SERIE C – Del Grosso: “Catania-Salernitana, conterà la voglia di vincere e mantenere lucidità”

Alessandro Del Grosso, doppio ex della sfida di domenica tra Catania e Salernitana, concede un’intervista al quotidiano Il Mattino in vista del confronto:

“Salerno mi ha dato ciò che io forse non sono riuscito a restituire. Ricordo la promozione in A e poi la dolorosa retrocessione della stagione dopo, anche per via dei risultati strani del Perugia che vinse a Udine. Il ritorno a Salerno con Zeman come fu? Mi avrebbe voluto alla Roma, ma poi lui andò via e arrivò Capello che cambiò tutto e io dovetti fare i bagagli e firmai col Bari. Col boemo facemmo un buon campionato, mi chiese di far crescere i giovani come Pierotti, Cherubini. Poi arrivò l’esperienza di Catania. Ho avuto vari allenatori. In seguito arrivò Colantuono e io andai al Napoli. Di Catania ho comunque bei ricordi”.

“Domenica si gioca Catania-Salernitana, il campionato è lungo e bisogna pensare ad una partita alla volta. La Salernitana ha fatto bene a Monopoli, prendendo tre punti d’oro su un campo difficile. Domenica non sarà decisiva, ma sarà importante anche per il morale fare risultato. Chi è la favorita? Non c’è una favorita. Conterà la voglia di vincere. Penso che se la Salernitana ha l’atteggiamento giusto può fare risultato contro chiunque”.

Differenze tra i due allenatori, Toscano e Raffaele? La differenza per ora è solo nel fatto che Toscano ha vinto di più, ma Raffaele sta facendo molto bene e potrà fare ancora meglio a Salerno, è un allenatore che mi piace molto. Il Catania avrà tutto uno stadio a spingerlo:l il “Massimino” sa trascinare la squadra come pochi altri stadi in Italia. Però la Salernitana è abituata a giocare in ambienti caldi e conosce bene la pressione: sa gestirla e non si farà sorprendere. Sarà un vantaggio per gli etnei ma non sarà uno svantaggio per la Salernitana, nel senso che la squadra granata ha la consapevolezza della sua forza e sa quale obiettivo voglia centrare per cui, col massimo rispetto di tutti, può giocarsela a viso aperto in casa di chiunque”.

“Sfide come Catania-Salernitana sono un’occasione per capire cosa significa giocare in piazze che respirano calcio ogni giorno. Servono passione e carattere, ma anche rispetto per la maglia che si indossa. Chi gioca al “Massimino” sente la spinta del pubblico in modo unico. Ma le emozioni non devono travolgere: vince chi saprà mantenere lucidità. Sono due squadre che stanno ritrovando fiducia. Toscano a Catania ha dato organizzazione e identità, mentre la Salernitana ha valori tecnici e solidità. Si affrontano due progetti con basi diverse ma ambizioni simili”.

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SERIE C – Chiricò: “Catania, che rimpianto! Ho comunque vissuto un sogno. E’ stato un onore”

Intervistato da La Casa di C, l’ex attaccante del Catania Cosimo Chiricò che molto bene sta facendo a Casarano è tornato a parlare dell’esperienza vissuta in maglia rossazzurra:

Catania mi ha fatto crescere tantissimo, soprattutto a livello umano. Giocare al Massimino per me ha rappresentato sinceramente un onore. Le cose sono andate progressivamente male, anche per le condizioni generali in termini di preparazione. Il gruppo nei singoli era forte ma questo, si sa, nel calcio non può bastare”.

Mi assumo tutte le mie responsabilità sul campo perché quando le cose non vanno ritengo sia giusto farlo. Senza alibi, con onestà, purtroppo ha prevalso un mix negativo di fattori. Ci tenevo a ringraziare tutti perché a Catania io ho vissuto comunque un sogno, anche per merito degli affetti che custodisco. Ho ricordi bellissimi, abbiamo vinto un trofeo nonostante tutto il caos. Non essere stato reintegrato l’anno scorso è stata una mazzata, avevo la percezione questo potesse avvenire. Ho tolto le foto perché in occasione del comunicato è stata scelta una mia foto in pettorina, con lo stemma appena visibile. Mi sono sentito sminuito, come fossi un ragazzino e ho agito d’istinto in risposta alla mia sofferenza, nulla contro la città. Non aver lasciato il segno lì resterà per sempre il rimpianto più grande della mia carriera”.

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RASSEGNA LA STAMPA – La Sicilia: “Raimo costretto a fermarsi, Cicerelli in panchina?”

Al di là della questione Torre del Grifo, il Catania “che ieri si è allenato sul campo di Misterbianco cerca di restare isolato da ogni discorso”, riporta La Sicilia. “Visto che non si fa mancare nulla, la società e la squadra hanno dovuto incassare una notizia non certo positiva che già aleggiava dalle parti del Massimino. L’infortunio di Alessandro Raimo (distorsione al ginocchio per un incidente di gioco) costringerà il laterale a rimanere fermo per qualche settimana. Sicuramente salterà le sfide contro Salernitana, Benevento, Casertana. Nelle prossime ore affiorerà un verdetto per via dei controlli definitivi che il giocatore dovrà affrontare. Peccato, perchè Raimo era uno dei ragazzi in netta ascesa tanto da conquistare il favore del pubblico e il gradimento dell’allenatore che lo aveva rimesso in campo con maggiore frequenza”, si legge. Quanto a Cicerelli, l’ex Ternana sta meglio e domenica pomeriggio potrebbe partire dalla panchina.

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FERRARIS (Salernitana): “Sarà bellissimo giocare a Catania. Ho già vinto lì con il Pescara, spero di ripetere l’esperienza”

Andrea Ferraris, attaccante della Salernitana, rilascia alcune dichiarazioni allo store ufficiale granata in vista della trasferta di Catania. Queste le sue parole:

“Stiamo ascoltando quello che ci dice il mister e preparando nel migliore dei modi la gara di Catania. Non vediamo l’ora di giocare soprattutto per i nostri tifosi. Sarà bellissimo giocare là, però noi siamo abituati a questo tipo di partite, anche perchè pure noi in casa abbiamo una cornice di pubblico stupenda. Sarà tutto normale per noi. L’anno scorso ho vissuto una bella esperienza con il Pescara, riuscendo a vincere anche a Catania e spero di fare lo stesso con la Salernitana. Siamo ancora agli inizi del campionato, non penso sia una sfida decisiva ma sicuramente di categorie superiori tra squadre che non meritano la Serie C. Sarà una gara bella da vedere, importante, ma il campionato è lungo e ci sono ancora tanti punti da portare a casa”.

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RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Campi in affitto? Pelligra non rilancia? Tante ipotesi sul futuro di Torre del Grifo”

Dopo sette aste andate deserte, partendo da una cifra importante (29 milioni di euro) fino ad arrivare ai 4 milioni offerti dal Catania e la presenza di un altro competitor che ne offre 10mila in più. A questo punto cosa succederà? A prescindere da chi si aggiudicherà Torre del Grifo Village, “intanto occorreranno 4 milioni, se non 5, per sistemare i campi in erba, uffici, strutture, riaccendere i contratti con acqua, luce, gas e altre utenze. Bisognerà rendere funzionale la zona piscina, quella della Spa, il centro medico, la foresteria, l’albergo. Se dovessero rimanere i campi da calcio qualcuno li dovrà occupare e non in modo occasionale. Il Catania sta correndo per questo motivo. L’altro gruppo potrebbe scendere a patti con Pelligra? Difficile visto che c’è una competizione e in questa fase non è proprio detto che ci sia o si arriverà a un dialogo”, riporta La Sicilia.

“Fra l’altro Pelligra, che nelle scorse ore in Australia ha chiuso due accordi per un totale di un miliardo di euro su due incarichi di lavoro da espletare, potrebbe manifestare anche l’intenzione di non rilanciare affatto e utilizzare quei 10 milioni circa che servirebbero per prendere e sistemare secondo le proprie esigenze il Village per costruire una struttura ex novo”, si legge. “Se così fosse occorrerebbero anni tra acquisto del terreno, eventuali espropri, progetti da approvare, incarichi alle ditte, tempi di realizzazione e inaugurazione. E per questo lasso di tempo che farà la squadra? Si allenerà sempre al Cibalino o, com’è accaduto ieri, a Misterbianco? Oppure vorrà acquisire una struttura (Pedara fu utilizzata dai Gaucci durante la loro gestione) per portare lì il quartier generale rossazzurro, mantenendo a Nesima tutta la gestione delle giovanili? E se a prevalere fosse la nuova cordata siciliana come verrebbero utilizzati i quattro campi di calcio se il Catania non li dovesse affittare?”.

“Si sussurrà già di un possibile accordo, se il Village sarà della società che fa capo all’Aurora Srl, con una società molto nota che gestirebbe la palestra. Si sussurrano tante di quelle ipotesi da far girare la testa, ma si dovrà aspettare quantomeno il prossimo 30 ottobre per riuscire ad avere un orientamento ben preciso”, evidenzia il quotidiano. Certo che se il Catania non si assicurerà il Village “sarà un problema avere altri spazi di proprietà in tempi brevissimi”.

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RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Dibattito in città tra chi dovrà gestire il Village. Catania, a parte l’offerta assenza di mosse concrete”

Quasi un’ora di verifiche di ogni requisito per chi aveva presentato le candidature presso il Palazzo di Giustizia per assicurarsi Torre del Grifo Village. All’offerta del Catania di 4 milioni di euro si è aggiunta di 10mila euro in più da parte dell’Aurora Srl che fa capo all’imprenditore Andrea Spina. I nomi emersi all’interno della cordata sono quelli di imprenditori catanesi e un socio palermitano, “Vincenzo Corrado Rappa, rampollo di una famiglia che ha investito in edilizia, comunicazione (il nonno fondò l’emittente tv Trm) e auto di lusso. Al fianco c’è l’imprenditore catanese Francesco Russo Morosoli, che ha ereditato dal padre Gioacchino l’azienda ‘Funivie dell’Etna’ e si occupa di trasporti e visite guidate sul vulcano. Carmelo Stivala è proprietario di un centro con 12 campi di padel e strutture di calcio a 5 e a 7 tra i più vasti del Meridione; Giorgia Bartolini è una designer e proprietaria di un’attività commerciale per la casa; Andrea Spina ha anche gestito la ricettività a Torre del Grifo e la sua società si occupa di ricezione turistica tramite B&B e case vacanze. Gaetano Vecchio, invece, dal 2024 è presidente di Confindustria Sicilia, consigliere d’amministrazione e direttore generale della Cosedil, società di respiro nazionale che si occupa di opere civili e infrastrutture”, riporta La Sicilia.

Alcuni degli imprenditori interessati a Torre del Grifo “hanno avuto a che fare con il Catania. Qualcuno si è fatto da parte (Stivala forniva il servizio di sicurezza e hostess), qualcun altro cesserà il rapporto con il club rossazzurro il 31 dicembre (Russo Morosoli) nonostante sia ancora oggi il main sponsor”.

In città si è aperto “un dibattito feroce tra chi dovrà gestire il Village. Una buona parte vorrebbe che fosse il Catania FC ad aggiudicarsi il bene immobile per dare modo, in futuro, alla prima squadra di trovare campi adatti per preparare le partite ufficiali e sviluppare il progetto giovanile. Dall’altro canto c’è una fetta di città che fa pesare l’assenza di mosse concrete da parte del Catania FC, a parte l’offerta per Torre del Grifo, di dotarsi di un centro sportivo all’avanguardia così come aveva prospettato Pelligra al momento del suo arrivo in città”, si legge.

“Ci sono stati intoppi e lentezze burocratiche, era stato individuato un terreno a Nesima che poteva fare al caso del costruttore. Nel recente passato il club ha anche detto di voler procedere alla sistemazione del campo di calcio in cui si allenano le giovanili e in questo senso Pelligra aveva impiegato una cifra vicino agli 800mila euro. Ma fino ad oggi non è partito materialmente alcun progetto per questioni legate alla burocrazia. C’è anche in atto la corsa per rilevare il marchio storico, ma anche in questo caso non c’è una soluzione finale sul piatto della bilancia”.

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QUI CATANIA: conosciamo meglio il massofisioterapista Agostino Alessio

Da qualche giorno circolava la notizia di un nuovo inserimento nello staff sanitario del Catania. Il comunicato ufficiale emesso dal club rossazzurro conferma un innesto molto importante, quello di Agostino Alessio. Ha lavorato per ben 20 anni nello staff di Roberto Mancini come massaggiatore di fiducia condividendo con lui le esperienze lavorative con Sampdoria, Lazio, Inter, Manchester City e Galatasaray.

“Grazie a lui ho avuto la possibilità di vincere Premier League, F.A.cup, Supercoppa d’Inghilterra, coppa di Turchia”, si legge nel suo profilo LinkedIn. “Mi avvalgo di doti organizzative e di lavoro manuale acquisite dall’esperienza lavorativa in top club di calcio italiani e stranieri maturata nel corso degli anni oltre ad essere in possesso di numerosi attestati di frequentazione a corsi di aggiornamento riguardanti il kinesio taping, tecniche di massaggio e di bendaggio funzionale”, aggiunge. Per lui anche esperienze come terapista massaggiatore in club come Torino, Udinese, AEK Atene, nella Nazionale italiana, nell’ambito della Federazione calcistica dell’Asia meridionale ed all’Al Fateh (Arabia Saudita). Per un periodo di tempo è stato, inoltre, il “personal physio” dei calciatori Mario Balotelli e Keita Baldè.

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ESCLUSIVA – Colantuono: “Catania e Salernitana hanno giocatori che possono accendere la luce in qualsiasi momento. Esperienza etnea bella e formativa per la mia carriera d’allenatore”

Allenatore di lungo corso del calcio italiano, con 638 panchine tra i professionisti, Stefano Colantuono è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com nella settimana che precede il match di cartello del Girone C di Serie C tra Catania e Salernitana. Il tecnico capitolino, attualmente fermo e in cerca di sistemazione, ha parlato anche dei suoi trascorsi alla guida di entrambe le squadre. Colantuono fu timoniere dei rossazzurri in Serie B nella stagione 2003-04, ottenendo un 9º posto finale in classifica e contribuendo alla crescita di molti componenti di quella squadra.

Domenica sfida al vertice nel Girone C di Serie C tra Catania e Salernitana…
«Immagino sarà una bella partita. Catania e Salernitana sono due delle squadre che alla vigilia sono partite tra le pretendenti al salto di categoria. La Salernitana sta andando molto forte, ha avuto un buon inizio di campionato. Sarà una partita interessante. Sono due piazze alle quali sono molto legato, sia nell’una che nell’altra ho avuto il piacere di lavorarci. Pronostico? Vinca il migliore».

Siamo soltanto alla 10ª giornata di campionato. Gara quindi importante ma non decisiva ai fini della classifica?
«Assolutamente. Non è indicativa di nulla perché non potrà decidere nulla. È chiaro che sia l’una che l’altra vorranno continuare su questo trend abbastanza positivo. Ci si dovrebbe aspettare una bella partita, poi però spesso capita che in queste gare la posta in palio è importante e diventano molto tattiche, magari si sta molto attenti. Sono due compagini che hanno dei calciatori che possono accendere la luce in qualsiasi momento».

Entrambe le squadre annoverano tra le loro fila giocatori dai trascorsi lusinghieri. Il fattore esperienza gioca un ruolo rilevante in questo genere di partite?
«Potrebbe giocare un ruolo rilevante, però poi la partita va giocata sul campo. L’esperienza serve in determinati momenti della partita però poi occorre la freschezza dei giovani. È chiaro che avere giocatori che hanno calcato altri palcoscenici, che sanno gestire questi momenti perché li hanno già vissuti può dare una mano. Mi sembra che sia da una parte che dall’altra ci sia questa tipologia di calciatori».

La Salernitana viene da una doppia retrocessione dalla A alla C. Cosa non ha funzionato nelle ultime stagioni?
«La Salernitana ha avuto due anni tribolati, però ci sono state anche altre compagini che hanno fatto due retrocessioni di seguito. Può capitare, l’importante è rimettersi subito in moto e mi sembra che questo lo stia facendo abbastanza bene. Certo è che sia Salernitana che Catania vederle in Serie C è un peccato perché sono due piazze che potrebbero fare tranquillamente la Serie A. Non è che lo dico per piaggeria o per imbonirmi qualcuno, sono due realtà che ho vissuto e so benissimo che seguito c’è e che trasporto c’è. Auguro sia all’una che all’altra di venirne fuori il prima possibile».

A distanza di oltre vent’anni quali ricordi custodisce della sua avventura sulla panchina del Catania?
«Fu un campionato lunghissimo (la celebre Serie B a 24 squadre, ndr). Facemmo molto bene. Se a gennaio si fosse osato di più sul mercato forse avremmo potuto finire la stagione anche in una posizione di classifica migliore. Fu un campionato molto importante, con giocatori che poi hanno fatto una carriera strepitosa. C’era Lulù Oliveira, giocatore già affermato, Mascara, Giallombardo, Stendardo, Squizzi. Fu una stagione a mio avviso molto bella, condita anche da bei risultati. Ho un ricordo di Catania veramente bello. Fu un anno molto interessante e formativo tra le altre cose, perché comunque allenare a Catania non è come allenare in altri posti in quanto è una grande città e la squadra ha grande seguito. Il derby perso 5-0 a Palermo? Era un avversario nettamente superiore, tant’è vero che fece un campionato strepitoso. È chiaro che la sconfitta fece rumore essendo un derby però c’era troppa differenza tra le due squadre».

Attualmente è fermo. Attende una chiamata per sposare un nuovo progetto calcistico?
«Come i tanti allenatori che in questo momento dell’anno vedono partite, si aggiornano. Purtroppo l’unica cosa che da questo punto di vista lascia un po’ di dispiacere è che eventualmente le tue fortune devono andare a coincidere con le sfortune di un tuo collega. È questa la cosa più brutta, però è normale. L’allenatore che sta fuori deve aspettare se qualcuno lo chiama, poi si propone e valuta di ricominciare. La regola sul ri-tesseramento degli allenatori nella stessa stagione? Da una parte per chi sta già allenando è un bene, il problema è che poi hai precluso magari a quelli che stanno fuori un’eventualità. Secondo me andrebbe un po’ rivista. Io la farei diversamente. Io direi, se un allenatore viene esonerato entro le prime dieci giornate può avere la possibilità eventualmente di riaccasarsi. La si potrebbe rimodellare, correggere, anche se trovo giusto che sia così perché io ad esempio a Palermo fui esonerato dopo una giornata e sono stato fermo un anno (nel 2008-09, ndr). La regola secondo me è giusta. Va solo un po’ rivista, corretta, a mio avviso».

Si ringrazia Stefano Colantuono per la gentile concessione dell’intervista.

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CATANIA-SALERNITANA: circa 19mila i tifosi previsti domenica sugli spalti

Un numero pari a circa 19mila spettatori si prevede domenica pomeriggio sugli spalti dello stadio “Angelo Massimino”, teatro di un importante scontro diretto in chiave alta classifica tra Catania e Salernitana. Match non decisivo, lo hanno ripetuto in questi giorni opinionisti e addetti ai lavori, ma che sicuramente darà indicazioni molto utili all’interno del percorso delle due squadre. In quasi 12mila unità occuperanno complessivamente i settori di Curva Nord e Sud dell’impianto sportivo etneo, dove i biglietti sono già esauriti da giorni. A questi se ne aggiungeranno oltre 3.300 in Tribuna A, ma anche la Tribuna B sarà gremita. Il Settore Ospiti farà registrare invece l’assenza di tifosi granata su disposizione degli organi di pubblica sicurezza.

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SERIE C – Breda: “Catania e Benevento grandi squadre, ma la Salernitana ha qualcosa in più”

Roberto Breda, doppio ex di Catania-Salernitana, indica la formazione granata come la favorita principale per la vittoria del campionato di
Serie C, girone C. Questo il suo pensiero sulla lotta al vertice ai microfoni di news.superscommesse.it:

“La Serie C è un campionato in cui nessuna può permettersi di sbagliare. Basta pochissimo per perdere terreno, poi recuperare diventa durissimo per chiunque. A Salerno era necessario riuscire a ricompattarsi e a ripartire daccapo, mettendo da parte quanto accaduto nei mesi scorsi; è stato importante partire subito bene, perché c’era grande bisogno di ricreare un po’ di entusiasmo. Il grande pubblico che ha questa città, al di là dei risultati, sta tornando a gioire grazie a una squadra che ci crede fino alla fine e ha come unico obiettivo il ritorno in Serie B”.

“Gli avversari non sono di poco conto, perché sia Benevento che Catania hanno squadre con esperienza da vendere e valori tecnici importanti. Tutto è ancora apertissimo e non potrebbe essere altrimenti, ma questa Salernitana ha quel qualcosa in più che la proietta a essere la candidata principale per la vittoria finale. Se tutto riescono a rimanere uniti, soprattutto nei momenti in cui ci saranno le difficoltà, la strada per poter tornare a gioire non dovrebbe essere difficile da percorrere”.

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