AMARCORD: dall’apoteosi con Di Marzio agli abissi della C con Pace e Sormani, gli allenatori rossazzurri degli anni ’80

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Gianni Di Marzio

I “ruggenti” anni ’80 iniziano con il Catania di Massimino promosso in Serie B. Artefice tecnico del ritorno tra i cadetti è il quarantaseienne Lino De Petrillo, protagonista per tanti anni sulle panchine del calcio di provincia. Il tecnico casertano è confermato alla guida dei rossazzurri anche per la B ’80-81 (campionato che vede ai nastri di partenza Milan e Lazio come effetto dello scandalo “Totonero”), tuttavia non può sedere in panchina causa squalifica. A quel punto il presidente Massimino vira sul collaudato Guido Mazzetti, il quale torna ad allenare il Catania per la quarta volta in otto anni. Il campionato si conclude al 13° posto con 35 punti.

La stagione successiva Mazzetti non può andare in panchina causa raggiunti limiti d’età, pertanto questi viene affiancato da Giorgio Michelotti in una stagione che vede la squadra chiudere il torneo cadetto nella parte sinistra della classifica. L’estate 1982 segna un punto di svolta importante, dal momento che Massimino individua nell’emergente Gianni Di Marzio la figura tecnica idonea per tentare il salto in Serie A. L’annata culmina nel triplice spareggio promozione con Como e Cremonese all’Olimpico di Roma. Il 25 giugno 1983 lo 0-0 con i grigiorossi di Vialli e Mondonico spalanca al Catania le porte del Paradiso: è Serie A.

La stagione 1983-84 è ricordata come una delle più disastrose della storia rossazzurra. Il Catania allenato prima da Di Marzio e in seguito da G. B. Fabbri (quest’ultimo subentrato a partire dalla 13ª giornata) batte tutti i record negativi dell’epoca e ritorna immediatamente in B con il magro bottino di 12 punti racimolati in 30 partite. L’annata 1984-85 vede gli etnei allenati da Mimmo Renna viaggiare su un ottovolante dal momento che il percorso da vertice del girone d’andata viene vanificato nella seconda parte della stagione con una sola vittoria in diciannove partite.

Nel campionato 1985-86 la confusione tecnica prende il sopravvento. In panchina si susseguono Rambone, Bianchetti e poi Colomban (con Mazzetti direttore tecnico) e nuovamente Rambone. La squadra mantiene a fatica la categoria cadetta, obiettivo che non riesce l’annata seguente allorquando si assiste all’avvicendamento tra Rambone e Pace a dieci giornate dalla fine. I successivi campionati di fine anni ’80 vedono il passaggio societario tra Massimino e la cordata guidata da Angelo Attaguile (ottobre 1987) e svariate guide tecniche (Jaconi, Santin, Pace, Russo e Sormani) al timone di un Catania stagnante in terza serie.

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