MAZZARANI: “falso nueve”? Esperimento non riuscito in passato…
Tra le ipotesi per il reparto offensivo del Catania in vista di Castellammare di Stabia, spicca anche quelle relativa ad un possibile impiego di Andrea Mazzarani nel ruolo di punta centrale. Un “falso nueve” per non dare punti di riferimento alle difese avversarie. Esperimento già effettuato poco tempo fa da mister Cristiano Lucarelli, facendo subentrare Mazzarani a Barisic al 70′ di Ternana-Catania di Coppa Italia, con scarso esito.
In precedenza, anche durante la stagione 2016/17 con Pino Rigoli e Giuseppe Pulvirenti al timone l’ex giocatore della Salernitana ricoprì tale ruolo in casacca rossazzurra, con risultati però poco incoraggianti. Al momento Barisic è il calciatore per caratteristiche più funzionale a sopperire all’assenza dell’infortunato Davis Curiale, ma si avverte la mancanza di una punta effettiva di ruolo.
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VERSO CAVESE – CATANIA: ritorno alla difesa a quattro? In attacco, dubbi su chi supporterà Barisic
Dopo tre sconfitte consecutive ed in attesa di capire quali evoluzioni conosceranno le vicende societarie, il Catania prepara la trasferta di Castellammare di Stabia contro la Cavese. Sul piano tattico, mister Cristiano Lucarelli potrebbe tornare alla linea difensiva a quattro. Dubbi soprattutto nel reparto offensivo, dove si cerca il supporto migliore per Maks Barisic, ancora a secco di gol. Tenendo conto dell’assenza di Davide Di Molfetta causa squalifica, lo sloveno potrebbe essere supportato sulle corsie laterali da Kalifa Manneh e Kevin Biondi con Alessio Curcio al centro. Alternative Andrea Mazzarani e Gabriele Capanni.
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MERCATO: rumors su Cacia e Varela
Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, il Catania starebbe valutando la possibilità di reperire rinforzi in attacco attraverso il mercato degli svincolati. Torna di moda il nome – tanto caro al Direttore Generale Pietro Lo Monaco (dimessosi da A.D.) – dell’esperto attaccante Daniele Cacia, che poco tempo fa ha concluso la sua avventura con il Piacenza. Spunta anche il profilo dell’uruguaiano Ignacio Lores Varela, svincolatosi dal Penarol e che vuole tornare a giocare in Italia dopo le esperienze vissute nel nostro Paese con le maglie di Ascoli, Pisa, Palermo, Varese, Vicenza e Bari.
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CESSIONE CATANIA: sì o no? Da decifrare il compito del nuovo A.D.
Continua a tenere banco, in casa Catania, il futuro del club. Popolo rossazzurro in ansia e segnali preoccupanti continuano ad emergere dalla squadra che invia feedback negativi, facendo registrare una netta involuzione. Morale di giocatori e tifosi sotto i tacchi, mentre da giorni non si registrano novità sulla trattativa per la cessione del Calcio Catania. La tifoseria continua a chiedere a gran voce un cambio di proprietà salutare ma, intanto, la proprietà ha evidenziato la sostituzione di una figura importante all’interno del Consiglio d’Amministrazione del Catania. Quella di Pietro Lo Monaco, rimpiazzato da Giuseppe Di Natale in qualità di Amministratore Delegato.
Di Natale ha gestito il Cara di Mineo nel delicato triennio 2015-2018 svolgendo un ruolo determinante all’interno della struttura. Adesso si trova a fare i conti con una nuova situazione d’emergenza. “Mi piace il calcio, ho già qualche idea e sono al lavoro. Chiedo alcuni giorni di tempo per verificare la situazione societaria, cosa c’è da fare. Le carte vanno viste attentamente, i conti fatti bene. Ci vuole un programma specifico. Farò del mio meglio”, ha dichiarato a La Sicilia. Ma bisogna a questo punto capire quale sarà il suo ruolo effettivo all’interno del Calcio Catania.
Anche perchè, attraverso l’emissione di una nota della società etnea, si legge che “al nominato amministratore delegato spetterà, tra l’altro, il compito di elaborare un piano strategico finalizzato al superamento dell’attuale fase, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi societari e sportivi“. Già, ma quali obiettivi ed in che modo? Favorendo la cessione del club? Oppure rilanciando l’attività attraverso l’immissione di nuovi capitali mantenendo la medesima struttura di base? Nell’attesa che venga anche nominato il nuovo organo amministrativo di Calcio Catania Servizi, la sensazione è che qualcosa si stia muovendo. Auspicando che lo scambio di poltrone possa essere foriero di cambiamenti significativi.
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OBIETTIVO SALVEZZA (Sondaggio): sei d’accordo con Lucarelli?
Il 2020 si era aperto con la volontà di provare a realizzare un miracolo sportivo, portando il Catania dritto in Serie B nonostante le vicissitudini societarie. Poi le sconfitte di Viterbo e Terni, il ko contro il Monopoli, le parole del dimissionario Pietro Lo Monaco a Sportitalia sottolineando la gravità della situazione e la cessione di Vincenzo Sarno al fotofinish hanno determinato ulteriore sfiducia nell’ambiente. Al punto che il tecnico Cristiano Lucarelli ha parlato di obiettivo salvezza. Giusto così, oppure ritieni che – al netto delle problematiche note – questa squadra abbia le carte in regola per raddrizzare ancora la stagione? Esprimi la tua preferenza attraverso il sondaggio proposto da TuttoCalcioCatania.com:
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Lucarelli parla di obiettivo salvezza… cosa ne pensi?
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DI NATALE: dal Cara di Mineo al Calcio Catania, nuova situazione d’emergenza da affrontare
Come noto, l’ingegnere Giuseppe Di Natale, ex commissario prefettizio del Cara di Mineo e già operativo in passato con Giuseppe Caruso – attuale componente del CdA rossazzurro – è stato nominato nuovo Amministratore Delegato del Calcio Catania prendendo il posto del dimissionario Pietro Lo Monaco. Approfondendo i trascorsi di Di Natale, riscontriamo soprattutto l’importanza che racchiuse il suo lavoro svolto insieme al prof. Caruso tra il 2015 ed il 2018 presso il Cara di Mineo, struttura al centro delle inchieste di “mafia capitale” tra voti di scambio e favori connessi all’assunzione di persone all’interno.
In un contesto di grande difficoltà degli ospiti causati dalle lungaggini della burocrazia per aver esaminato il proprio status di rifugiato, il Cara fece registrare in quel periodo una ripresa delle attività gestionali. Venne adibito un prefabbricato per celebrare la messa cattolica, inaugurata una nuova moschea, si intensificarono i corsi di lingua italiana, vene rafforzato il job center riuscendo in diversi casi a far trovare un lavoro agli ospiti, uomini e donne parteciparono attivamente ai progetti dell’orto biologico. La squadra di calcio del Cara di Mineo, interamente composta da rifugiati, scalò presto tre categorie e si intensificarono le attività legate allo sport ed alla musica.
“Avevamo creato con sacrificio e impegno una sorta di Università dell’accoglienza, l’integrazione era già un concetto superato, perché il nostro spirito era quello della condivisione. Ricordo ancora il sorriso di due ragazzi del Camerun nel giorno in cui siamo riusciti a trovargli un posto di lavoro in una struttura per anziani”, ha ricordato l’ex commissario prefettizio Giuseppe Di Natale, uomo navigato nell’affrontare situazioni d’emergenza e che, adesso, avrà un ruolo diverso, delicato e determinante all’interno dell’amministrazione del Calcio Catania.
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CATANIA: fermare l’emorragia di sconfitte. Tre anni fa l’ultimo trend più negativo
Proprio non va. Crisi di gioco e risultati per una squadra che sta risentendo pesantemente del clima d’incertezza societaria ed ha subito una netta involuzione dopo il 2-0 di Terni. Catania che non riesce a risollevarsi e, adesso, sale a tre il numero di sconfitte consecutive in questa stagione. Oltre la già citata trasferta umbra di Coppa Italia, il Catania si è dovuto inchinare al cospetto di Viterbese e Monopoli, in quest’ultimo caso riportando il primo ko interno stagionale. Il rischio è che la formazione rossazzurra entri in un tunnel buio e pericoloso che lo porti a scivolare ancora. Importante, quindi, fermare l’emorragia di sconfitte per ripristinare un pizzico di serenità a cominciare dall’insidiosa trasferta di Castellammare di Stabia con la Cavese. Il Catania non perdeva più di due gare consecutivamente dal 2017. Allora, tra marzo ed i primi di aprile, l’Elefante registrò cinque sconfitte di fila cedendo l’intera posta a Melfi, Lecce, Paganese, Foggia e Catanzaro.
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CATANIA: si abbassa ancora l’età media della rosa
Il Catania aveva l’età media più elevata del girone C di Serie C, prima delle cessioni effettuate alla riapertura del calciomercato. Adesso, rispetto ai primi di gennaio, si è abbassata a 26.8 consegnando lo scettro di squadra più “anziana” del raggruppamento meridionale alla Ternana (28.1). Seguono Reggina (27.9), Potenza (27.7) e Bari (27.3). Determinanti per la società rossazzurra, in particolare, i trasferimenti di Emanuele Catania (38 anni), Francesco Lodi (35), Cristian Llama (33), Matteo Di Piazza (32), Rosario Bucolo e Vincenzo Sarno (31).
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CAMPLONE: si avvicina la scadenza del contratto con il Catania
Nell’immediato post-gara di Vibo Valentia, reduce dal clamoroso 5-0 inflitto dalla Vibonese l’allora tecnico del Catania Andrea Camplone disse chiaramente di non avere alcuna intenzione di dimettersi. La dirigenza rossazzurra, comunque, assunse la decisione di esonerarlo dall’incarico riaccogliendo Cristiano Lucarelli. Tutt’ora Camplone ha un vincolo contrattuale con il sodalizio etneo in scadenza a giugno di quest’anno. Qualche altro mese ancora e l’allenatore pescarese lascerà a tutti gli effetti il Catania, ricordando che a libro paga del club c’è anche Andrea Sottil, contrattualmente legato fino al 2021.
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