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VERSO LA STAGIONE 2025/26: tra mercato e ritiro, si avvicina un mese importante per il Catania

Meno di una settimana all’inizio ufficiale della sessione estiva di calciomercato e meno di tre alla partenza del ritiro che il Catania effettuerà per il secondo anno consecutivo in Umbria, spostandosi da Assisi a Norcia a differenza della passata stagione. Siamo alle porte di un mese di luglio che si preannuncia cruciale per il Catania.

L’obiettivo dichiarato dalla società è quello di giungere all’appuntamento con il ritiro consegnando al tecnico Mimmo Toscano una rosa più snella possibile in fatto di esuberi. Perchè, obiettivamente, sono tanti i calciatori che non rientrano nel progetto tecnico rossazzurro e va evitata l’esperienza del 2024, quando Toscano è stato costretto a lavorare in preparazione della nuova stagione con un cantiere aperto.

Stavolta il club ha esplicitato la volontà di non rivoluzionare l’organico, partire da una base non trascurabile di giocatori riconfermati e innesti mirati tenendo conto di una lista da rispettare, dunque ogni mossa deve essere ponderata agendo con lucidità, senza approssimazione, calibrando nella giusta misura sia le entrate che le uscite. Uscite che passeranno da tante risoluzioni consensuali previste, considerato che la maggioranza dei calciatori in esubero ha un solo anno di contratto.

Alla voce “entrate”, invece, la difficoltà principale risiederà nella scelta del profilo giusto per Catania non facendosi prendere per il collo da procuratori e agenti sportivi. Luglio, inoltre, vedrà l’apertura della Campagna Abbonamenti e potrebbe riservare novità significative sul fronte Torre del Grifo, argomento particolarmente sensibile nelle ultime settimane. Si avvicinano date importanti che andranno a delineare il percorso e le strategie della società etnea.

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CICERELLI-INGLESE: la volontà del Catania è chiara, le prossime mosse

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Giuseppe Sapienza, Alessandro Zarbano e Ivano Pastore c’è stato spazio anche per la tematica di calciomercato legata al futuro di Roberto Inglese ed Emmanuele Cicerelli. Entrambi giocatore di proprietà del Catania, il primo contrattualmente legato fino al 30 giugno ed il secondo fino al prossimo anno, sono due profili tra i più importanti per valori assoluti all’interno dell’organico rossazzurro.

Non perderli in vista della stagione 2025/26 sarebbe incoraggiante per la piazza e un segnale forte lanciato alla concorrenza. Un segno concreto della elevata competitività del Catania, aspettando ulteriori innesti di qualità attesi un pò in tutti i settori del campo, pur senza stravolgimenti di sorta. Inglese ha messo a referto 14 gol e un assist nell’ultima stagione, Cicerelli addirittura 19 reti e 10 assist in prestito alla Ternana. Tanta roba, numeri che ben si sposano con una squadra molto ambiziosa.

Il Direttore Sportivo rossazzurro ha avuto modo di parlare sia con Inglese che Cicerelli, esprimendo una volontà molto chiara da parte della società: proseguire il rapporto professionale con loro. I colloqui, stando a quanto sottolineato dallo stesso Pastore, inducono all’ottimismo. Inglese dovrebbe siglare il rinnovo una volta rientrato dalle vacanze, mentre Cicerelli ripartirebbe da Catania malgrado le richieste di club cadetti ma è previsto un nuovo incontro tra le parti, prima dell’inizio del ritiro, possibilmente per un eventuale prolungamento del contratto. Le dinamiche del mercato possono spesso cambiare da un momento all’altro, bisogna tenere conto anche di questo, ma l’auspicio dei tifosi è che i fatti diano ragione a Pastore. Consegnando al tecnico Mimmo Toscano due frecce potenzialmente letali.

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QUI CATANIA: da Torre del Grifo a Cicerelli-Inglese, i temi caldi del nuovo inizio rossazzurro

Il Catania alza ufficialmente il sipario sulla stagione agonistica 2025/26 con la conferenza stampa di presentazione del Direttore Generale Alessandro Zarbano, del Direttore Sportivo Ivano Pastore e del nuovo membro dell’Ufficio Stampa rossazzurro Giuseppe Sapienza. Tanti i temi toccati nel corso dell’incontro odierno con i giornalisti avuto luogo presso la sala stampa dello stadio “Angelo Massimino”: obiettivi, strategie, budget, campagna abbonamenti, acquisizione del marchio storico del Calcio Catania, impiantistica sportiva con fari puntati sulle strutture di Torre del Grifo e Nesima fino alle questioni inerenti la programmazione tecnica.

L’espressione ridondante utilizzata dagli interlocutori è stata definire Catania un punto di partenza e non di arrivo. Su questo punto il diggì Zarbano (già vicino a ricoprire l’incarico tre anni fa in Serie D ma i contatti non si tramutarono in un accordo) intende strutturare il gruppo di lavoro che opererà dietro le scrivanie dirigenziali. Le decisioni intraprese per il Catania saranno frutto di una visione d’insieme piuttosto che il prodotto dell’iniziativa del singolo. L’ex ad del Genoa sembra avere le idee chiare riguardo alla Serie C, campionato che va affrontato con giocatori adatti al contesto e funzionali alle idee dell’allenatore.

Su questo principio si svilupperà l’operato del nuovo diesse Ivano Pastore, il quale negli ultimi mesi ha lavorato a contatto con staff e giocatori con la mansione di collaboratore dell’area tecnica prima di succedere a Daniele Faggiano nel ruolo di responsabile della direzione sportiva. Il dirigente campano sta dialogando con Toscano al fine di sviluppare in maniera sinergica un’idea di squadra il più possibile aderente al credo tattico del mister calabrese. L’intento è di portare in ritiro a Norcia quanti più giocatori funzionali al progetto ma al tempo stesso vanno risolti i tanti nodi relativi agli esuberi.

Il diesse etneo ha confermato i contatti in corso con Roberto Inglese ed Emanuele Cicerelli. Si punta a trattenere in rossazzurro i due attaccanti offrendo a loro un ruolo cruciale nel progetto tecnico ma va definita l’intesa tra le parti. Riguardo Alessio Castellini, il cartellino del ragazzo non è stato riscattato dal Pisa e avrebbe richieste di mercato in Serie B. Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi relativi al futuro del difensore classe 2003 per il quale il Catania potrebbe trarre profitto dall’eventuale cessione.

Altra questione “calda” è quella relativa alla procedura per l’acquisizione del Village di Torre del Grifo dal Tribunale di Catania. La società ha formulato un’offerta lo scorso 13 maggio e sta seguendo l’iter previsto dalla Legge nel pieno rispetto del criterio della riservatezza. In merito al campo di Nesima il vice-presidente e amministratore delegato Vincenzo Grella ha dichiarato che l’impianto cittadino rimane un obiettivo del club seppur sono in atto riflessioni relative alla suddivisione delle risorse finanziarie. In merito all’acquisizione del marchio storico del Calcio Catania, la procedura per l’acquisto del vecchio logo è seguita da uno staff di professionisti incaricati dal club.

Riguardo alla Campagna Abbonamenti 2025/26 (che dovrebbe partire a metà luglio circa) il diggì Zarbano ha dichiarato che prezzi e modalità resteranno invariati rispetto alla scorsa stagione. Già resa nota da tempo data e sede del ritiro pre-campionato: i giocatori si raduneranno a Norcia dal 14 luglio al 3 agosto. Dopo il rientro in sede gli allenamenti proseguiranno allo stadio “Massimino” in vista dell’inizio del campionato fissato per domenica 24 agosto.

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EX ROSSAZZURRI: Laneri si prepara per tornare in pista

Siciliano di Leonforte, Antonello Laneri ha festeggiato nel 2023 la vittoria del campionato di Serie D attraverso la direzione sportiva del Catania, grazie all’allestimento di un organico super, con scelte ragionate ed oculate. Tornato nel professionismo del calcio, all’inizio della stagione successiva gli era stata affidata nuovamente la costruzione della rosa del Catania. Lui per primo ritenne che la squadra potesse ambire a posizioni di vertice in C ma, nel giro di pochi mesi, è stato messo in discussione anche il suo operato fino ad arrivare alla scelta del vice presidente Vincenzo Grella di sollevarlo dall’incarico di Direttore Sportivo.

Un epilogo amaro, un rapporto che si è concluso poichè “sulla gestione del gruppo in certe situazioni non eravamo d’accordo”, utilizzando le parole espresse lo scorso anno dallo stesso Grella. Laneri comunque è rimasto sotto contratto col Catania e, adesso che si avvicina la scadenza dell’accordo (durata fino al 30 giugno), scalpita per tornare ufficialmente in pista.

Rumors di mercato evidenziano da mesi un possibile ritorno di Laneri a Siracusa. Proprio con gli aretusei ha ottenuto i risultati più significativi della carriera da dirigente: si ricorda un ottimo massimo campionato dilettantistico vinto con 17 punti di vantaggio sul Vico Equense secondo. Gli azzurri approdarono in C2 ottenendo una dignitosissima sesta posizione ed il ripescaggio nella Prima Divisione Lega Pro (C1). Con il Siracusa Antonello Laneri conquistò nella stagione 2011/12, sul campo, la promozione in Serie B prima di veder vanificati tutti gli sforzi a causa di una penalizzazione di 5 punti.

Nell’Agosto del 2014 con l’Akragas scrisse, invece, un’altra pagina di storia, riportando i biancazzurri in Serie C dopo ventuno anni di assenza. Nonostante il risultato raggiunto, i “Giganti” virarono su altri profili e così la stagione seguente Laneri ripartì nuovamente dal campionato di Serie D sempre con il “suo” Siracusa, conquistando ancora la promozione in terza serie.

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MERCATO: Marsura, cercasi nuova sistemazione dopo una seconda stagione flop

Sono in cerca di riscatto. Vengo da un’esperienza a Catania dove non mi sono calato benissimo nel girone C di Serie C e nella piazza etnea. Ho faticato un pò ad ambientarmi ma tutto fa crescere, qui conosco l’ambiente e mi sento veramente a casa. Il gruppo C è il peggiore di tutti, basti pensare che quando le avversarie affrontano il Catania danno sempre una marcia in più. Trovi tutti arroccati in difesa, vai in campi davvero brutti ed è difficile calarsi nella realtà”. Davide Marsura, lo scorso anno, facendo ritorno ad Ascoli aveva rilasciato queste dichiarazioni ai canali ufficiali bianconeri. La nuova esperienza marchigiana, però, non è stata delle migliori con cinque assist ed un solo gol all’attivo condite da prestazioni spesso non all’altezza.

Seconda stagione consecutiva da dimenticare per il giocatore classe 1994 che è stato ceduto in prestito all’Ascoli senza includere alcun diritto di riscatto. Il suo cartellino appartiene ancora al Catania. Per Marsura che, intanto, nei giorni scorsi ha coronato il sogno d’amore convolando a nozze, non c’è la possibilità che il club ascolano provi ad intavolare una nuova trattativa, così come non rientra nei piani della società etnea. Bisognerà trovare una soluzione, liberando uno dei tanti esuberi attualmente presenti nell’organico rossazzurro e vincolato al Catania fino a giugno 2026.

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25 GIUGNO 1983 – Il ricordo di Sorrentino: “La vittoria di una città intera a Roma. Tifosi catanesi fuori dal normale”

Ripercorriamo, attraverso le parole di Roberto Sorrentino rilasciate tempo fa ai nostri microfoni, l’anno 1983, in particolare l’importanza di quel 25 giugno che sancì il ritorno del Catania in Serie A in uno stadio Olimpico stracolmo di colori rossazzurri. Festa incredibile e brividi sugli spalti, emozioni indelebili così ricordate dall’ex portierone etneo:

“Avevamo una difesa imperforabile, fummo portati in trionfo dalla tifoseria che attendeva la Serie A da anni. A seguito dell’addio di Barlassina diventai il capitano, un pò a sorpresa visto che il favorito era Morra, ma il Presidente decise così. Centrai una doppia promozione con il Catania, avendo vinto in precedenza il campionato di Serie C. Tra l’altro quella data fu memorabile perchè mi sono rovinato col matrimonio (ride, ndr). Il successo di Roma è stata la vittoria di una città intera. C’era l’aeroporto bloccato dalla tifoseria, il pullman ci aspettava per andare via evitando la folla. Mister Di Marzio disse però di recarci lì, di scendere festeggiando con i tifosi. Io toccai la pancia di una signora incinta che mi chiese di farlo perchè avrebbe portato fortuna, ricordi che restano impressi nella memoria”.

“Noi quell’anno partecipavamo ad un campionato in cui militavano Milan e Lazio. A livello di budget e organici non avevamo il favore dei pronostici. C’erano anche la Cremonese, il Foggia e tante altre, l’Arezzo competitivo, il Lecce, il Varese. Tutte formazioni allestite per vincere. Nel finale di campionato perdemmo un match assurdo contro la Lazio con un rigore inventato. Le speranze scemavano un pò ma il volere di un’intera città ci permise di fare qualcosa di eccezionale. Battere il Perugia diede uno slancio ulteriore con un boato incredibile al fischio finale. Iniziò l’avventura romana ai Play Off, ci misero a disposizione anche la canzone di Venditti ‘Grazie Roma’ che fu un pò il nostro portafortuna. Con la sapienza di Di Marzio – uomo navigato capace di ricompattare gruppi importanti e che ha portato in Sicilia giocatori che ben conosceva – arrivammo in alto, avevamo un gruppo di uomini, calciatori veri”.

“Affrontammo una stagione lunga, avevamo una difesa molto difficile da perforare anche se non il miglior attacco. Facevamo pochi gol ma buoni, ne subivamo pochi ed il cerchio si chiuse positivamente. Catania tornò in Serie A dopo tanti anni, avere 40mila spettatori al seguito a Roma fu fuori dal normale. L’avvio del campionato non si rivelò esaltante per noi in casa, pareggiando spesso. Poi io feci i conti con un infortunio. Si pensava fosse un problema serio, invece rischiando sulla mia pelle rientrai fortunatamente in tempi brevi. Feci una parata all’incrocio proprio dal lato in cui lo sterno era uscito. Ma andò tutto bene. Incontravamo giocatori forti, importanti, era un campionato tosto. Grande merito a quel gruppo, al mister Di Marzio ed alla tifoseria perchè eravamo sempre 12 uomini in campo. La tifoseria è stata magnifica in tutte le circostanze. La società fece lo sforzo di prendere un tecnico importante come Di Marzio. Sapevamo di poter disputare un torneo competitivo, consapevoli però della concorrenza di squadroni. C’era anche il Como, abituato a salire e scendere, oppure la Cremonese di Vialli. C’era la Salernitana. A Siracusa vincemmo 1-0, ricordo che parai anche i sassi che mi tiravano dalla tribuna. Non era un campionato facile ma ce l’abbiamo fatta. Va bene, va benissimo così…”.

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SALERNITANA, il pres. Iervolino: “Riammissione in B? Ci sono i margini per far valere le nostre ragioni”

Il presidente della Salernitana Danilo Iervolino preannuncia battaglia legale, sperando ancora nella possibilità di una riammissione in Serie B dopo la retrocessione sul campo, al termine dei tanto discussi playout disputati con la Sampdoria:

“Arrivare fino all’ultimo grado di giudizio per tentare la riammissione in una Serie B a 21 squadre? Sì, siamo convinti che vi siano margini per far valere le nostre ragioni in tutte le sedi consentite – le parole di Iervolino a Fanpage -. Lo faremo con rigore, con rispetto, ma anche con fermezza. Non si tratta di un capriccio, ma di una battaglia per il riconoscimento di una giustizia sportiva che, in questo caso, appare fortemente compromessa. Il ricorso si baserà sui principi di equità e parità di trattamento. Documenteremo le gravi irregolarità organizzative, i difetti procedurali nella gestione delle comunicazioni e gli episodi determinanti che hanno inciso sull’esito sportivo. Il nostro non sarà un ricorso simbolico, ma sostanziale, argomentato e fondato”.

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SAPIENZA: “Catania, quando c’è amore puoi fare qualsiasi cosa. Daremo maggior peso alle relazioni umane”

Giuseppe Sapienza nuovo innesto nell’ambito dell’area comunicazione del Catania. Queste le sue dichiarazioni in sala stampa:

“Ringrazio la proprietà, Vincenzo Grella, il Catania ed i giornalisti presenti. Ho la possibilità di far parte di un gruppo di lavoro fantastico guidato da Angelo Scaltriti con l’interesse sempre crescente di veicolare il nome del Catania – si spera – nel miglior modo possibile. Sono qui, ho accettato questo bellissimo punto di partenza, titolo che vale per tutti i componenti del club. Ognuno di noi ha il dovere di dare il 200%”.

“Il nostro obiettivo è quello di provare come squadra, fuori dal campo, a fare di tutto per aiutare a vincere il Catania, la prima squadra maschile/femminile ed il settore giovanile. Lavoreremo 30-40 volte al giorno sulla strategia di comunicazione, su un piano editoriale che proviene dall’alto, che per noi è rappresentato da Grella e Zarbano. Cercheremo di sviluppare con la squadra di lavoro le decisioni del club. Le personalizzeremo, dando maggior peso alle relazioni umane, cercheremo di aprirci laddove possibile un pò di più implementando tutto ciò che di buono fin qui è stato fatto dal gruppo di lavoro che resterà assolutamente identico”.

“I motivi della separazione del Catania da Faggiano? Ci saranno momenti in cui magari il vice presidente ne parlerà in altra sede. Secondo me non è il caso di parlare oggi di una persona assente, credo non sia garbato neanche nei suoi confronti. A Faggiano auguriamo il meglio sul piano della salute e professionale”.

“Vogliamo centrare l’obiettivo, dare una mano d’aiuto, essere funzionali alla crescita e al miglioramento. Poter dire la mia e considerare Catania un punto di partenza, sono i motivi che mi hanno spinto professionalmente qui. Quando c’è l’amore puoi fare qualsiasi cosa, questa è una sensazione che volevo fortemente provare. Vivendo con passione, ferocia, ardore la mia passione dentro la squadra di calcio per la quale ho sempre tifato da bambino. Sono catanese, ma mi sento anche siracusano perchè sono cresciuto lì, milanese perchè ho lavorato a Milano, genovese perchè Genova mi è entrata nel cuore, reggino perchè ho imparato tanto anche dall’esperienza di Reggio Calabria ma tifo Catania”.

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PASTORE: “Prenderemo giocatori funzionali alle esigenze del mister. Cicerelli non credo andrà via, su Inglese sensazione positiva”

Il Direttore Sportivo del Catania Ivano Pastore viene presentato alla stampa locale. Pensieri e riflessioni in vista della prossima stagione dopo un commento sulle strategie di mercato approntate a gennaio. Ecco le parole di Pastore evidenziate:

“Ringrazio la società e la proprietà per l’opportunità concessami a gennaio in un momento difficile, delicato per la situazione che si era venuta a creare. Li ringrazio anche per la fiducia che mi hanno dimostrato confermandomi a Catania. Se non sono stato presentato in precedenza è stato per una mia scelta personale. Io porto rispetto verso le persone, in quel momento Daniele Faggiano occupava il ruolo di DS e mi sembrava naturale venire a lavorare semplicemente per svolgere quanto richiesto dal club, per me non aveva senso parlare di altro. Dovevo lavorare e capire cosa non fosse andato in quel momento e cercare con l’aiuto di tutti di correggerlo provando a migliorare. Qualcosina è stata aggiustata, l’obiettivo finale purtroppo non lo abbiamo raggiunto ma se sono a Catania è perchè voglio e spero di poter fare qualcosa d’importante. Questo non lo farò mai da solo ma insieme a una proprietà che mi ha dato la possibilità di stare qui e ad un gruppo di lavoro, perchè solo i gruppi di lavoro costruiscono risultati. Da soli non si vince, l’unico a riuscirci è stato Diego Armando Maradona”.

“Gennaio è sempre un mercato particolare, nei mercati di riparazione non hai quasi mai quello che vorresti. Nel nostro caso c’erano giocatori che non rientravano nei piani, uno in particolare ci ha chiesto di avvicinarsi a casa ed è stato accontentato. Molti erano in esubero e dovevamo farli uscire, in entrata abbiamo cercato di prendere giocatori che fossero più funzionali possibili alle esigenze del mister. Gli ultimi 5-6 giorni abbiamo spinto su due attaccanti, uno aveva dato anche grande apertura ma poi negli ultimi due giorni si è tirato indietro, oggi a bocce ferme dico che forse è stato meglio così perchè in quel periodo eravamo a -12 dalla vetta con 7-8 squadre davanti, avremmo fatto un investimento su un giocatore che forse l’anno dopo il mister non avrebbe ritenuto un titolare imprescindibile. Noi adesso ci stiamo muovendo sia in entrata che in uscita. La rosa è extra large e devono esserci delle uscite ma già lavoriamo anche sui profili da mettere dentro“.

Con Inglese ci siamo sentiti 2-3 volte in questi giorni, lui ha manifestato il piacere di continuare a giocare a Catania perchè si è trovato benissimo con città e club, in questo momento è in vacanza e mi è sembrato inopportuno tampinarlo continuamente ma ci siamo dati appuntamento appena rientra e facciamo il punto della situazione. La sensazione è positiva, poi le dinamiche del mercato sono tante, ma c’è il gradimento da parte sua e quindi partiamo da una buona base”.

“Conoscevo il mister ma non abbiamo mai lavorato insieme. Toscano è affamato di vittorie, persona molto pragmatica, punta al sodo, vuole provare a vincere perchè lo ha fatto negli anni e bene, farlo a Catania sarebbe per lui la chiusura di un cerchio. Non per forza dobbiamo prendere top player ma calciatori funzionali al suo credo calcistico. In questo senso sfonda una porta aperta perchè nella costruzione delle squadre bisogna che ci sia unione d’intenti. Parliamo tutti i giorni col mister. Scegliamo dopo attente valutazioni, sempre con l’avallo finale del mister. Se il giocatore a lui non piace non lo prendiamo”.

“Il budget è un numero simbolico secondo me, dalle uscite puoi tirare fuori altre risorse, pensieri e linee guida. Io al mister propongo tanti calciatori, lui ha le sue idee, ci confrontiamo sulle caratteristiche dei giocatori e in base alle nostre sensazioni prendendo elementi che conoscano il campionato. La C è un torneo particolare, non voglio dire che non possano arrivare giocatori da categoria superiore però è molto meglio avere in squadra chi conosce il campionato ed è abituato a disputare un certo tipo di stagione e reggere determinate pressioni“.

“Castellini? Alessio ha fatto un percorso molto importante a Catania ed a gennaio ha avuto questa grande opportunità al Pisa, respirando un’atmosfera diversa. Chi resta a Catania deve essere convinto al 100%. Se Alessio vorrà provare un’esperienza diversa e ci sarà la possibilità di farlo lo acconteremo. Rimane chi vuole rimanere perchè c’è da fare una corsa molto difficile e tutti dobbiamo correre nella stessa direzione”.

“Cicerelli è un giocatore del Catania, ha un anno di contratto con noi. A fine playoff l’ho incontrato perchè mi piace parlare con i giocatori che dovranno far parte della rosa, ho visto un ragazzo puro, pulito. E’ chiaro che dopo il percorso svolto a Terni possa avere delle richieste ma il Catania lo vuole tenere, più avanti ci siederemo con Emmanuele e troveremo la soluzione giusta per entrambi, sinceramente non credo che andrà via“.

“Catania è la Juventus della C, come lo sarebbe in B della B. I calciatori non sono tutti uguali, ci sono giocatori con un rendimento eccezionale in piazze piccole ma che poi in grandi realtà non rendono perchè si ritrovano davanti a 200 persone in conferenza stampa e 15mila tifosi allo stadio. So cosa vuol dire essendo stato calciatore, c’è chi non viene perchè non in grado di sostenere certe pressioni. Ecco perchè oltre al professionista dobbiamo scegliere l’uomo che supporta determinate pressioni. I momenti di difficoltà durante la stagione ci sono sempre, è lì che vedi luomo e ti accorgi se regge le pressioni della piazza in cui gioca”.

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ZARBANO: “Catania deve essere un punto di partenza per tutti. No figurine, nel progetto solo chi condivide gli obiettivi. Si vince con giocatori di C”

Qual è la mission del Direttore Generale Alessandro Zarbano? L’ex dirigente del Genoa ha illustrato a 360 gradi in sala stampa quelli che saranno gli obiettivi del Catania e le indicazioni da seguire lungo il percorso. Queste le parole di Zarbano:

“Con Grella c’è una conoscenza ed un rapporto d’amiciza di lunga data, ma poi tendo personalmente a distinguere questo dal business e dal lavoro, perchè sono due cose che non devono influenzare l’altra. Siamo professionisti e cerchiamo di fare le cose per l’interesse in questo caso del Catania. Quando lui ha iniziato quest’avventura tre anni fa ci eravamo parlati, ma non era il momento di entrare a far parte del progetto perchè venivo da un’esperienza intensa e aveva bisogno di staccare. Spesso, però, abbiamo continuato a sentirci e adesso sono qua”.

“Abbiamo già iniziato a lavorare con Pastore da alcuni mesi, questo periodo è stato utile per capire meglio il contesto in cui mi trovo. Avverto una forte responsabilità nei confronti della stampa, della città, dei tifosi in quello che rappresenta un luogo di prestigio. Giusto porsi dei dubbi sulle esigenze da soddisfare, tutti noi ci mettiamo quotidianamente in gioco. La nostra idea è quella di ragionare tutti insieme, di darci un’impostazione di club forte condividendo gli obiettivi. Così anche quando ci saranno delle difficoltà forse se ne potrà uscire meglio”.

Ho trovato un bellissimo ambiente lavorativo, persone molto preparate che hanno voglia e forse solamente il bisogno di essere aiutate un minimo per lavorare al meglio delle loro possibilità, andando tutti nella stessa direzione. Ci sono professionisti molto validi e la mia non vuole essere una sviolinata. Io ormai sono un pò vecchio, vorrei semplicemente adoperarmi per aiutarli nella crescita. Cito l’esempio di Carmelo Milazzo che potrebbe fare benissimo il DG. Vedo potenzialità elevate, ciascuno nel proprio settore può svolgere un buon lavoro. Non deve spiccare il singolo ma tutto il Catania, questo concetto è una buona base di partenza. Dobbiamo stare attenti anche alle nostre osservazioni, facendo i tifosi solo durante la partita nei 95 minuti”.

“Con Grella e Pastore abbiamo pensato di affrontare questa nuova stagione provando a dare un senso di continuità a quello che di buono è stato fatto nella stagione passata. Purtroppo siamo stati eliminati dai playoff, succede, però analizzando l’andamento complessivo di una stagione travagliata alla fine si è registrato un miglioramento. Ecco, vorremmo partire da quello che di buono ha lasciato la scorsa stagione”.

“Con Pastore ci conoscevamo indirettamente per amicizie comuni, sono convinto che sia un professionista molto serio e preparato. Catania vanta una tifoseria con numeri da Serie A ma non dimentichiamoci di essere in C. Se vogliamo uscire da questa categoria dobbiamo sapere dove siamo, e Ivano secondo noi possiede tutte le caratteristiche per aiutarci a crescere. Come obiettivo vorremmo che Catania sia un punto di partenza, non di arrivo. Deve essere uno stimolo per tutti lavorare qui, condividendo la nostra idea ed impostazione. Pastore ha un ruolo anche molto importante in sinergia con lo staff, si è già mosso con le relazioni che servono nella creazione di una squadra. A volte più di avere un calciatore top in squadra conta creare un buon ambiente e gruppo di lavoro, Pastore è stato molto bravo in questo e potrà fare ancora meglio”.

La società ha messo risorse in abbondanza in questi anni, sta a noi utilizzarle nel migliore dei modi, poi non è obbligatorio spendere tanto per vincere, magari riusciamo a trovare il giusto equilibrio. La proprietà ha voglia di far bene e una mentalità vincente, da quello che ho potuto constatare non ha lesinato spese, sono stati fatti investimenti davvero molto, molto importanti se li rapportiamo anche alla storia del Catania negli ultimi 30 anni. Questa proprietà non ha fatto mancare nulla e ha tutto l’interesse per far bene”.

Ci muoveremo sul mercato con obiettivi funzionali all’idea di calcio del Catania e del mister. Ci sono giocatori non funzionali al progetto, le dinamiche del mercato cambiano quotidianamente e mi hanno insegnato che aiuta privarsi innanzitutto di chi non è funzionale per poi inserire chi lo è. A prescindere dalle esigenze di tipo economico-finanzario c’è da organizzare il ritiro, lavorando non dico con una base di calciatori pronta al 100% in vista della prossima stagione ma più vicina possibile alla squadra che, poi, affronterà il campionato. Devi fare uscire giocatori e prendere quelli che servono, seguendo il giusto mix. Se vuoi rafforzarti, prima inizia a togliere… me lo disse un mister che oggi allena a Roma”.

“Il passato? Acqua passata non macina più. Io guardo al passato per capire gli errori commessi e adoperarmi per porre rimedio, costruendo il futuro. Adesso siamo proiettati sul futuro e, se faremo bene, lo diranno i risultati. Non chiediamo fiducia a scatola vuota ma lasciateci provare a lavorare facendo le cose nel modo che riteniamo possa essere funzionale per raggiungere il nostro obiettivo. Questa città ha delle grandissime potenzialità, un’effervescenza molto bella. Sappiamo anche di dovere curare i rapporti istituzionali tipici della nostra attività. E’ ovvio avere relazioni migliorabili con Lega, federazione e Coni. Non mancheranno interlocuzioni con questi soggetti istituzionali“.

“A proposito di sostenibilità, va precisato che la C è un campionato a perdere, io non conosco società che hanno vinto in questa categoria avendo poi un conto economico in positivo. E difficilissimo perchè non ci sono le entrate necessarie, la sostenibilità potrà avvenire in serie superiori impostando il lavoro in un certo modo. La mia mission è di aiutare gli altri a lavorare bene, creando un gruppo di lavoro nell’area tecnica e societaria che condivida i nostri intenti. Nella quotidianità ci sarà un confronto continuo tra parte sportiva e societaria. E’ un nuovo modo di stare assieme senza stravolgere nulla, coinvolgendo tutti a partire dal magazziniere fino al vice presidente comprendendo tutte le aree del club. L’importante è che ognuno faccia il suo e non si creino dei fraintendimenti seguendo la stessa strada”.

Ho sempre creduto nell’importanza del settore giovanile, mi ci sono dedicato tantissimo nella mia precedente esperienza e mi confronto spesso con la società. Io distinguo tra attività di base, under 16, 17 e Primavera. Nella mia idea di calcio prediligo guardare al ragazzino nella crescita evolutiva per poi andare sulla parte tattica, perchè si gioca a calcio e poi si costruisce il resto. Ci concentreremo tantissimo sulla prima squdra ma non tralasciando il settore giovanile, che non deve vincere le partite ma produrre giocatori. Il successo è quando a fine anno porti un calciatore delle giovanili in prima squadra, questo aspetto in prospettiva si potrebbe sposare con la sostenibilità econimica. Sappiamo di avere ragazzi di valore nel settore giovanile, ci adopereremo per farne crescere altri e portarne sempre di nuovi in prima squadra, avviando anche attività di scouting e ricerca sul territorio”.

“Castellini? Ad oggi è un giocatore del Catania, poi nel mercato può succedere di tutto, ha richieste, le valuteremo sulla base anche della volontà del giocatore in primis, perchè noi pensiamo che chi farà parte della nuova stagione debba essere motivato. Ripeto, per tutti Catania deve rappresentare un punto di partenza. Guai a tenere qualcuno controvoglia, sarebbe l’errore più grosso da fare”.

Non conosco persone che hanno l’obiettivo di perdere, tutti vogliamo vincere. Poi c’è l’avversario, il rispetto dell’avversario, paura di nessuno e l’essere consci di dove siamo e del campionato che andiamo ad affrontare. Sentiamo questa responsabilità e voglia di raggiungere un obiettivo importante. Cercheremo di fare meno errori possibili. In Serie C si vince con giocatori di Serie C. Vogliamo creare una squadra che rispecchi le esigenze del mister e cercheremo di prendere il meglio. Tendenzialmente non si cerca di realizzare il colpo ad effetto, poi magari lo diventerà dopo. Evitando di prendere le figurine“.

Area medico-sanitaria? Interverremo dove necessario. La scorsa stagione ci sono state delle tematiche con problemi, sugli infortuni ho visto anche che ad un certo punto della stagione l’andamento è cambiato perchè sono stati fatti dei correttivi che evidentemente hanno ridotto il numero di infortunati. Ora cercheremo di non disperdere quel che di buono è stato fatto riducendo il più possibile gli infortuni, che poi possono dipendere da tante situazioni. Apporteremo delle migliorie anche in questo settore“.

===>>> QUI CATANIA – Grella e Zarbano: il punto su Torre del Grifo, logo, abbonamenti e campi d’allenamento

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