per assicurarsi Torre del Grifo oggi vivrà il momento decisivo. Alle 12 scadrà il termine per vincere la gara indetta dal Tribuna di Catania e in città a quell’ora tutti punteranno sguardo e orecchie verso piazza Verga per informarsi su un verdetto che potrebbe non essere definitivo ma che, di fatto, porrà fine al duello cominciato una settimana fa con la prima apertura delle buste e la conferma che Ross Pelligra, dopo una prima offerta di 4 milioni di euro, non era rimasto l’unico competitor. Gli ‘avversari’ hanno messo sul tavolo 10mila euro in più aprendo, di fatto, la gara”, riporta La Sicilia.

“Nelle ultime ore nei due quartier generali confronti e call si sono susseguiti a ritmo frenetico. Il Gruppo Pelligra ha la volontà di offrire una cifra importante. Non emergono numeri, ovvio, ma dovrebbe essere un rilancio consistente. Il gruppo Aurora Srl avrebbe una disponibilità che sfiorerebbe o supererebbe il tetto dei 6 milioni”, si legge. “Da quel che è emerso da fonti vicine a Ross Pelligra, se il prezzo dovesse diventare eccessivo, il presidente del Catania farebbe scattare subito un piano B. Uscendo allo scoperto e ufficializzando l’acquisto di un terreno per cominciare il progetto avveniristico di un centro sportivo ex novo da realizzare a ridosso della città. Si è parlato a lungo di Nesima, di un altro sito non distante dall’aeroporto. Presto sapremo, eventualmente. O in contemporanea, visto che Pelligra ha sempre dichiarato che l’intenzione di costruire un centro sportivo nuovo non esclude la voglia di riaprire Torre del Grifo”.

L’articolo di Giovanni Finocchiaro sottolinea che l’eventuale aggiudicazione del Village oltre i 4 milioni offerti in origine dal patron rossazzurro “toglierebbe una parte del budget previsto per il mercato di gennaio, anche se il progetto sportivo – secondo quello che ha sempre ripetuto Pelligra – non verrà depotenziato”. Dall’altra parte, Aurora Srl “ha pronto un piano di azione e ristrutturazione degli spazi per rendere viva un’area che dovrebbe vivere anche di calcio. Ma in assenza di un accordo con il Catania per l’affitto dei campi (si dubita che le parti possano persino incontrarsi) i soci avrebbero studiato le formule adeguate per utilizzare Torre del Grifo e rimodularlo con altre iniziative. Anche sportive”. Si aggiunge che un socio avrebbe fatto registrare “il disimpegno per fare spazio a un imprenditore di Ragusa che si occupa del commercio di auto e che, di recente, ha ampliato il suo raggio d’azione aprendo un punto vendita a Catania”.

===>>> TORRE DEL GRIFO: “aggiudicazione provvisoria” da parte del Catania FC. Si attende il 30 ottobre per l’eventuale offerta di un soggetto terzo

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CALCIO IN PROVINCIA – Paternò, il club: “Avanti con coesione e determinazione, rinnovato slancio”

Dopo la lettera clamorosa inviata dai calciatori del Paternò Calcio (Serie D), il club annuncia che il suo presidente, Yahya Kirdi, ha incontrato privatamente ieri mattina la squadra nella nuova sede del ritiro. Questa la nota diffusa dalla società:

“Il confronto si è svolto in un clima costruttivo e aperto, con l’obiettivo comune di affrontare un momento di transizione e concentrarsi sullo sport. La dirigenza ha ascoltato attentamente le preoccupazioni della squadra e ha accolto la richiesta di un dialogo franco e collaborativo. Questo passo rappresenta un momento importante per riunire il gruppo e ristabilire una visione condivisa.

Kirdi ha dichiarato: “Ho voluto essere presente perché credo fermamente che possiamo ripristinare la fiducia reciproca solo affrontando insieme le sfide. Il nostro progetto per Paternò non si basa sulle polemiche, ma piuttosto sul coinvolgimento, sul rispetto e sull’impegno quotidiano. Voglio ribadire che la squadra e la città sono sempre al centro dell’attenzione: riconosciamo di dover essere un’unica entità, campioni dentro e fuori dal campo. Andiamo avanti con convinzione, coesione e determinazione”.

Kirdi ha inoltre espresso la sua gratitudine ad alcuni rappresentanti dei tifosi della squadra per essersi presentati. Questo ha accresciuto il suo rispetto per loro. “Mi ha fatto capire – ha sottolineato Kirdi – che si tratta di fare fronte ad una grande responsabilità e dunque persevererò per realizzare il sogno di Paternò”.

Kirdi ha anche risposto alle domande dei tifosi sulle condizioni di vita dei giocatori e sulla situazione attuale. Ha affermato di aver fornito una sede abitativa adeguata, dotata di tutti i comfort. Il trasferimento nell’attuale residenza è un desiderio dei calciatori e dell’allenatore stesso. Il club aggiungerà presto nuovi giocatori alla squadra. “Ringrazio il sindaco di Paternò, il signor Nino Naso, e l’assessore allo sport, Luigi Gulisano per la loro costante attenzione e il loro illimitato supporto alla squadra”.

Il capitano della squadra, Mohamed Zakaria Boulahia Nedjadi ha anche smentito le false affermazioni che circolano sui social media circa la mancanza di interesse della dirigenza per la squadra a tutti i livelli. Al termine dell’incontro, ha dichiarato: “La squadra ha espresso grande apprezzamento per la disponibilità e la sensibilità del presidente ed è soddisfatta della chiarezza raggiunta. Siamo tutti pienamente concentrati, consapevoli dell’importanza del momento. Ora pensiamo solo al campo e al risultato per il bene e il successo del Paternò”.

La società ringrazia tutti i giocatori, lo staff e i tifosi per la loro dedizione e li invita a rimanere uniti nel sostenere la squadra. Ora più che mai, tutte le energie devono essere indirizzate verso l’obiettivo comune: una stagione di rinnovato slancio e orgoglio rossazzurro. Il percorso non sarà privo di ostacoli, ma è proprio nei momenti difficili che si misura la vera forza di un gruppo unito. Condividere un obiettivo comune sarà la chiave per costruire qualcosa di duraturo e degno della storia di questa città.

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ESCLUSIVA – Passiatore: “Il Cibali mi dava una forza enorme. Andai via con rammarico. Catania orientato verso il binario giusto. Toscano ha trovato la medicina migliore attraverso l’umiltà”

Nella stagione 1997/98 fece parte della rosa del Benevento, in Serie C2. L’anno successivo, invece, per lui si aprirono le porte del Catania contribuendo alla promozione in C1. Parliamo dell’attaccante Francesco Passiatore, capace di fare la differenza in carriera a suon di gol facendo impallidire le difese avversarie e oggi seduto sulla panchina dell’Enna Calcio (Serie D). La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di sentirlo telefonicamente, parlando con lui del presente sulla panchina gialloverde e dei suoi trascorsi da giocatore a Catania e Benevento. Naturalmente non poteva mancare lo spazio legato ai ricordi delle esperienze vissute nelle due piazze, con preziose considerazioni in vista del big match di domenica al ‘Massimino’.

Com’è cambiato il calcio rispetto a quando lo ha vissuto da calciatore?
“Sono cambiate tantissime cose. Il calcio è completamente diverso. Io mi sono dovuto adattare a tante situazioni con il passare degli anni. Le esperienze ogni anno sono sempre diverse, sono cambiate le regole. Ora c’è la regola degli under, devono giocare i giovani ma il livello si è abbassato tanto. Personalmente preferisco il calcio di una volta, perchè era un calcio fatto di molta più meritocrazia. All’epoca per far parte di uno spogliatoio importante dovevi avere tutte le caratteristiche adatte”.

Catania e Benevento, quanto hanno inciso queste esperienze all’interno del suo percorso professionale da calciatore?
“Ho avuto la fortuna di giocare in tante piazze importanti. Sicuramente Catania è quella che, a livello ambientale, di coinvolgimento, ti faceva avvertire qualcosa di molto importante. Avevi pressioni giornaliere, l’ingrato compito di dover soddisfare giorno dopo giorno la società. Dovevi stare lì tutti i giorni e dare tutto. Giocare al vecchio Cibali, quando le cose vanno bene, è un discorso. Se non vanno benissimo devi avere personalità e carattere, altrimenti diventa difficile giocarci. Lo era allora, lo è adesso. Ma perchè Catania vive il calcio in maniera esponenziale. C’è qualcosa di primario, di vitale a Catania nel calcio! A me piace viverlo così. Il calcio lo vivo e l’ho sempre vissuto in questo modo. Da allenatore, poi, lo si vive in maniera ancora più intensa perchè la guida tecnica ha tante responsabilità. A Benevento fu un’altra annata bella. Abbiamo sfiorato la promozione perdendo la finale col Crotone che aveva una squadra importantissima. Iniziammo in sordina ma poi andammo in crescendo fino alla fine. E’ stata una bella storia di calcio”.

Catania e Benevento le hanno lasciato qualche rammarico?
“A Benevento forse saremmo potuti arrivare in testa al campionato perchè abbiamo fatto una bella rincorsa. A Catania invece ebbi il rammarico di andare via a seguito di diatribe con i Gaucci. Sarei voluto rimanere magari qualche anno in più perchè vivere Catania ed il calcio a Catania per me era passione pure. Il rapporto con la città è stato qualcosa di fantastico, poi quando un giocatore avverte che la gente ti vuole bene, entri anche in simbiosi in un certo senso. Io avevo una prerogativa, quando entravo in campo al Cibali le mie forze si triplicavano. Il Cibali a me dava una forza enorme”.

La spinta del popolo rossazzurro può essere un valore aggiunto in vista dello scontro al vertice col Benevento?
“Sì, assolutamente. Io credo che il Catania ora si sia orientato verso il binario giusto. Sono stati bravi a cercare la soluzione migliore e quindi adesso si sono incanalati verso il percorso che merita Catania. Il girone C lo seguo perchè nella mia carriera ho prevalentemente giocato al sud. In questo momento Benevento, Salernitana e Catania occupano le prime tre posizioni in classifica. Di solito c’è sempre un outsider, la squadra che non ti aspetti, invece quest’anno le formazioni citate sono quelle che dovevano dare di più e lo stanno facendo, rispettando le attese. Il Catania ha in più rispetto agli altri il valore del pubblico, come anche Salerno che è un’altra grandissima piazza. Battendo la Salernitana il Catania ha dato un segnale importante. Mister Toscano l’ho sentito perchè ci conosciamo, abbiamo un buon rapporto. Credo che lui in silenzio e nel lavoro abbia trovato la medicina giusta. Attraverso l’umiltà, perchè poi alla fine a Catania se fai capire di essere una persona umile ti lasciano lavorare tranquillamente. E’ chiaro, vogliono i risultati ma ora stanno arrivando. Sono riusciti a trovare una compattezza generale. E con questa compattezza l’ambiente sa trascinarti, diventa l’arma in più che può portarti a spingere tanto”.

Come procede l’avventura sulla panchina dell’Enna?
“L’anno scorso ho portato l’Enna alla salvezza, arrivando sulla panchina gialloverde a due mesi dalla fine del campionato. Domenica, ottenendo la conquista dei tre punti, è stato invece il culmine di un qualcosa che abbiamo inseguito a lungo. Avevamo sfiorato la vittoria diverse volte, per una serie di situazioni non arrivava però la squadra ha sempre dimostrato vitalità, di essere presente, di credere in quello che fa. Questa è una cosa molto confortante. Domenica è venuta fuori una gara quasi perfetta dove sicuramente per le occasioni create meritavamo un punteggio maggiore. Ma il calcio non ha sempre una sua logica, magari succede che crei tanto e poi le partite finiscono con il risultato minimo”.

Si ringraziano l’Enna Calcio e Francesco Passiatore per la gentile concessione dell’intervista.

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BREVE: “Un Catania dalla fortissima mentalità vincente. Forte sta tornando ai livelli di qualche anno fa”

Riportiamo alcune considerazioni su Telecolor di Carlo Breve, allenatore ed opinionista con trascorsi anche da calciatore del Catania dopo il recente 2-0 inflitto dai rossazzurri alla Salernitana:

Il Catania ha dimostrato di avere una fortissima mentalità vincente, ha voluto vincere la partita più di quanto la volesse ribaltare la Salernitana, questo è stato il pieno merito dei ragazzi di Toscano, regalando a tutta la piazza una domenica speciale. Dal punto di vista tecnico, Cicerelli tira una ‘maledetta’ da circa 35 metri. Ci sono stati due secondi di silenzio, la gente non se lo aspettava che tirasse in porta. Anche il gol di Forte è stato di grandissima fattura, con il rinvio di Dini, la spizzata di Lunetta che di testa anticipa l’avversario, Forte attacca la profondità, sfrutta l’errore di Golemic, lo stop di esterno sinistro è perfetto, orientato a calciare poi di sinistro, buca la porta senza neanche guardare il portiere. Sono i gol tipici di Forte. La forza di Forte è questa, la capacità di andare in gol negli ultimi 16 metri. Domenica ha fatto un lavoro incredibile per la squadra. Se prima non aveva una brillante condizione fisica che non gli consentiva di andare sempre al tiro e rendersi pericoloso, ora l’ha raggiunta e sta tornando ai livelli di qualche anno fa“.

“Sottolineo una novità rispetto alle altre gare, cioè che il Catania non ha aspettato la reazione della Salernitana ma aggredito di nuovo i granata con la voglia di andare a chiudere la partita. I giocatori hanno percepito un’atmosfera diversa da tutte le altre domeniche. Si remava tutti dalla stessa parte, i 19mila più la panchina. Catania-Benevento? Emergono due modi d’interpretare il calcio da parte degli allenatori. Sarà uno scontro tra due filosofie diverse. Da una parte il pragmatismo di mister Toscano, dall’altra un pò il narcisismo di Auteri, tecnico di grande spessore che punta molto sull’estetica, a cui piace far giocare bene le sue squadre anche a costo di prendere qualche gol in più e di perdere qualche partita. Non mi aspetto esperimenti, nè grande variazioni sulla formazione che Toscano ha in testa in ottica Benevento. Magari solo l’inserimento di Aloi al posto di Quaini“.

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EX ROSSAZZURRI: Riccardo Gaucci e Novellino entrano nell’organigramma del Perugia

Novità per due ex Catania: Riccardo Gaucci e Walter Alfredo Novellino. In queste ore il Perugia Calcio ha comunicato l’ingresso del primo nel ruolo di consulente del presidente per la parte sportiva e del secondo come consulente del presidente per le relazioni istituzionali. “Due figure di grande esperienza e conoscenza del mondo del calcio che andranno a rafforzare la struttura dirigenziale del club, nell’ottica di un percorso di crescita e consolidamento dell’intero progetto biancorosso”, si legge.

“Per Riccardo Gaucci si tratta di un ritorno carico di significato, legato alla storia della famiglia Gaucci e al profondo legame con la città di Perugia e i suoi colori. Il suo contributo sarà rivolto al supporto della presidenza nella definizione delle strategie sportive e organizzative del club. Walter Alfredo Novellino, allenatore di lunga esperienza e figura di grande prestigio nel panorama calcistico nazionale, metterà a disposizione della società la propria competenza e la propria rete di relazioni per curare i rapporti istituzionali del club con le realtà sportive, federali e territoriali”, riporta la nota della società umbra.

«Accolgo con entusiasmo questa nuova sfida – ha dichiarato Riccardo Gaucci –. Tornare a Perugia rappresenta per me un’emozione profonda e una responsabilità importante. Metterò tutta la mia esperienza al servizio del club e del suo futuro».

«Sono felice di poter collaborare con una società che rappresenta una storia importante del calcio italiano e un pezzo importante della mia vita – ha commentato Walter Novellino –. Il mio obiettivo sarà contribuire, attraverso il dialogo e le relazioni, a valorizzare ulteriormente l’immagine del Perugia».

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A MENTE FREDDA | Il Catania siede al tavolo delle grandi, artefice del proprio destino

Settimana scorsa parlavamo di asticella che si alzava, in vista di Catania-Salernitana. La vittoria per 2-0 ai danni della capolista del girone C, ora raggiunta in vetta dal Benevento, conferma che la squadra di mister Toscano è sulla buona strada. Giallorossi, granata e rossazzurri occupano la zona podio della classifica, staccandosi un pò dalle dirette inseguitrici. A conferma che, probabilmente, opinionisti e addetti ai lavori avevano ragione nell’indicare le tre squadre come le principali favorite nella lotta al primato.

Solo un punto, ora, divide il Catania dal primo posto. Lo scontro direttissimo con la Salernitana ha evidenziato ulteriori progressi sul piano della mentalità di una squadra sempre più solida difensivamente, organizzata, compatta e che orchestra con maggiore enfasi e intensità la manovra offensiva, supportata da un centrocampo eccellente in chiave di recupero palla e ribaltamento dell’azione. Può ancora migliorare la circolazione del pallone e la continuità nell’imprimere ritmo alle giocate. Ma il Catania dimostra di esserci. Seduto al tavolo delle grandi, consapevole di potersela giocare fino in fondo se proseguirà verso la direzione attuale.

La vittoria di domenica è importante soprattutto per com’è maturata. Esprimendosi il Catania con personalità, qualità, lucidità e capacità di saper leggere le tante partite giocate all’interno della stessa. Rispondendo puntualmente alle mosse tattiche di Raffaele senza mai disunirsi, con equilibrio e concentrazione. Senza frenesia, il Catania ha conquistato una nuova difficile tappa di questo campionato. Nei prossimi giorni si presenterà un altro ostacolo mica da ridere, sfidando proprio il sopracitato Benevento. Altra big del torneo, allenata da un tecnico di grande esperienza, che punta senza mezzi termini alla promozione diretta in Serie B.

I rossazzurri avranno il vantaggio di affrontare i sanniti davanti ad una cornice di pubblico forse ancora più bella di domenica scorsa. Ci sarà da sudare, il Benevento rappresenta certamente un osso duro ma il Catania è lì, artefice del proprio destino. Arrivando all’appuntamento con grande entusiasmo, un organico che vanta la piena disponibilità di quasi tutti gli effettivi e la “fame” di chi non vuole smettere di sognare e far sognare un’intera città.

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QUI BENEVENTO: tris di rinnovi per la società giallorossa

Tris di rinnovi perfezionato dal Benevento Calcio. I prossimi avversari del Catania comunicano di avere raggiunto l’accordo per il prolungamento del contratto economico con i seguenti tesserati: Jacopo Manconi, attaccante classe 1994, ha firmato il rinnovo che lo legherà al Club giallorosso fino al 30 giugno 2027; Lorenzo Carfora, attaccante classe 2006, ha sottoscritto il prolungamento del proprio contratto con scadenza fissata al 30 giugno 2028; Antonio Prisco, centrocampista classe 2004, ha rinnovato il proprio accordo con il Benevento Calcio fino al 30 giugno 2028.

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ALOI: riecco l’ex Ternana, il centrocampo ritrova un prezioso tassello

Quarto gettone di presenza in casacca rossazzurra per Salvatore Aloi. C’era attesa per rivedere il centrocampista calabrese classe 1996. Nelle prime tre giornate di campionato aveva impresso in modo tangibile il proprio marchio in mezzo al campo. Contro il Monopoli è arrivata anche la ciliegina sulla torta: l’ingresso nel tabellino dei marcatori, firmando il suo primo gol con la maglia del Catania. Era il 6 settembre scorso. Poi, un problema di natura muscolare lo ha costretto a dare forfait in occasione della trasferta di Cosenza. Un grosso imprevisto per il Catania, ritrovatosi a giocare in Calabria senza uno degli uomini di maggior peso a centrocampo, reparto in quel momento piuttosto carente dal punto di vista numerico. Ed infatti Toscano ha dovuto adattare Jimenez collocando in panchina Di Tacchio, al rientro dall’infermeria, inoltre mancava lo squalificato Quaini.

Situazione di piena emergenza e, non a caso, i rossazzurri hanno fatto parecchio fatica al “San Vito-Marulla”. Oggi invece lo scenario è ben diverso. L’infermeria in casa Catania è quasi del tutto svuotata, Toscano può scegliere tra vari interpreti. E spicca proprio il ritorno sul rettangolo verde di Aloi, domenica, in occasione del big match con la Salernitana. Poco più di un mese dopo, riecco l’ex Ternana rendersi protagonista nel corso del secondo tempo prendendo il posto di Quaini. Più di mezz’ora per consentirgli di mettere benzina nella gambe ed offrire subito un contributo valido alla causa rossazzurra. Una nota lieta, certamente, il rientro di un tassello fondamentale nell’economia del gioco di Toscano per qualità, esperienza e caratteristiche funzionali nel contesto rossazzurro.

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