IL SINDACO: “Controlli ancora più capillari nei quartieri periferici. Cerchiamo di blindare la città. Catanesi, rispettate in maniera rigida le prescrizioni”

Abbiamo pubblicato il lungo intervento Facebook di Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana. Spazio, adesso, alla diretta di Salvo Pogliese, sindaco di Catania, in merito al diffondersi dell’emergenza Coronavirus facendo il punto della situazione: “Ho ritenuto opportuno utilizzare per la prima volta lo strumento della diretta Facebook poichè stiamo vivendo un’esperienza che nessuno di noi aveva mai vissuto, molto intensa. Stiamo per entrare all’interno della settimana forse decisiva, oggi più che mai è opportuno che ognuno rispetti in maniera rigida, attenta e scrupolosa le prescrizioni inserite all’interno dei decreti recentemente predisposti e pubblicati. Bisogna rimanere a casa, contenere al massimo qualsiasi uscita dalle proprie abitazioni nei casi rigidamente inseriti nei provvedimenti, solo per ragioni di lavoro, motivi di salute o in altri casi di assoluta necessità. Sembra che stiamo per raggiungere il picco e dovrebbe iniziare una fase decrescente. In Sicilia i dati sono radicalmente diversi rispetto a quelli registrati nel resto d’Italia grazie a Dio”. “Il nostro pensiero va alle famiglie dei malati. Vedere le immagini di Bergamo con i camion dell’Esercito che trasportavano le bare credo abbiano toccato il cuore di ognuno di noi facendo percepire in maniera più incisiva la gravità del fenomeno che stiamo vivendo. Il nostro pensiero va ai medici ed operatori sanitari che si stanno operando in trincea per combattere questa battaglia. Pensiero che va esteso anche a tutte le forze dell’ordine, Esercito, Guardia di Finanza, corpo della polizia locale che in maniera sinergica stanno svolgendo una funzione assolutamente qualificante. I controlli sono capillari su tutto il territorio comunale. In questo momento possiamo disporre di 16 pattuglie insieme a poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari che controllano il nostro territorio. Ma al di là della fase repressiva credo che finalmente i catanesi abbiano percepito quanto sta accadendo. Queste prescrizioni sono a tutela della salute di tutti, sacrifici affinchè non si possa registrare un bilancio ancora più drammatico rispetto a quello di oggi. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Non è il tempo dei protagonismi. Dobbiamo fare tutti il proprio dovere con sobrietà e serietà. Lo devono fare le istituzioni rispettando le ordinanze e i cittadini nell’interesse di tutti, con la speranza che a breve potremo lasciarci alle spalle questa esperienza che nessuno avrebbe mai pensato di vivere”. Il sindaco legge, poi, i messaggi degli utenti. Queste le principali risposte: “Non è il tempo delle polemiche. Le riflessioni è opportuno farle quando ci lasceremo definitivamente alle spalle tutto questo. C’è la necessità di rispettare le ordinanze nell’interesse nostro, dei nostri cari e di tutti gli italiani. Negozi di generi alimentari? Tutti possono essere aperti ad eccezione della domenica ma è importante anche all’interno delle piccole botteghe che si rispettino le distanze, si utilizzino le mascherine e tutte le prescrizioni inserite. Per quanto riguarda l’imminente pagamento delle pensioni, negli uffici postali ci sarà una suddivisione in base alle lettere dei cognomi in giorni prestabiliti. Io sono sempre stato un inguaribile ottimista ma credo che l’atteggiamento dei catanesi sia molto responsabile. Ci sono e continueranno ad esserci coloro i quai non rispetteranno le prescrizioni, con numeri tuttavia decrescenti, ma la stragrande maggioranza della popolazione le ha puntualmente rispettate. Esodo a Messina? Sarebbe stato meglio se non fosse accaduto ma dei correttivi si sono subito immaginati e realizzati, diverse persone sono state denunciate. Mi auguro che tutti si comportino in maniera responsabile perchè è doveroso farlo. Chi nelle settimane precedenti ha raggiunto la Sicilia dal Nord Italia deve rimanere a casa in quarantena“.  “Fino al 22 marzo i controlli della polizia sono stati superiori a 1500 fra persone controllate ed esercizi commerciali controllati. Credo si stia facendo uno sforzo importante nell’interesse di tutti. Stesso discorso per le forze dell’ordine, la polizia di Stato, la Guardia di Finanza e l’Esercito. Ci sarà un controllo ancora più capillare nei quartieri periferici della città dove la percentuale di chi non rispettava le prescrizioni era decisamente alta. Sospensione Tari? La prima rata per il pagamento è stata individuata nell’1 giugno. Non è stato semplice. Ci siamo confrontati giornalmente con il vice sindaco e l’assessore al bilancio. E’ bene che tutti sappiano il dramma del dissesto che stiamo vivendo con un problema aggiuntivo di liquidità che altri comuni non hanno. Ma ci è sembrato opportuno adottare questo provvedimento che non sarà a costo zero per il Comune di Catania, è bene sottolinearlo, all’interno di un contesto in cui con grande equilibrio dico che ci saremmo aspettati alcuni interventi da parte del governo centrale a tutela degli enti locali. Mi auguro che questo accada nei prossimi giorni, altrimenti potremmo vivere problematiche aggiuntive consequenziali. Noi abbiamo dato un segnale importante sospendendo per primi in italia gli stalli a pagamento modificando il contratto di servizio con Sostare. Sospensione prolungata fino al 3 aprile“.  “Noi viviamo l’emergenza sanitaria ma anche economica nella nostra città per quanto accaduto a moltissime categorie di lavoratori che si sono ritrovati da un giorno all’altro senza alcuna entrata mensile o giornaliera. Tutto ciò sta comportando qualche problema ulteriore sul tema dei reati predatori, nella nostra città ci sono esercizi commerciali dove si stanno registrando furti. Mi auguro di riuscire a contenere o azzerare il fenomeno ma non è semplice essendoci un numero limitato di forze di polizia, che ringrazio per il lavoro che stanno facendo. Ci sarà particolare attenzione anche su questo tema. Sanificazione? Avevamo predisposto in sinergia con l’assessorato all’ecologia e con l’AMT un’opera straordinaria di pulizia e bonifica all’interno di tutto il territorio cittadino. Opera puntualmente fatta e che sta interessando tutti i quartieri della città. Continuiamo a farlo. Questa sera Vulcania e San Giovanni Galermo, domani Trappeto e Ognina, mercoledì Barriera e Canalicchio, giovedì il centro storico. Tutto ciò accadrà per la seconda volta. Quindi c’è uno sforzo capillare da parte delle aziende private che gestiscono il servizio di pulizia del comune e della Multiservizi”. “Lunghe file ai supermercati? Stiamo cercando di blindare la città in sinergia con le forze dell’ordine attraverso posti di blocco all’interno dei quartieri periferici e tutte le vie d’accesso a Catania. Provvederemo a mandare una delle 16 pattuglie anche all’interno del Viale Mario Rapisardi. Devo lanciare un ultimo appello. Ribadisco di augurarmi che tutto quello che si sta facendo ad ogni livello possa produrre gli effetti sperati. Andando in giro per la città si percepisce in maniera plastica come i catanesi stiano rispettando le prescrizioni. Mi rivolgo a chi rappresenta una sparuta minoranza e non lo fa: comprendo perfettamente che si va ad incidere sulle libertà personali ma adesso la priorità è la salute pubblica per rispetto di se stessi e gli altri, perchè l’irresponsabilità di qualcuno rischia di vanificare gli sforzi fatti. Catanesi, rispettate tutti in maniera rigida le prescrizioni. Dobbiamo tutelare l’interesse collettivo”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

LANZAFAME (Honved): “L’italiano ha tanti pregi ma è superficiale. Il mio futuro è qui”

Momento delicato non soltanto in Italia. Il Coronavirus si sta diffondendo anche in altri Paesi e servono le giuste precauzioni. Ne parla l’ex Catania Davide Lanzafame, attualmente in forza all’Honved (Ungheria), attraverso un’intervista rilasciata a tuttomercatoweb.com soffermandosi anche sul proprio futuro: “Mia moglie e le mie bambine sono qui. La mia famiglia è a Torino, i suoceri in Sardegna. Sono chiusi in casa ma in Italia purtroppo non capiscono e c’è superficialità. Finché non ci saranno restrizioni e punizioni, continueremo a ritardare a tornare alla vita di ogni giorno. E’ il limite dell’italiano: abbiamo tanti pregi ma siamo superficiali. Anche se non ci sono restrizioni, sono in quarantena volontaria con moglie e figlie. Mi faccio portare il cibo a casa, cerchiamo di rispettare il prossimo. C’è chi è asintomatico e può contagiare, è meglio non rischiare, è dovere dei cittadini stare in casa. Il mio futuro? Ho 33 anni, altri due di contratto. Ho fatto tanti gol qui, sono tornato giovane in Ungheria, vivo il calcio in modo più spensierato. Quando sono arrivato all’Honved volevo chiudere qui ed è ancora il mio obiettivo”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

GOMEZ: “Non riesco a parlare di calcio. E’ terribile quanto accade. L’Italia deve rimettersi a posto prima di tornare a giocare”

Non sono bei momenti. Alejandro Gomez ha sempre avuto una passione innata per il calcio, ma oggi è proprio difficile parlarne. L’ex giocatore del Catania, ora in forza all’Atalanta, commenta in questi termini quanto sta accadendo, ai microfoni di Sky Sport24: “Il mio stato d’animo non è al top, la situazione del Paese non è la migliore e uno cerca di essere positivo, ma ogni giorno ci sono notizie brutte. Uno quando si alza e legge le notizie gli rimane del rammarico. Non si può fare altro che rimanere a casa, essere positivi e sperare che tutto questo possa finire presto. Faccio fatica a pensare al calcio. Cerco di tenermi in forma, di allenarmi un’oretta e mezza al giorno ma è difficile mantenere la concentrazione. Il calcio è l’ultima cosa che mi interessa. Non so se si tornerà a giocare, se lo si farà in estate o fra qualche mese ma prima il Paese deve rimettersi a posto. Sarà molto difficile tornare a giocare: come si fa a organizzare le trasferte, ad andare negli alberghi? È una grande domanda che mi faccio”. “Come Atalanta abbiamo reso felice una città intera ma quello che stiamo vivendo in questo periodo è qualcosa di terribile, che non riesco ancora a capire. Siamo il Paese con più contagiati dopo la Cina, è strano. In questo periodo uno dovrebbe essere felice, orgoglioso di quello che sta facendo con la propria squadra ma invece dobbiamo guardare altro e pensare alle famiglie che stanno soffrendo. Sono con loro, sono gente tosta che non si arrende e questo periodo passerà. In questo periodo brutto mi sento di dire che dobbiamo avere tutti un atteggiamento positivo”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

MUSUMECI (Pres. Regione Siciliana): “I prossimi giorni saranno i più difficili. Prepariamo nuovi posti letto. Siamo in guerra ed il nemico non lo conosciamo bene”

Lungo intervento su Facebook di Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana, facendo chiarezza su quanto sta accadendo in Sicilia a seguito della diffusione del Coronavirus: “Ho il dovere di tenervi aggiornati su quanto accaduto nelle ultime ore. Facciamo chiarezza. Il segnale è scattato a mezzanotte quando abbiamo ricevuto decine di fotografie di lunghe file di autoveicoli che dalla Calabria attendevano di passare a Messina. Questo è vietato dalla precedente ordinanza che avevo adottato io giorni fa. E’ vietato dall’ordinanza adottata subito dopo dal Presidente della Regione Calabria. E’ vietato dal provvedimento adottato poco più di 24 ore fa dal Ministro degli Interni assieme al Ministro della Salute. C’è il divieto di passare da una regione all’altra e da un comune all’altro. Perchè allora tante macchine chiedono di traghettare in direzione Sicilia? I provvedimenti parlano chiaro. Lo Stretto di Messina lo può attraversare solo chi appartiene alle forze dell’ordine, alle forze armate, chi è operatore sanitario e chi quotidianamente fa il pendolare. Cosa centrano centinaia di macchine e migliaia di persone in attesa di passare? Seconda ondata di rientro questa. Rappresenta un danno. Oggi la migliore cura è restare nel posto in cui ci si trova. Ecco perchè mi sono allarmato. Ho chiesto alle prefetture di Messina e Reggio, ma anche al Ministro dell’Interno perchè non ci fosse un cordone di forze dell’ordine per impedire questo passaggio”. “Ho mandato una nota molto pesante ma sentita al Viminale. Io ho grande rispetto per i ministri, l’istituzione ed il capo di Governo. Ho chiesto particolare attenzione per lo Stretto e quindi non è possibile che chiunque arrivi a Villa pensi di potere attraversare lo Stretto e venire in Sicilia. Nessuno deve più entrare. Lo sanno tutti a Roma. Ho detto in mattinata che noi siciliani non vogliamo essere carne da macello. Non è allarmismo ma mi piace curarmi in salute. Non è possibile adottare provvedimenti duri e restrittivi se poi non c’è chi applica le sanzioni. Per questo mi sono seriamente arrabbiato. Grazie a Dio stamattina, mi dicono le nostre guardie forestali che il traffico nello Stretto si sia normalizzato perchè nel frattempo a Villa San Giovanni hanno creato due corsie. Una per chi ha il diritto ad entrare in Sicilia ed un’altra per chi deve tornare indietro. Lo Stato è apparso assai assente e lacunoso. Spero che la mia rabbia e protesta sia arrivata a buon fine”. “Noi finora abbiamo praticato i controlli chiesti dal Governo nazionale, anticipando alcuni provvedimenti in previsione delle crescita del numero di contagiati in Sicilia. Ho il dovere di capire che c’è una tendenza al rialzo, adottando misure più restrittive compresa la chiusura di negozi e generi alimentari la domenica. Domenica scorsa la gente era in giro in Sicilia. Il supermercato era un alibi perchè assieme al supermercato c’era la corsa, la corsetta, la passeggiata sul lungomare, la visita al parente. Tutte cose bellissime se non fossimo in guerra. E il nostro nemico non lo conosciamo bene. Per questo è difficile combatterlo e vincerlo. Il numero di morti è di gran lunga superiore a quello della seconda guerra mondiale. Vogliamo prendere coscienza del problema? Di questa drammatica realtà che va gestita senza farci prendere dal panico, ma con cautela e prudenza? Ci sono norme che ognuno deve sapere osservare e ne usciremo anche bene. Intanto ci prepariamo con il piano di contrasto. Con nuovi posti letto in rianimazione. Quelli ordinari non possono bastare in caso di una degenerazione del fenomeno. Immaginiamo almeno 300 posti letto. Stiamo convertendo alcuni reparti negli ospedali pubblici. Abbiamo chiesto collaborazione alle strutture private che hanno risposto concretamente e voglio vedere con i miei occhi. Ho visto i posti letto in rianimazione al San Marco di Catania, anche a Messina stanno lavorando bene. Nelle prossime ore visiteremo gli ospedali della Sicilia occidentale. In caso di emergenza particolarmente acuta pensiamo a nuovi posti letto per chi è positivo ma non necessita di andare in terapia intensiva. C’è anche un piano che stiamo adottando in sinergia con i responsabili dei singoli ospedali. Immaginiamo 2mila posti letto per i contagiati ma speriamo di non arrivare mai a questo numero. Come diceva mia nonna, ci dobbiamo curare in salute. E poi c’è il problema di chi arriva da fuori che deve stare 14 giorni isolato dai familiari perchè non sappiamo se porta il virus. In presenza di sintomi fa il tampone, controlla la febbre, se ha tosse persistente, se ha la possibilità di avere un medico di base che lo controlli periodicamente ma deve restare isolato. Stiamo acquisendo alcune centinaia di posti letto di alberghi. Diventa più facile poterli trovare in questo periodo che gli alberghi non lavorano. Ne stiamo cercando un centinaio nel messinese, oltre 200 nel catanese. Ne abbiamo trovati un centinaio nel palermitano. C’è la sanificazione dei centri abitati, disinfettando le strade”. “Attendiamo le mascherine, dispositivi di protezione individuale. Le mascherine che debbono consentirci di potere tentare di attenuare il rischio. Ne arrivano pochissime, finora 10mila da Roma in tutto il periodo di emergenza. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare altre mascherine che provvederemo a distribuire subito. In primis al personale sanitario, nei posti di lavoro e negli uffici pubblici. Tutti devono avere il diritto di possedere una mascherina. Mai come in questo momento avverto la necessità e la responsabilità, l’orgoglio di rappresentare tutta la comunità siciliana. Al di là delle appartenenze, dei partiti. Il Governo nazionale mi ha affidato un grande compito che ho il dovere di portare avanti sapendo di poter contare sulla fiducia del Parlamento siciliano, di tutti gli attori che si muovono in questo momento sulla società regionale. Rinunciando agli individualismi in una terra che è esasperatamente individualista. Combattendo per neutralizzare questo nemico. Non sappiamo quanto durerà questa guerra. Alcune settimane, alcuni mesi. Rispetto al resto d’Italia non siamo stati travolti dai numeri ma è anche grazie alla prudenza e alle ristrettezze che abbiamo posto in capo a ciascuno di noi. Dobbiamo evitare che dilaghi il morbo nei prossimi giorni che saranno i più difficili. Mettiamo da parte antipatie e risentimenti. Dobbiamo esser un solo pensiero, un solo passo, una sola strategia, un solo cuore. Perchè la comunità siciliana può dimostrare all’Italia e al mondo intero che sa essere presente alle proprie responsabilità. Non serve farci prendere dal panico. Facciamo semplicemente quello che ci viene chiesto di fare e statene certi che ne usciremo da questa triste e difficile avventura. Auguri a tutti. Per chi è credente, che Dio ci aiuti”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

AVV. GRASSANI: “Stagione va chiusa sul campo. Offensivo parlare di annullamento e cristallizzazione delle classifiche”

Tante le ipotesi formulate in questi giorni da opinionisti e addetti lavori. C’è anche chi parla di eventuale annullamento della stagione e cristallizzazione delle classifiche. Questo il pensiero dell’avvocato Mattia Grassani al Corriere Adriatico: “Lo sport, in questo momento di disgrazia e disperazione, deve necessariamente cedere il passo a quelli che sono i veri problemi del paese. Non sarà lo sport a dettare i tempi della ripresa italiana, la ripresa italiana detterà i tempi allo sport. Annullamento della stagione o cristallizzazione delle classifiche? Nessuna delle due ipotesi è codificata dallo statuto, dal Codice di giustizia o dalle Noif. Stiamo parlando di un eventuale rimedio assolutamente senza precedenti. Tutto può essere possibile perché tutto è il contrario di tutto. Allora perché non finire la stagione a dicembre? La mia chiaramente è una provocazione ma in questa fase vale tutto. Parlare di annullamento e cristallizzazione, oggi, è offensivo verso chi sta lavorando perché l’Italia possa ripartire. Porterebbe contenziosi legali non di poco conto. Senza giocare ci sarebbero società danneggiate, chi più chi meno. Le derive di una situazione che non consenta di valorizzare un criterio meritocratico sarebbero infinite e farebbero il male del calcio. Sono ipotesi premature e non voglio neanche pensarci”. “Concludere la stagione a settembre? Tecnicamente è possibile, però rispetto a tutte le previsioni e proiezioni che sono state fatte è una tempistica extralarge. Sarebbe una super estensione che obbligherebbe poi a stare fermi e ripartire nel gennaio 2021, facendo un autentico tour de force fino al maggio successivo. La stagione in corso va chiusa sul campo. Chi crede nell’orientamento sportivo non può pensare ad una vittoria, una promozione, una qualificazione che derivino da un risultato non conseguito sul campo. Ancora oggi si parla degli scudetti di quindici anni fa della Juventus e di Calciopoli. Immaginiamoci se scelte del genere dovessero essere prese a tutti i livelli”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

ZENGA: “Giochiamo a Ferragosto, chi se ne frega delle vacanze”

Il pensiero di Walter Zenga, ex allenatore del Catania attualmente seduto sulla panchina del Cagliari, in merito alla ripresa del campionato a La Gazzetta dello Sport: “Oggi è impossibile programmare una ripresa di gruppo, il Cagliari non era tra i club favorevoli alla ripresa degli allenamenti. E’ una questione sia morale che etica, ma soprattutto medica. Per quanto riguardo il campionato la vedo dura una ripresa entro giugno, più facile sfondare luglio, e allora: le vacanze? Chi se ne frega delle vacanze. Dobbiamo giocare a Ferragosto? Giochiamo a Ferragosto. Quattro partite alla settimana? Giochiamole” “Io sono in isolamento dall’8 marzo. Il Cagliari è stato il primo club a suggerire ai suoi giocatori due settimane di autoisolamento preventivo e nel frattempo abbiamo iniziato a studiare tre ripartenze differenti. Ripresa smart working, ripresa a gruppetti e ripresa ottimistica. L’unica cosa che vorrei ora è di non vedere più bare portate via dai militari”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

SERIE C: Pergolettese, anche il medico Gentile perde la battaglia contro il Coronavirus

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Ieri è scomparso all’età di 37 anni l’ex Presidente ed attuale socio e sponsor Andrea Micheli, oggi un altro grave lutto per la Pergolettese. E’ infatti arrivata la terribile notizia che anche il Dott. Rosario Gentile ha perso la sua battaglia contro il Coronavirus. Oltre che medico e amico di Famiglia, da oltre 50 anni, e’ stato il medico Sociale per 25 anni del Pizzighettone prima e della Pergolettese poi. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

COMUNE DI CATANIA: la nota del sindaco sui numerosi sbarchi nello Stretto di Messina

In riferimento al transito di numerosi automezzi nello Stretto di Messina, il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota: “Lo Stato faccia di più per la Sicilia, realizzando un argine sanitario che impedisca al Coronavirus di invadere l’isola. Alla sconsideratezza di taluni, come accaduto stanotte sullo Stretto, bisogna rispondere con la fermezza del rispetto delle regole, costi quel che costi. Nei giorni scorsi avevo reclamato di ricorrere all’Esercito per dare aiuto alle forze dell’ordine e creare un rigido filtro che facesse entrare in Sicilia solo chi ne ha veramente necessità e rispedire indietro tutti gli altri. E’ ora di mettere da parte lassismi e tentennamenti e agire con risolutezza nell’interesse di tutti”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS IN SICILIA: la situazione nelle province, 263 tamponi positivi a Catania

Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 12 di oggi (lunedì 23 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. In totale sono 721 i casi positivi registrati dall’inizio, ma attualmente ne risultano 681 perché 27 sono già guariti e 13 deceduti. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 42; Caltanissetta, 28; Catania, 263; Enna, 38; Messina, 115; Palermo, 98; Ragusa, 8; Siracusa, 48; Trapani, 42. Per quanto riguarda i deceduti, a correzione del precedente report, si precisa che i 13 casi sono riferiti alle seguenti province: 5 a Catania, 4 a Enna, 1 ciascuno ad Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Siracusa. Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

IL PREMIER CONTE: “Coronavirus, arriveranno 120 milioni di mascherine”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sull’emergenza Coronavirus a La Stampa: “Dall’inizio dell’emergenza sono aumentati del 50 per cento i posti letto di terapia intensiva su tutto il territorio nazionale, e di oltre il 70 per cento in Lombardia. E nei prossimi giorni aumenteranno ancora. Siamo al fianco dei milanesi, dei lombardi e di tutti coloro che lottano negli avamposti di questa durissima battaglia. Una battaglia che riguarda il Paese intero e che va combattuta da tutti, restando uniti”. Decine di imprese italiane stanno riconvertendo le loro produzioni per rispondere all’emergenza, anche con il supporto dello Stato e delle risorse economiche inserite nel decreto Cura Italia. Il Paese sta rispondendo con tutta la sua forzaLe bare di bergamo sono le foto di tanti, troppi italiani che muoiono ogni giorno, tutti con un nome e un cognome. Questa ferita rimarrà indelebile nella storia della nostra Patria. Nei giorni scorsi sono stati acquistati più di 6.500 respiratori e dalla prossima settimana arriveranno 120 milioni di mascherine. Solo oggi distribuiremo 4 milioni di mascherine e 125 ventilatori. Il Paese sta rispondendo con tutta la forza. Ce la faremo”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***