VIVERE O SOPRAVVIVERE? Si preannunciano settimane caldissime per il futuro

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Torre del Grifo Village, Centro Sportivo Catania

“Per la sopravvivenza si possono trovare altri capitali, immettere nuova liquidità, ma noi vogliamo il sogno. Fare, cioè, in modo che la società torni a competere a certi livelli. Per quelli che sono i numeri dell’indebitamento totale e gli investimenti da realizzare ci vogliono dei capitali che purtroppo la Sigi non ha. Riusciamo a sopravvivere senza un investitore, ma sopravvivere non è vivere“. Ripartiamo da queste parole espresse nella prima settimana di maggio da Giovanni Palma, uno dei 24 soci Sigi, ai microfoni di Corner per chiarire lo stato dell’arte.

Vivere o sopravvivere? E’ quello che si domandano i tifosi, in un momento in cui c’è anche chi teme il peggio, cioè la perdita della storica matricola 11700. Uno scenario d’incertezza dove la Sigi fornisce rassicurazioni, per bocca del presidente Giovanni Ferraù, circa l’iscrizione al campionato. Sarà, comunque, un percorso tortuoso con una lunga serie di documentazioni da presentare e, soprattutto, una certa liquidità da garantire. Bisogna ricapitalizzare, trovando importanti intese tra i soci della SpA catanese con l’obiettivo di coinvolgere altri soggetti potenzialmente interessati.

Gli appelli all’imprenditoria locale, finora, non sono stati raccolti. Qualche dialogo c’è stato ma, ad oggi, non ha prodotto alcun esito. La soluzione potrebbe giungere dall’estero, da gruppi maltesi e non solo che hanno avviato contatti con Sigi. Ma il tempo stringe ed appare complicato in meno di un mese concludere accordi per il passaggio di consegne. Più probabile ipotizzare nell’immediato l’ingresso di nuovi sponsor (la compagnia aerea a cui si fa riferimento in questi giorni?) che diano un attimo di respiro alle casse del club. Sarà un mese di giugno molto caldo per il futuro del Catania.

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