Quasi 13mila abbonamenti sottoscritti, una media di poco più di 17mila presenze sugli spalti del “Massimino”. Numeri che certificano l’amore per i colori rossazzurri di una tifoseria sempre calda, passionale, pronta a sostenere a più non posso il Catania. Il recente pari casalingo contro la Cavese, però, ha provocato una pioggia di fischi all’indirizzo dei giocatori. Delusione mista a rabbia ed amarezza.
L’1-1 al cospetto dei metelliani è maturato, peraltro, qualche giorno dopo la sfida di Coppa Italia Serie C nella quale, per l’occasione, è stato schierato un undici imbottito di giovani in modo da preservare i “titolari” proprio per la gara con la Cavese. Ci si attendeva, a maggior ragione, una prova d’orgoglio da parte di ogni singolo interprete. Invece ad un primo tempo nel complesso soddisfacente non è corrisposta una seconda frazione apprezzabile. La sveglia è suonata nel finale, successivamente al gol di Fella. Troppo tardi. Gli errori gravi sotto porta hanno fatto il resto, irritando i tifosi che già a malapena avevano accettato lo 0-5 in coppa.
La settimana che porta al match di Taranto scorre all’insegna della delusione nell’ambiente. I tifosi confidavano in una risposta ben diversa dopo la brutta figura in coppa. Riproponendo, magari, l’atteggiamento coraggioso e propositivo di Avellino. Così non è stato, gettando alle ortiche l’ennesima opportunità per risalire in classifica. Adesso va riconquistato l’affetto di una tifoseria insoddisfatta e ferita. Responsabilità importante per una squadra che ha bisogno del supporto del pubblico di Catania ma può e deve fare qualcosa di più sul campo per meritarlo.
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