DAL MATERA AL POTENZA: Catania, nuovo avversario lucano nel mirino

A gennaio scorso fu vittoria a tavolino

Prima la sconfitta di Potenza per 3-1, risalente allo scorso mese di novembre, che cominciò a mettere a nudo le pecche dei rossazzurri in trasferta con França, Strambelli, Biagianti e Guaita in gol. Poi, a distanza di 24 giorni, ritorno in Lucania per il Catania che mise ko il Matera: 0-2 il risultato finale caratterizzato da una rete di Vassallo e dall’autogol del portiere Farroni sulla conclusione di Calapai a tempo ormai praticamente scaduto.

Successivamente si sarebbe dovuta disputare Catania-Matera, il 23 gennaio. La società del Presidente Rosario Lamberti, tuttavia, non si presentò al “Massimino” consegnando di fatto i tre punti a tavolino all’Elefante. Allora lo stadio era deserto poichè mancava soltanto l’ufficialità che decretasse il 3-0 finale. Oggi pomeriggio gli spalti saranno quasi del tutto vuoti, soprattutto le Curve – in sciopero – ma con ben 400 sostenitori del Potenza al seguito.

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CAIATA (Pres. Potenza): “A Catania per regalare la vittoria ai nostri tifosi”

Lucani in cerca dei tre punti

Smaltita la rabbia dopo il ko di Trapani, il Presidente del Potenza Salvatore Caiata è fiducioso che la sua squadra faccia risultato contro il Catania allo stadio “Angelo Massimino”:

“Purtroppo con il Trapani non è andata come avremmo voluto. Mettiamo da parte le polemiche. La squadra giocherà a Catania sempre più determinata, con tutta la voglia di fare bene e di regalare una vittoria all’intera tifoseria. C’è stato uno sfogo, noi siamo sempre per il rispetto delle regole. Chiediamo più attenzione perchè la nostra realtà calcistica lo merita, al pari delle altre”.

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NOVELLINO: è il momento dell’esordio a Catania, ritorno in C dopo 24 anni

Non allena in terza serie dai tempi di Gualdo

Sono trascorsi più di vent’anni, precisamente 24 anni, dall’ultima esperienza di Walter Novellino nel campionato di Serie C. Nel 1995 sedeva sulla panchina del Gualdo, portando la formazione umbra al terzo posto in C1 da neo promossa, dopo avere vinto il torneo di C2. Prima ancora mister Novellino, da subentrato, condusse il Perugia in seconda posizione (C1). Da lì in poi tanta esperienza acquisita sulle panchine di Serie B ed A. Oggi l’esordio da allenatore rossazzurro ritrovando la C, avversario il Potenza allo stadio “Angelo Massimino”.

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CATANIA – POTENZA: Novellino, arriva il giorno del debutto in uno stadio semi-deserto

Prima partita del tecnico irpino sulla panchina etnea

Nel 1987 concluse l’avventura da calciatore al 19/o posto con conseguente retrocessione dalla Serie B. Adesso è di nuovo rossazzurro, ma nelle vesti di allenatore dopo una lunga esperienza vissuta soprattutto sulle panchine di A e B. Walter Novellino è pronto per il debutto stagionale contro il Potenza. Per l’occasione lo stadio “Angelo Massimino” si presenterà deserto o quasi, in quanto i gruppi organizzati di Curva Nord e Sud hanno deciso di scioperare ritrovandosi alle 12.00 in Piazza Roma per un corteo di protesta. Al di là del fatto che la tifoseria è divisa al suo interno per tale decisione, il Catania non dovrà cercare alibi provando, anzi, a fornire valide risposte sul rettangolo verde.

Il Potenza è avversario ostico che, non a caso, occupa la Top 10 della classifica del girone. I lucani verranno alle pendici dell’Etna con l’intento di regalare una gioia da tre punti ai propri tifosi, presenti in ben 400 unità nel Settore Ospiti. A testimonianza dell’entusiasmo che si respira in casa rossoblu. Il tifo potentino si farà sentire, ma il Catania dovrà essere più forte di tutto tirando fuori gli attributi in un momento delicato ed importante. Mister Giuseppe Raffaele dovrebbe opporre all’Elefante un 3-5-2 ma non sono da escludere sorprese, pensando ad una squadra capace di cambiare pelle nell’arco dei 90′.

C’è curiosità, in questo senso, per capire quale sistema di gioco adotterà anche Novellino, il quale sembra orientato ad utilizzare il 3-5-2 oppure il 4-3-3 con Pisseri confermato a difesa dei pali. Indisponibili Calapai, Ciancio, Di Grazia, Esposito, Pulidori e Sarno. Quest’ultimo non convocato a scopo precauzionale, rientra settimana prossima. Si rivede Llama, quindi nuovamente in lista. Fischio d’inizio alle ore 14.30, nessuna copertura televisiva dell’incontro che sarà trasmesso online sulla piattaforma Eleven Sports – Serie C TV e, radiofonicamente, su Radio Cuore (93.000 Mhz) ed Etna Radio (88.400 Mhz).

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ESCLUSIVA – Pelosi: “Catania, c’è da buttare sangue per questa maglia. I tifosi mi hanno fatto sentire un giocatore vero. Il 2-0 a Palermo e quel 2-1 al Potenza…”

Claudio Pelosi ai nostri microfoni

Una ventina di gol in maglia rossazzurra, alcuni dei quali particolarmente importanti, ricordi indelebili. Momenti significativi vissuti sotto il vulcano tra il 1990 ed il ’93 per l’ex attaccante del Catania Claudio Pelosi, che abbiamo sentito telefonicamente in vista del confronto casalingo con il Potenza, squadra a cui lo stesso Pelosi segnò nella stagione ’92-93 contribuendo alla vittoria etnea in Sicilia per 2-1.

Claudio, tu sei ancora molto legato ai colori rossazzurri…
“I tifosi del Catania sono veramente unici. Ancora oggi si ricordano di un giocatore normalissimo come me. Mia moglie si chiede come facciano a ricordarsi del sottoscritto e di cosa io abbia fatto per il Catania. Custodisco tanti ricordi dentro e fuori dal campo. Mi ero ripromesso di scendere giù per una bella festa promozione, speriamo che arrivi porca miseria…”.

A proposito di ricordi, citamene qualcuno in particolare…
“Impossibile non menzionare il 2-0 di Palermo. Al ritorno a Catania sembrava come festeggiare il triplete dell’Inter di Mourinho. Ricordo fantastico. Poi il derby con l’Acireale, quando vincemmo a Siracusa e altre partite. La piazza mi ha trasmesso tanto. Io in Italia non sono mai andato oltre la B, ma a Catania è come se avessi fatto la A. Catania mi ha fatto sentire un giocatore vero. Vincere qui non è come farlo altrove. In rossazzurro non sono riuscito ad aggiudicarmi campionati, però l’entusiasmo che si respirava in città era qualcosa di allucinante. Pensa cosa sarebbe successo se avessi anche vinto. Non ricordo esattamente in quale anno, ma la gente urlava ‘Serie B, Serie B’. Allora a Dondoni e Palmisano dissi molto chiaramente ‘Ragazzi, qui bisogna pedalare eh’. La gente ci incoraggiava, il pubblico di Catania ti mette le ali. Abbiamo passato anche momenti di contestazione, brutti tra virgolette ma che hanno insegnato tanto”.

Tra i gol siglati in rossazzurro, anche con il Potenza al Cibali. Fu 2-1 per il Catania nel 1992, te lo ricordi?
“C’era contestazione. Andammo sotto con Brescini, poi arrivò il mio pareggio ed il 2-1 di Pittana. Quando segnò, lui partì come un pazzo scatenato correndo verso la curva. Io e Dondoni sapevamo cos’avrebbe potuto fare, lo rincorremmo tutt’e due per bloccarlo ed evitando che mandasse qualcuno a quel paese sotto la curva. Altrimenti succedeva un macello. La nostra felicità non fu per il gol realizzato ma per avere bloccato lui! Uno scatto per tirargli il collo e bloccare quel braccio che stava partendo (ride, ndr). Speriamo che anche stavolta, come allora, vinca il Catania”.

L’attualità dice che mancano dieci partite alla conclusione del campionato, credi in questo Catania?
“Non c’è mercato di riparazione, i giocatori sono questi ed i nomi tutti degni della squadra. Bisogna buttare sangue per questa maglia. Per il Catania non basta fare la partita normale. Da adesso in poi sono tutte finali. Ce la possiamo fare se i ragazzi si aiuteranno reciprocamente facendo arrivare i risultati per trascinare il pubblico dalla propria parte. Novellino può dare molto entusiasmo riuscendo a trascinare questo treno di voglia per la B. Me lo auguro con tutto il cuore, se dovesse esserci una finale Play Off io scenderò giù dopo tanto tempo con la viva speranza di festeggiare”.

Prestazioni di spessore contro squadre di categorie superiori e prove negative al cospetto di compagini come Bisceglie e Siracusa, come mai secondo te?
“Magari questa squadra in B avrebbe fatto un campionato diverso perchè strutturata in un certo modo. Sembra un paradosso ma è così. Io ho smesso di giocare a 44 anni in Serie D, l’allenatore era un amico e mi lasciava gestire tranquillamente raccomandandomi però di lavorare sempre al massimo. Magari gli stimoli cambiano se affronti il Sassuolo o la Paganese. Il Catania visto col Sassuolo sembrava una squadra di B, ad esempio. Poi sali sul pullman e torni nella realtà della Lega Pro. Ma in C la tecnica non basta”.

Di cosa ti occupi adesso?
“Sto collaborando con un agente FIFA ed un avvocato di Como, gestiamo un’agenzia. Lavoriamo molto con l’Australia. Spostiamo giocatori, ragazzi che vogliono maturare esperienza di lavoro o sport in Australia. Lavoriamo anche sul mercato della Malesia, un pò diverso dal solito. Funziona questa linea che ci fa divertire. Quasi tutti quelli che sono andati in Australia adesso non vogliono tornare. C’è un bel progetto alla base, iniziato anni fa”.

A proposito di Australia, tu hai giocato in questo Paese tra il 1999 ed il 2001. Racconta la tua esperienza all’Adelaide City…
“Ho giocato ad Ascoli, poi sono andato a Pistoia vincendo il campionato. Con Agostinelli allenatore arrivò qualche prestito dalla Juve, allora al mio procuratore Franco Baldini manifestai la volontà di andare via. Volevo provare un’esperienza all’estero, la buttai lì. Magari in Inghilterra, io che da piccolo ero fan del Liverpool. Ad un certo punto Baldini mi parlò di Australia, io non sapevo neanche dove fosse. Il Presidente dell’Adelaide City era un emigrante di Ascoli, ho fatto tutto via fax. Mia madre mi diceva ‘sei pazzo’, in realtà ho vissuto tre anni fantastici. Ho trovato calciatori che avevano giocato a buoni livelli in Inghilterra e Germania, gente molto forte davvero. C’erano 2-3 giocatori sulle fasce che mettevano un sacco di palloni in mezzo. Io ci andavo a nozze, segnavo spesso di testa che era il mio pezzo forte. Mi sono divertito siglando 12 gol al primo anno, 9 al secondo, 16 al terzo. Ho fatto anni stupendi praticando calcio in un ambiente molto più rilassante. A fine gara si proclamava il migliore in campo, chi avesse fatto il migliore cross, manifestazioni varie coi giocatori delle due squadre che mangiavano assieme a fine partita. Un calcio vissuto in maniera diversa in una Paese splendido per paesaggi, città, strutture, organizzazione. Ero entusiasta, sapevo di dovere sostenere un provino di 10 giorni come clausola presente all’interno del contratto. Quando arrivai avevo cinque valigie, bastò questo per fare capire all’allenatore che avessi voglia di restare ed intenzioni serie, la testa giusta”.

Torniamo alla realtà Catania. Cosa pensi dello sciopero delle Curve?
“So dell’intervista di Lo Monaco. C’è nervosismo per i risultati che non arrivano. Ho letto anche qualche commento un pò così, a volte si dicono a caldo cose che magari non si vogliono dire. In tante piazze ci possono essere tifosi che remano sempre contro, ma io sinceramente quando leggo il giornale vedo gli stadi di Serie B ed il numero di spettatori a Catania è il triplo, qualcosa d’incredibile. Chiaramente con le Curve deserte non si preannuncia un esordio positivo da questo punto di vista per Novellino, ma qui bisogna rimboccarsi le maniche e capire che peso ha quella maglia. Di certo Novellino non è un tipo tranquillo, mi sembra carismatico e adatto alla piazza. Penso che sia un bel matrimonio. Ero pronto a scommettere su Sottil ad inizio anno sinceramente, ma sai a volte il calcio è strano. In estate si parlava di Serie B, C, poi il campionato è iniziato in ritardo con numerose partite da giocare in poco tempo. Non è facile”.

Perchè il Catania fatica secondo te e quale ruolo potrà recitare la squadra ai Play Off che paiono sempre più probabili?
“Sicuramente qualche sconfitta fuori casa si poteva evitare, ma poi quando non arriva il risultato l’allenamento diventa pesante, devi essere temprato per superare certi momenti. Va considerato che chiunque contro il Catania gioca alla morte perchè non viene considerata una squadra normale. E’ un pò come la Juve in Serie A, per qualsiasi avversario le motivazioni sono a mille. Inoltre quest’anno è stata proprio una farsa con il caos dei ripescaggi che secondo me ha inciso almeno per un 30-40% sul rendimento rossazzurro. Il Catania comunque non deve porsi limiti perchè ha giocatori importanti, può succedere ancora di tutto. Possiede il DNA per stare in alto, lo dicono il pubblico ed il contorno. Chiaramente però più si va in basso di categoria e più diventa difficile risalire, ma bisogna venire fuori dalla C al più presto. I Play Off sono l’inizio di un nuovo campionato. Io ricordo che con la Pistoiese andammo in B pur avendo il Como gente come Rocchi e Saudati. Alla fine salimmo noi. I nomi non bastano, quando arrivi agli spareggi le motivazioni fanno la differenza. Il pubblico nel caso del Catania rappresenta un’arma in più se arrivi bene ai Play Off. Se il Catania farà una bella ricorsa da qui alla fine, sarà dura per tutti avere ragione dei rossazzurri. Io altrove ho vinto via Play Off da sesto. L’importante è arrivarci bene, carichi, anche se adesso aumenta il coefficiente di difficoltà con la formula dei Play Off allargati”.

Il Catania vanta una delle migliori difese del campionato ma l’attacco fatica ad ingranare. Da ex attaccante, come si superano questi momenti?
“Chi è costante, perde meno partite ed ha la difesa migliore riesce ad arrivare sempre in fondo. Poi è chiaro che il campionato si vince con tutta una serie di elementi. Devi anche buttarla dentro per vincere. Io non sono mai stato un grandissimo bomber, ero più la punta centrale che faceva segnare l’attaccante vicino. Però ho passato anch’io certi momenti. Devi continuare a lavorare, mantenere la calma perchè se l’hai buttata dentro fino allo scorso anno vuol dire che il tuo lavoro lo sai far bene. Sono momenti che si superano con il lavoro e la concentrazione, ma anche la fiducia. Non a caso Novellino ha già detto di volere lavorare sulla testa dei giocatori perchè sa di avere una macchina che va forte, adesso un pò inceppata. Ci vuole un attimo per ingranare la marcia giusta. Spero che succeda proprio questo, riaccendendo l’entusiasmo e chiudendo alla grande il campionato, senza fare calcoli”.

Si ringrazia Claudio Pelosi per la gentile concessione dell’intervista.

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DA LEGNANO: “Talenti di sicuro avvenire, in C spicca Manneh”

Menzione anche per il giocatore di proprietà del Catania

Piccolo spazio che i colleghi di sportlegnano.it hanno riservato ai giovani talenti che si stanno mettendo in mostra nel campionato di Serie C. Si evidenziano i meriti del centrocampista centrocampista scuola Juventus Fabrizio Caligara, oggi all’Olbia ma di proprietà del Cagliari. Vengono citati anche Nicolò Fagioli e Stephy Alvaro Mavididi (Juve B), oppure Samuele Birindelli (Pisa), figlio d’arte. Menzione, inoltre, per l’esterno del Catania Kalifa Manneh. In particolare si legge che tra i “talenti di tutto rispetto e sicuro avvenire” figura Manneh, “la cui storia viaggia ben oltre i confini prettamente sportivi, esterno capace di unire corsa e bonus alla causa dei siciliani”.  

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CICCONE: “Addio Sottil? Lo Monaco ha cercato di scuotere ambiente”

“Juve Stabia straordinaria e Novellino persona giusta”

La scorsa stagione ha ricoperto l’incarico di Direttore Sportivo della Carrarese. Il dirigente Michele Ciccone, con un passato in B al Bari, applaude la Juve Stabia e commenta l’esonero di mister Andrea Sottil a Catania. Queste le sue parole ai microfoni di zonacalcio.net:

“La Juve Stabia ha realizzato un qualcosa di straordinario in questa stagione, vanno riconosciuti i meriti della società, dello staff tecnico e di tutta la squadra. Inoltre con il passo falso del Trapani in casa il distacco della Juve Stabia, già cospicuo è aumentato. Il Catania? Dopo la sconfitta e la delusione di Viterbo, Lo Monaco, dirigente navigato, ha cercato di dare una scossa all’ambiente con l’arrivo di Novellino. Sono convinto che questo tecnico possa dare nuovamente entusiasmo alla piazza, e credo che sia la persona giusta per questo Catania”.

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BOGDAN (Livorno): nuovi rumors di mercato, si parla anche di Juventus

L’ex Catania sta facendo bene anche in B

Suonano sempre più forte le sirene della Serie A per Luka Bogdan. Era già così ai tempi del Catania, ma adesso che il roccioso difensore si sta confermando a livelli importanti nel campionato cadetto, aumenta l’interesse nei suoi confronti. Da tempo sul croato ci sono società come Sassuolo e Sampdoria ma, secondo quanto raccolto dai colleghi di tuttomercatoweb.com, il giocatore sarebbe stato visionato nella massima categoria anche da Fiorentina e Juventus.

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ESCLUSIVA – Garzieri: “Catania non strutturato bene, squadra deve cambiare atteggiamento e calarsi nella C. Con Novellino altro piglio in campo”

Verso Catania-Potenza, il doppio ex Nicola Garzieri ai nostri microfoni

Crotone, Potenza e Catania sono i suoi amori calcistici. In vista di Catania-Potenza abbiamo avuto il piacere di contattare Nicola Garzieri che ha totalizzato una cinquantina di presenze in rossoazzurro (anni 80′) ed un centinaio in rossoblu (anni 90′). Garzieri ha assistito alla gara d’andata allo stadio “Alfredo Viviani”, dove emersero le prime vere difficoltà del Catania e segnali assolutamente confortanti per i lucani:

Nicola, nel match disputato all’andata fosti accolto in maniera significativa a Potenza…
“Lasciare un buon ricordo nella vita ti dà la possibilità di capire se sei stata una buona persona. Al di là del fatto calcistico, se la gente ti ricorda ancora vuol dire che hai lasciato un segno importante sul piano umano. Questo è quello che più conta per me. Penso che ci sia un affetto principale rivolto alla persona più che al calciatore. Sensazione bella avere dall’altra parte anche il Catania, altro pezzo del mio cuore. E’ stato un pomeriggio di festa”. 

Che impressione ricavasti dal Catania?
“Il Catania mi deluse sul piano del carisma. Avrebbe dovuto mettere in campo soprattutto il blasone. Questo significa che devi anche saperti calare nella categoria, in quella partita non l’ho visto. Avere il blasone vuole dire evidenziare un atteggiamento più da squadra, invece il gioco espresso si basava essenzialmente sui singoli. Adesso la situazione non mi sembra tanto diversa da allora”.

Forse mister Andrea Sottil non è riuscito a trasmettere la giusta mentalità alla squadra?
“Non è un discorso di allenatore. La squadra era messa bene in campo ma parecchi calciatori non hanno giocato da Catania. Si vede che l’organico è di categoria superiore, ma calarsi nella Serie C impone mettere grinta, personalità, capire quando è il momento di vincere e di non vincere. Il Catania non ha capito che quella gara non fosse da vincere. Chiarisco il concetto. In quel momento il Potenza andava forte, allora bisognava aspettarlo e ripartire. Invece si sono messi a giochicchiare contro quelli che andavano a tremila… serve personalità, amare la città perchè i tifosi del Catania sono tra i migliori in Italia. Purtroppo la squadra sta perdurando in questo atteggiamento. Giocare a Catania deve essere un privilegio. Ai miei tempi sapevamo che fosse una responsabilità non da poco. Se non entri in campo cattivo perdi la tua credibilità”.

Esonerato Sottil, il Catania riparte da Novellino. Condividi la scelta?
“Con Walter abbiamo giocato insieme ed è stato un onore per me. Ci siamo successivamente ritrovati, abbiamo anche cenato insieme. Siamo amici. Non poteva fare scelta migliore il Catania. Dal punto di vista della mentalità è il tipo giusto. Ha carisma, carattere, grande personalità. Presumo che la squadra scenderà in campo con più voglia. Spero che riesca a concludere il campionato ai primi posti per poi giocarsi al meglio i Play Off. Walter è un tecnico di grande livello. Anche lui era innamorato di Catania, conosce l’ambiente, sa bene che i catanesi sono calcisticamente focosi. Credo che il tocco in più la squadra lo avrà, vedremo se i giocatori sapranno calarsi in questa nuova realtà. Secondo me il Catania giocherà con un altro piglio”.

Come vedi il Potenza?
“Il Potenza è squadra con grande entusiasmo ed una buona idea di gioco. Secondo me ai Play Off darà fastidio a molti. Il fattore casalingo lo sfruttano al meglio ma anche in trasferta hanno un’impronta di squadra ben definita e precisa, quella che ad esempio non ho visto nel Catania a Potenza”. 

Domenica Curve in sciopero e stadio semi-deserto, un problema in più per il Catania?
“E’ proprio in occasioni come queste che si vedono i cosiddetti attributi. Posso assicurare che Walter ce li ha e farà in modo che la città torni ad amare la squadra. E’ importante che i giocatori dimostrino coi fatti di onorare la maglia. Io dopo Crotone e Potenza seguo il Catania. Il Potenza, nella gara d’andata, meritò di vincere ma in cuor mio speravo nel pareggio sinceramente. I lucani avevano un altro passo, nelle mezze palle il Potenza metteva il piede, cattiveria, attribuiti. Tu devi onorare sempre la maglia e dare tutto. Non è che se ti chiami Catania sei forte e vinci. Devi associare la tecnica alla cattiveria agonistica”. 

Gli attaccanti fanno fatica nonostante il curriculum di tutto rispetto, come te lo spieghi?
“Capitano le annate particolari. Ma c’è da dire che se queste punte non beneficiano di un numero di palloni ben messi dalle corsie laterali, non è facile trovare la via del gol. Troppi lanci lunghi non vanno bene. Servono sovrapposizioni, andare sul fondo ed effettuare cross decenti, creare il volume di gioco che permette poi all’attaccante di essere letale negli ultimi metri. Devi metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Secondo me il Catania non è strutturato bene. Grandi individualità a centrocampo ma se devo rifarmi alla gara Potenza-Catania vinta dai lucani, io ho visto poco uno contro uno, poche sovrapposizioni. Un elemento come Sarno può essere d’aiuto perchè salta l’uomo, ha fantasia e distribuisce palloni invitanti per i compagni in area”. 

Dove può arrivare il Catania secondo te?
“La squadra deve capire umilmente che il suo obiettivo è quello di arrivare ai primi tre posti della classifica, così da organizzare al meglio i Play Off. Questo ti consentirebbe di trovare avversarie meno accreditate agli spareggi. Altrimenti li giocherebbe in piena bagarre e sarebbe ancora più dura perchè i Play Off sono un terno al lotto. La classe nel Catania c’è. La tecnica prevale se la squadra riesce ad esprimere una mentalità diversa. Se prima c’era il 20% di possibilità di riuscita, adesso con Novellino la percentuale si alza al 50%. C’è un potenziale ancora inespresso, Walter deve trovare la chiave giusta. Se il Catania si qualificherà in finale Play Off, scenderò giù a vederlo”.

Come si riconquista il pubblico?
“Lo riconquisti se dimostri di dare il massimo fino alla fine. Se spingi a fondo e chiudi il campionato nei primissimi posti della classifica, allora i tifosi ci crederanno ed il “Massimino diventerà una bolgia. Io non ho potuto esprimere a Catania tutto il mio presunto talento, ma per me era come andare a giocare nella Juventus. La pressione di Catania ti dona la capacità di avere paura e, attraverso questa, di tirare fuori la personalità. Bisogna avere rispetto di tanti tifosi sugli spalti. Con tutto il rispetto per una squadra come l’Albinoleffe, se vincessi dieci campionati lì ed una sola volta a Catania, preferirei senza esitazione la seconda opzione. Dare una una gioia a tantissimi tifosi caldi e passionali non avrebbe prezzo”.

Si ringrazia Nicola Garzieri per la gentile concessione dell’intervista.

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SERIE C TV (Video): 29/a giornata, sarà Curiale il giocatore della settimana?

Si punta sull’attaccante rossazzurro

Quale giocatore potrebbe spostare gli equilibri nei prossimi 90 minuti di Serie C? Eleven Sports – Serie C TV, piattaforma ufficiale della Lega Pro, punta sull’attaccante del Catania Davis Curiale quale potenziale “giocatore della settimana”. Tutti i dettagli nel filmato di seguito riportato:

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