VERSO CATANIA-BENEVENTO: partita a scacchi tra Toscano e Auteri. Le ipotesi di formazione

Accantonato il netto successo sulla Salernitana di settimana scorsa, per il Catania è giunto il momento di proiettarsi all’imminente gara con il Benevento. Domenica i rossazzurri sfideranno un’altra contendente credibile per la promozione diretta, alla testa provvisoria della graduatoria con i granata e a caccia di conferme lontano dalle mura amiche. Gli etnei proveranno a replicare la prestazione di sette giorni addietro per venire a capo della questione e conquistare un risultato positivo.

La compagine sannita è forte e strutturata in tutti i reparti, con tante frecce offensive a disposizione di Auteri e ottimi equilibratori di centrocampo. Nell’annunciata partita a scacchi tra due dei tecnici più esperti e vincenti della categoria saranno i duelli in campo e – soprattutto – i dettagli a fare la differenza. Il Catania dal canto proprio punta anche sull’entusiasmo palpabile attorno alle vicende della formazione rossazzurra. Ci si avvia verso un nuovo record stagionale di affluenza sugli spalti dello stadio “Angelo Massimino”.

Negli allenamenti antecedenti la gara Toscano ha provato uomini e schemi da adottare in campo. Raimo e Martic sono gli unici indisponibili del match. Per il terzino destro, scongiurato il rischio di intervento chirurgico, si prevede un periodo di stop con rientro previsto ad inizio dicembre. Caturano, rimasto in panchina domenica scorsa per problemi alla schiena, dovrebbe essere abile ed arruolabile benché sia prevista la conferma di Forte in avanti con Lunetta e Cicerelli sulla trequarti. Dubbi su chi affiancherà capitan Di Tacchio in mediana con Quaini, Aloi e Corbari a giocarsi una maglia da titolare. Il probabile schieramento da opporre ai sanniti vedrebbe davanti a Dini i difensori Ierardi, Di Gennaro e Celli, con Casasola, Quaini (Aloi o Corbari), Di Tacchio e Donnarumma in mezzo e Lunetta-Cicerelli dietro Forte.

Il Benevento è riuscito a capitalizzare il doppio turno casalingo superando sia Altamura che Potenza. La compagine allenata da Gaetano Auteri ha fatto percorso netto tra le mura amiche vincendo cinque partite su cinque e incassando solo un gol, mentre fuori casa ha mostrato qualche nervo scoperto pareggiando a Picerno e perdendo con Casarano e Latina. Il big-match in terra etnea rappresenta quindi un test probante per misurare le ambizioni di primato di una squadra che punta ad ottenere il risultato attraverso la prestazione.

L’ipotetica formazione di partenza vedrebbe davanti a Vannucchi un terzetto di difensori composto da Scognamillo, Saio e Borghini, con Pierozzi, Maita, Prisco e Ceresoli a centrocampo e Lamesta-Salvemini-Manconi il tridente d’attacco con cui i sanniti proveranno a scardinare la retroguardia etnea. Indisponibili tra le fila campane Nardi e gli ex rossazzurri Simonetti e Agazzi. I primi due assenti per infortunio, il terzo collocato fuori lista al pari di Acampora, Pinato e Viviani.

La direzione dell’incontro è affidata al sig. Marco Di Loreto della sezione AIA di Terni, coadiuvato dagli assistenti Giovanni Boato di Padova e Luca Chiavaroli di Pescara; IV Ufficiale Enrico Gemelli di Messina, Operatore FVS Lorenzo Chillemi di Barcellona Pozzo di Gotto. Il match sarà visibile a pagamento su Sky/NOW, oltre che sulla piattaforma OneFootball (estero).

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CATANIA-BENEVENTO: dove seguire la partita in tv e streaming

Domenica 26 ottobre il Catania affronterà il Benevento in occasione dell’undicesima giornata del girone C di Serie C. Fischio d’inizio alle ore 14:30 presso lo stadio “Angelo Massimino”. In vista del match non è prevista in tv la copertura gratuita e in chiaro dell’incontro. I possessori di abbonamento potranno assistere alla partita Catania-Benevento su Sky Sport (canale 251), in live streaming su Sky Go e NOW, oltre che sulla piattaforma OneFootball (estero). Telecolor (canale 11 del digitale terrestre) trasmetterà in differita la gara integrale lunedì 27 ottobre alle 22:15.

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SERIE C: spettatori, 50% in più rispetto a tre anni fa e +10% sullo scorso anno. Catania, record di presenze in una singola gara

È in continuo crescendo il numero degli spettatori negli stadi della Serie C Sky wifi. Dopo le prime dieci giornate del campionato di Serie C 2025-26, il totale dei tre gironi ha registrato 842.241 spettatori a fronte dei 778.697 della scorsa stagione, con un aumento di circa il 10%.
Guardando al passato, sempre nel paragone con le prime dieci gare, rispetto al campionato 2022-23, il numero di presenze allo stadio è aumentato del 50%, allora erano infatti 575.446. Aumento, di circa il 5%, anche rispetto a due stagioni fa quando, sempre alla decima di campionato, gli spettatori furono 804.001″, si legge in una nota diffusa dalla Lega Pro.

“Nelle prime dieci giornate della stagione 2025-26 il record di presenze sugli spalti si è registrato alla terza con 113.759 spettatori. Il maggior numero di presenze in una singola gara, è stato, quello del “Massimino” per Catania-Salernitana con 18.777 presenze”, riporta il comunicato. Domenica pomeriggio, in occasione del confronto con il Benevento, questo numero si alzerà ancora visto che alle pendici dell’Etna è previsto un nuovo record stagionale di spettatori.

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PASTORE: il Benevento e Auteri, quel ricordo con la Nocerina che non può cancellare

A gennaio di quest’anno Ivano Pastore ha esordito da dirigente del Catania, come collaboratore dell’area tecnica, contro il Benevento. Domenica riecco i sanniti sulla strada di Pastore che, tra l’altro, è un ex giallorosso. Sì, perchè l’attuale Direttore Sportivo del Catania fu operativo nel Sannio per un breve periodo nel 2013, lasciando il club a seguito di una serie di divergenze con la società. Anche allora il presidente del Benevento era Oreste Vigorito. Pastore conosce molto bene, inoltre, l’allenatore dei sanniti Gaetano Auteri.

Con Auteri al timone, ottenne il salto in B nel 2011: fu la terza storica promozione della Nocerina in cadetteria, ottenuta matematicamente dopo avere piegato la resistenza del Foggia di Zeman allo “Zaccheria”. Auteri veniva da un secondo posto in Seconda Divisione Lega Pro a Catanzaro. Pastore rimase talmente impressionato da convincerlo a guidare la Nocerina, riuscendo a vincere la concorrenza proprio del Benevento. I molossi furono i primi a contattare Auteri, il quale rispettò la parola data a Pastore accettando il trasferimento a Nocera.

La promozione non era l’obiettivo prefissato dopo il ripescaggio in Prima Divisione ma fu legittimata sul campo da una squadra salita in vetta il 24 ottobre 2010 senza più scendervi. Numeri luccicanti: 20 vittorie in 31 gare, soltanto 3 sconfitte, migliore difesa del girone (26 gol subiti, come Il Taranto) e 12 punti di vantaggio sul secondo posto del Benevento.

Il budget era minimo, ma l’esito fortunato. Ho pensato di reclutare calciatori che conoscessero il mio modo di pensare e di ottenere gli obiettivi sul campo, e che sapessero poi coinvolgere i nuovi. Un ragionamento dal quale è scaturito un gruppo importante, composto da persone vere con regole che si è scritto da solo”, disse Pastore a commento di quell’annata esaltante (fonte mondorossoblu.it). La testata nocerinalive.it, ricordando quell’esperienza, descrive così Pastore: “Una persona che predilige i fatti alle chiacchiere, come ha sempre fatto attraverso oltre trenta anni di calcio, con sempre la stessa determinazione e carisma come dimostrava in campo da calciatore”.

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ESCLUSIVA – Zeoli: “Ho messo un mattoncino, ora vivo il rossazzurro da tifoso. Catania più mentalizzato delle altre. Cicerelli, quelle parole impresse nel mio cuore…”

Da calciatore lo si ricorda per avere onorato sempre la maglia rossazzurra. Il momento più bello vissuto, l’emozionante festa al ritorno da Taranto per il pareggio in finale playoff che valse la promozione del Catania in B nel 2002. Michele Zeoli ha mantenuto sempre un legame viscerale con la piazza, vivendo nuove gioie da allenatore in seconda di Giovanni Ferraro in Serie D. Poi è rimasto nello staff etneo guidando la Primavera, prima di cedere il timone a Marco Biagianti per tornare in prima squadra ricoprendo il ruolo di collaboratore tecnico. Per lui anche una breve esperienza da ‘traghettatore’ precedendo la chiamata di Cristiano Lucarelli, in seguito l’esonero di quest’ultimo affidandogli la panchina del Catania fino al termine della stagione, due anni fa, con la vittoria della Coppa Italia Serie C e la partecipazione ai playoff. Zeoli ha concesso un’intervista ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com.

Catania verso l’aggiudicazione definitiva di Torre del Grifo Village, come valuti quest’opportunità?
“Ormai tutte le squadre si stanno dotando di una propria ‘casa’. Questo penso che sia l’ABC per programmare un futuro importante. Torre del Grifo ricordo che non era solo un centro sportivo per il Catania ma anche altro. Mi piace pensare che si pongano anche basi solide per lo sviluppo del settore giovanile, permettendo ai ragazzi di vivere un calcio diverso. Per i giovani stessi, vedere gli allenamenti dei più grandi può essere stimolante nel loro percorso di crescita”.

Due anni fa la conclusione dell’avventura sulla panchina rossazzurra. C’era stato un momento in cui pensavi che saresti potuto rimanere?
“Nella vita ognuno ha quello che si merita. Non ho mai pensato di restare sulla panchina etnea, salvo miracoli, perchè sapevo quale fosse il mio ruolo. Negli ultimi due mesi mi venne chiesto di ‘traghettare’ la squadra fino al termine del campionato. Parlando anche col vice presidente Grella, sapevo che una volta accettato l’incarico avrei poi lasciato Catania. Magari sarei potuto tornare in Primavera ma sono state fatte altre scelte, oppure far parte dello staff tecnico ma il nuovo allenatore non mi avrebbe accettato. Io sono contento di avere messo un mattoncino, e da quel mattoncino dopo tanti errori arrivare piano piano all’attualità. Facendo tesoro degli errori commessi”.

Come valuti la tua esperienza conclusiva con i colori rossazzurri, dopo avere vissuto questa città a 360 gradi?
“Chi l’avrebbe mai detto che avrei giocato a livelli importanti in rossazzuro e allenato il Catania? Io mi ritengo superfortunato della mia avventura alle pendici dell’Etna. In questa piazza ti ricordano, a volte glorificano, anche per quello che sei riuscito a fare. Ed è il messaggio da mandare ai calciatori attuali. Ma loro credo siano consapevoli che nel momento in cui tu fai qualcosa d’importante per questa città diventi un eroe. Devi metterti anche nei panni dei tifosi. Non è stato facile vincere la D, ma mettevi in preventivo la vittoria del campionato. Tra i professionisti, invece, l’ultima promozione si è verificata nel 2006, prima ancora nel 2002, quando ero giocatore del Catania. Per tanti motivi i festeggiamenti a Catania mancano da tempo. Questo va trasmesso alla squadra. Io ripenso al passato, avrei messo la firma anche solo per partecipare all’aggiunta del mattoncino. Ho fatto parte della rinascita del Catania Calcio dando il mio contributo per questi colori. Adesso devono completare l’opera persone più competenti ed esperte. Vado orgoglioso del mio passato, che non va mai dimenticato, anche per cogliere tanti spunti diversi. Oggi la squadra attraversa un momento importante e vivo il Catania da tifoso”.

A proposito della stagione 2022/23, cosa è mancato a quella squadra per fare il grande salto?
“Ripensandoci, quella era una squadra di giocatori che, presi singolarmente, erano forti, validi. Ma se eravamo arrivati a quella situazione di difficoltà – io subentrai a mister Lucarelli l’8 marzo – significa che nei mesi precedenti non si era costruito quello che forse sto vedendo in questi due anni. Parlo di mettere i tasselli giusti e della cura fondamentale dei dettagli. Forse mancava un legame tra i giocatori, un filo conduttore. Quando ricostruisci un organico da zero è un rischio che puoi correre, prendendo tanti calciatori bravi e mettendoli insieme non è detto che vinci. Nel finale di stagione si era creato qualcosa di diverso perchè sono subentati degli aspetti che in precedenza mancavano. Quell’adrenalina, quell’appartenenza che ti portava a pensare oltre il proprio ego. Forse mi prendo un solo merito, quello di avere avuto la percezione del pericolo. Sapevo che il Catania potesse rischiare la disputa dei playout, non perchè la squadra non fosse tecnicamente all’altezza ma forse emergeva un pò troppa superficialità. E questo non deve mai succedere”.

Ha pagato il Catania le tante partite ravvicinate considerando anche la partecipazione alla Coppa Italia di categoria, poi vinta?
“Quella squadra ha giocato 8 partite in più rispetto agli altri, con tante gare infrasettimanali. Probabilmente faticava a reggere quei ritmi ed i giocatori non hanno capito con lucidità la situazione. Quando abbiamo vinto la Coppa Italia – io sentivo molto la responsabilità – la testa era altrove, poi siamo andati a Francavilla e abbiamo perso. Quando la concentrazione era alta riuscivamo a vincere gare molto impegnative, la squadra accendeva e spegneva la luce continuamente. L’aspetto mentale ha giocato un ruolo fondamentale. Ad un certo punto è emersa la paura generale di disputare i playout e ho visto un cambiamento da parte della squadra. Contro il Benevento è arrivata la certezza di esserci salvati e di spareggiare attraverso i playoff, ma io in quella occasione ero sereno. Lo stadio era pieno, ennesima incredibile dimostrazione d’amore della gente – e sapevo che i calciatori non potevano mai fallire perchè a livello di attenzione ognuno di loro era al corrente dell’importanza di quella gara”.

Domenica si giocherà proprio Catania-Benevento. Scenario completamente diverso, match d’alta classifica.
“E’ un altro scontro diretto. Seguo il Catania e il campionato. E’ presto ma io in questo momento vedo il Catania più mentalizzato delle altre. Merito della società, dello staff tecnico, dei giocatori. Il tifoso catanese vede spesso negatività su certe cose, ma bisogna anche riscontrare tanti lati positivi. Chissà, per esempio, se quel punto tanto bistrattato e criticato a Cerignola sarà positivo per la promozione. Altre squadre dietro stanno facendo il loro campionato, poi però ci sono i numeri. E questi non mentono mai. Se domenica c’era Catania-Salernitana e dietro squadre che vogliono aggrapparsi a quel trenino perdono punti, cominci già a creare delle situazioni per le quali non devi sperare nel passo falso dell’altra squadra. Per me è una sfida a tre per la vetta, Catania-Salernitana-Benevento, ognuna con le sue caratteristiche e modo di vedere il calcio. Alla fine contano i risultati ma, ripeto, per me il Catania è più mentalizzato”.

Quanto contano i dettagli in questo campionato?
“I dettagli saranno fondamentali. Ci sarà chi a gennaio ricorrerà al mercato per migliorare le rose, questo è importante. Prendendo anche giocatori in grado di ricoprire più ruoli, indispensabile nel contesto di una lista dei 23 da rispettare. Tra parentesi al Catania non ne mancano affatto, punterei tanto sulla duttilità di alcuni calciatori. Vedi Lunetta, stimato e ben visto dalla piazza, che al 31 agosto non rientrava in un ipotetico undici titolare ma è un jolly ed ha tolto parecchie castagne dal fuoco in momenti difficili. Bravo il Catania è stato a tenerlo. Magari a gennaio potrebbe essere utile prendere qualcosa di diverso sugli esterni, non sta a me dirlo. La società farà sicuramente scelte funzionali alle proprie esigenze”.

Incide in misura considerevole anche la capacità di lavorare fuori dal campo…
“Sì, avrà la meglio anche chi lavorerà meglio fuori dal campo. Faccio l’esempio recente dello stesso Catania che ha assunto tra le proprie fila Agostino Alessio, massaggiatore top. Uno che ha toccato gambe a gente che ha fatto Champions League e mondiali che io conosco bene ed è un amico. Grella è stato lungimirante. Nel momento in cui sono stati recuperati tanti giocatori da infortuni ad inizio anno ha aggiunto allo staff medico una figura top. Questi dettagli sono determinanti, questa è una grande mossa di cui poco si è parlato. Rappresenta un valore aggiunto sotto tanti aspetti. Per ristabilire da un infortunio un calciatore, magari anzichè aspettare tre settimane ci metti 15 giorni”.

Toscano ha trovato la quadra dopo un momento non semplice?
“Chi va vinto i campionati la scoppola l’ha sempre presa. Noi, l’anno in cui abbiamo avuto la meglio sul Taranto nei playoff, abbiamo perso 5-2 contro la Lodigiani. Catania è una piazza che ti toglie tante energie e può succedere che quei 6-7 giocatori non siano collegati mentalmente. Perdendo a Cosenza e dopo la prestazione di Cerignola, che comunque ha fruttato un punto, il Catania ha preso la scossa. Si è fermato un attimo e adesso vive una situazione ben diversa. Ogni calciatore scelto, poi, possiede caratteristiche ben definite. Se ti presenti con Cicerelli, Forte e Lunetta davanti, sapendo che in panchina hai gente come Jimenez, Caturano, Rolfini, Stoppa e D’Ausilio non è che gli avversari dormono sonni tranquilli. Quest’anno il Catania ha una panchina lunga e di valore assoluto”.

Cosa mi dici di Cicerelli, giocatore che hai avuto nella tua gestione?
“Tocchi il tasto di un calciatore che ho avuto il piacere di allenare. Parliamo di un ragazzo di una sensibilità unica. Nella mia breve parentesi d’allenatore sottolineo un aspetto che mi ha lasciato stupore ed è rimasto impresso nel cuore. Lui fu espulso contro il Giugliano, poi giocò in finale di Coppa Italia segnando il 2-1 col Padova al Massimino. In quel momento è corso verso di me dicendomi «io te lo dovevo, lo meritavi». Si rivolse così con me, che non sono nessuno! Ha sofferto molto l’espulsione nella gara col Giugliano. Quelle parole me le porterò sempre dentro. Ti fanno capire anche lo spessore umano del ragazzo. E’ molto sensibile, va capito. A livello tecnico-tattico dà una disponibilità allucinante, con me ha fatto anche la mezzala mettendosi a disposizione per la piazza, per la città, in un momento delicato perchè non avevamo centrocampisti disponibili. Anche Quaini ha uno spessore umano molto importante. Fra un pò, silenziosamente, arriva a 100 presenze in rossazzurro. Cicerelli ci tiene ad essere decisivo per questa città perchè lo sente. Con noi arrivò dopo mesi d’inattività, dimostrando di avere i colpi ma a livello fisico alla lunga mancava. Però l’ho visto catapultato in questa realtà con un obiettivo che lui porta dentro”.

Quando rivedremo operativo Michele Zeoli?
“Adesso vediamo di rientrare in qualche staff tecnico. Le squadre in C sono 60, significa una palazzina di dieci piani con 6 allenatori per ogni piano. Aggiungiamoci che Coverciano tira fuori allenatori allucinanti. Devi aspettare. Nella vita non sei obbligato ad allenare. Il destino deciderà da quale ruolo ripartirò, ho l’umiltà di aspettare il momento giusto. Sono in contatto con alcuni allenatori che necessitano di nuove figure nello staff. Di chiamate ne ho ricevute, ma non ho fretta”.

Si ringrazia Michele Zeoli per la gentile concessione dell’intervista.

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FAGGIANO (D.S. Salernitana): “Non so quante altre volte Cicerelli fa gol da lì. Benevento e Catania favorite per la B. Pastore un amico, si sta godendo la vittoria”

Ai microfoni di Sei TV, nel corso della trasmissione ‘Tuttosalernitana’, il Direttore Sportivo della Salernitana Daniele Faggiano torna sulla sconfitta di Catania. Queste le sue impressioni:

“Abbiamo perso una partita, disputando un brutto secondo tempo però abbiamo bisogno di fiducia nel contesto di una squadra ottima ma tutta nuova. Il Catania aveva 8/11 dell’anno scorso ad inizio gara, il Benevento ha tanti calciatori della passata stagione pure. Quando non giochiamo da squadra e vogliamo fare tutto da soli, non va bene. Te lo dimostra proprio il secondo tempo di Catania”.

“Eravamo consapevoli di potere prendere gol a Catania, con il mister avevamo paura che potesse verificarsi da un momento all’altro un episodio sfavorevole. E’ arrivata quella punizione, non so quante volte ancora Cicerelli farà gol da lì, però dobbiamo stare più attenti. Abbiamo costruito in buona parte del primo tempo ma bisogna essere più cinici. Prima del gol di Cicerelli se c’era una squadra che dava l’impressione di poter passare in vantaggio, era la Salernitana. E’ la verità, però hanno vinto loro e non mi va bene”.

“Fino ad oggi siamo primi in classifica. Io sono sempre scontento, se fossi contento non guarderei un metro più avanti. Devo essere scontento io per cercare di fare meglio, sfruttando al massimo i giocatori a disposizione. Con la testa. Dicono che Benevento e Catania siano le principali favorite per la promozione diretta in Serie B?. Lo penso anch’io. Il diesse Patore? Sono contento per lui che si sta godendo la vittoria. E’ un amico, sta godendo la vittoria. Va bene così“.

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PASTORE: “Con la Salernitana sfruttate le nostre caratteristiche. Ora altro match fondamentale. Divieto di trasferta per i tifosi? Spero in una riduzione”

Ai microfoni di Sei TV, nel corso della trasmissione ‘Tuttosalernitana’, è intervenuto anche il Direttore Sportivo del Catania Ivano Pastore commentando la vittoria di domenica contro la Salernitana, il prossimo impegno col Benevento, il coefficiente di difficoltà del girone C di Serie C, il divieto di trasferta per tre mesi imposto alla tifoseria rossazzurra e altro ancora. Queste le parole di Pastore evidenziate:

“Con Faggiano c’è un grande rapporto d’amicizia, oltre che di stima reciproca. Domenica è stata una bella partita e giornata di sport. Abbiamo vinto meritatamente una gara importante. Raffaele ha preparato la partita per dimostrare di volersela giocare, da squadra forte quale è la Salernitana. Nel primo tempo hanno mantenuto un pò di più il possesso palla pur senza creare grossi pericoli nella nostra porta. Hanno cominciato il match in maniera spavalda, ma il gol di Cicerelli ha rotto gli equilibri e nella ripresa abbiamo sfruttato le nostre caratteristiche, cioè intensità, ripartenze, avere la possibilità anche di cambiare senza abbassare l’intensità e la qualità

“Con Cicerelli parlo tutti i giorni, come con gli altri. Ha nel suo repertorio queste giocate. Abbiamo scherzato sul fatto che siamo dovuti arrivare alla 10/a di campionato per vederla. Mi auguro che sia la prima di una lunga serie per lui e per noi. Casasola? E’ stato un blitz inaspettato. Quando ho saputo che non aveva ancora firmato con la Salernitana, tramite il procuratore ho chiesto di poter fare una chiacchierata. Gli ho prospettato le nostre idee, il nostro progetto. Non ho avuto nemmeno bisogno di spiegargli la piazza, sapeva dell’impatto che hanno avuto gli argentini a Catania, ha detto sì ed il giorno dopo ci ha raggiunto“.

“Negli ultimi cinque anni ho sentito dire spesso che il girone C è una sorta di B2. Quest’anno lo è davvero perchè ci sono squadre come Salernitana, Catania, Benevento, la Casertana che sta facendo un ottimo campionato, il Crotone che gioca un buon calcio, il Cosenza viene dalla B ed ha mantenuto un’ossatura di 9/11 dell’anno scorso, c’è la sorpresa Casarano. Tutte le squadre, anche le più ‘piccole’ hanno quei 3-4 giocatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento. E’ un campionato molto difficile, devi essere sempre concentrato. Non puoi affrontare la Salernitana in maniera diversa dal Siracusa”.

“Di solito i campionati si vincono quando batti le piccole. Le gare di cartello sostanzialmente si preparano da sole. Con le piccole molte volte si può pensare che sia più facile, approcci male la gara e quando perdi quei punti alla lunga pesano. Per me una squadra che vuole arrivare in fondo alla fine deve avere la stessa intensità, idea, approccio con qualsiasi avversario. Per come si sta evolvendo il percorso delle prime 5-6 in classifica – ma penso sia ancora davvero presto – se l’andamento dovesse continuare così io penso che si deciderà il campionato verso marzo“.

“Col Benevento ci attende un altro scontro diretto importante, fondamentale ma non decisivo. E’ l’undicesima giornata, ci avviamo quasi ad un terzo del campionato. Il percorso è ancora lungo. Dovessimo vincere – cosa che cercheremo di fare con tutte le nostre forze – avremmo fatto 6 punti in questi due scontri diretti e si aprirebbe uno scenario diverso ma sarà molto difficile. Conosco bene Auteri, so come prepara le partite e come fa giocare le sue squadre. Mi auguro che sarà una bella giornata di sport per quello che potremo far vedere in campo sia noi che loro”.

“Tre mesi di stop alle trasferte per i nostri tifosi? Queste cose devi viverle dall’interno. Quando non sai realmente cosa è successo fai fatica a dare un giudizio, avere il supporto di una tifoseria come la nostra è un conto, non averlo è un altra. Questo lo posso dire tranquillamente. Il provvedimento mi è molto dispiaciuto. Mi auguro che nel tempo dimostrino buon senso, com’è successo con la Salernitana, facendo sì che le istituzioni possano ridurre un pò i termini di questo divieto“.

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VERSO CATANIA-BENEVENTO: Dini vs Vannucchi, confronto tra due dei migliori portieri del girone

Catania-Benevento, sfida in programma domenica pomeriggio al “Massimino”, è anche il confronto tra le difese meno perforate del girone C di Serie C. Il merito è anche dei rispettivi portieri, Andrea Dini e Gianmarco Vannucchi. Il primo garantisce piena sicurezza ed affidabilità a protezione dei legni, ama giocare con i piedi, partecipare all’azione e guidare la squadra dalla difesa comunicando efficacemente con i compagni; il secondo eccelle particolarmente nelle uscite, è un altro elemento di valore, abile ed esperto nelle uscite, che rappresentano un suo punto di forza.

Dini, che a febbraio compirà 30 anni, in questa stagione sta difendendo regolarmente i pali del Catania. Fino a questo momento l’estremo difensore riminese ha beccato 5 gol in campionato (0 tra le mura amiche) tenendo 8 volte la porta inviolata: numero superiore a tutti nel gruppo C, eguagliato da Samuele Vitale (Ascoli) nel girone B.

Il portiere ha conquistato una promozione in B attraverso i playoff con il Trapani, nel 2019; in granata, ha debuttato successivamente tra i cadetti. Nel campionato di Serie C, Dini ha indossato pure le maglie del Crotone, della Juve Stabia, della Fidelis Andria, del Padova e dell’Avellino. Al suo attivo anche esperienze a Parma, nella stagione conclusa con la promozione dei ducali in Serie A, Messina e Catanzaro. Cresciuto calcisticamente nel Rimini, in biancorosso ha debuttato e vinto nel 2014 il campionato di Serie D, categoria vissuta nelle prime fasi della carriera anche con il San Marino.

Il mese scorso ha prolungato il contratto col Catania fino al 30 giugno 2027. Il vice presidente Grella lo considera “uno dei tanti leader del gruppo plasmato da mister Toscano”. Dini ha più volte sottolineato di provare sensazioni importanti nella piazza etnea, “così prestigiosa e naturalmente esigente”, utilizzando le sue parole.

Anche Vannucchi, classe 1995 nativo di Prato scuola Juve, è sin qui sceso in campo da titolare in tutte le gare del torneo, subendo 6 reti e mantenendo la porta inviolata in 5 occasioni. A Benevento è arrivato pochi mesi fa da “stella” della categoria, considerando che nella scorsa stagione con la Ternana era sceso in campo in 41 occasioni fra campionato e spareggi-promozione di Serie C, subendo solo 23 gol. E nelle precedenti stagioni a Taranto si era confermato tra i migliori, riuscendo a riscattare le annate-no di Salerno (dove aveva comunque avuto modo di esordire in B) e Padova. Per lui si parlava di un possibile interessamento di club di Serie B, ma alla fine ha deciso di rimanere in C trasferendosi in una società che ha come obiettivo la promozione. Vannucchi ha firmato la scorsa estate un biennale.

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CATANIA FC: riproposto invito alla donazione del sangue

NOTA STAMPA CATANIA FOOTBALL CLUB

Catania Football Club ripropone l’invito alla donazione del sangue, sottolineando la fondamentale importanza sociale di un prezioso gesto di solidarietà. ARNAS Garibaldi sarà nuovamente presente con la propria autoemoteca ospedaliera domenica 26 ottobre, dalle ore 7.00 alle 11.00, di fronte all’ingresso della Tribuna A dello Stadio “Angelo Massimino”. I sanitari del servizio trasfusionale effettueranno i prelievi di idoneità alla donazione per chi non ha mai donato il sangue o per chi non lo dona da più di due anni.

L’iniziativa nasce dall’intesa con il nostro club presentata dal Centro Regionale Sangue il 30 novembre 2024, in sinergia con l’ARNAS Garibaldi, per promuovere tra gli sportivi e i tifosi rossazzurri la cultura del dono. Per il prelievo di idoneità occorre presentarsi a digiuno (consentita l’assunzione di caffè e una leggera colazione priva di latte e derivati).

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SERIE C: 11/a giornata, le partite in programma. Riflettori puntati su Catania e Salerno. Trapani e Siracusa in cerca di rilancio

Venerdì, sabato e domenica squadre del girone C di Serie C in campo per l’11/a giornata. Si parte con l’anticipo tra Foggia e Team Altamura allo “Zaccheria”, vinto di misura dalla formazione ospite. Sabato, tre sfide in programma. L’Atalanta U23 cerca continuità al cospetto dell’AZ Picerno. Idem la Cavese contro il Crotone al “Simonetta Lamberti”. Il Siracusa fanalino di coda, reduce da quattro sconfitte consecutive, prova a risollevarsi tra le mura amiche sfidando il Casarano.

Domenica si affronteranno al “Provinciale” Trapani e Audace Cerignola, due squadre che mirano a risalire la china venendo da un periodo poco esaltante. Il big match di giornata non può che essere Catania-Benevento. Cosenza e Potenza si daranno sportivamente battaglia in Calabria. Il Monopoli, carico dopo l’acuto sul campo del Crotone, troverà sulla propria strada un Giugliano che proverà a vendere cara la pelle con Eziolino Capuano all’esordio sulla panchina dei tigrotti. Buon momento per il Sorrento, che se la giocherà a viso aperto col Latina. Chiude l’atteso derby campano Salernitana-Casertana all’Arechi.

VENERDI’ 24 OTTOBRE
Foggia 0-1 Team Altamura
58′ Curcio (rig.)

SABATO 25 OTTOBRE
Atalanta U23 – AZ Picerno (14:30)
Cavese – Crotone (14:30)
Siracusa – Casarano (17:30)

DOMENICA 26 OTTOBRE
Trapani – Audace Cerignola (12:30)
Catania – Benevento (14:30)
Cosenza – Potenza (14:30)
Monopoli – Giugliano (17:30)
Sorrento – Latina (17:30)
Salernitana – Casertana (20:30)

CLASSIFICA
1.Benevento 22 punti : gol fatti 19, gol subiti 6, diff. reti +13, gare giocate 10
2.Salernitana 22 punti : gol fatti 16, gol subiti 12, diff. reti +4, gare giocate 10
3.Catania 21 punti : gol fatti 20, gol subiti 5, diff. reti +15, gare giocate 10
4.Casarano 18 punti : gol fatti 19, gol subiti 14, diff. reti +5, gare giocate 10
5.Casertana 17 punti : gol fatti 13, gol subiti 12, diff. reti +1, gare giocate 10
6.Crotone 17 punti : gol fatti 18, gol subiti 8, diff. reti +10, gare giocate 10
7.Cosenza 16 punti : gol fatti 18, gol subiti 12, diff. reti +6, gare giocate 10
8.Monopoli 15 punti : gol fatti 9, gol subiti 11, diff. reti -2, gare giocate 10
9.Team Altamura 14 punti : gol fatti 11, gol subiti 17, diff. reti -6, gare giocate 11
10.Potenza 13 punti : gol fatti 14, gol subiti 14, diff. reti =, gare giocate 10
11.Latina 12 punti : gol fatti 6, gol subiti 11, diff. reti -5, gare giocate 10
12.Atalanta U23 11 punti : gol fatti 12, gol subiti 11, diff. reti +1, gare giocate 10
13.Sorrento 11 punti : gol fatti 9, gol subiti 10, diff. reti -1, gare giocate 10
14.Audace Cerignola 10 punti : gol fatti 10, gol subiti 15, diff. reti -5, gare giocate 10
15.Foggia 10 punti : gol fatti 7, gol subiti 16, diff. reti -9, gare giocate 11
16.Giugliano 9 punti : gol fatti 11, gol subiti 18, diff. reti -7, gare giocate 10
17.AZ Picerno 9 punti : gol fatti 12, gol subiti 20, diff. reti -8, gare giocate 10
18.*Trapani 8 punti : gol fatti 14, gol subiti 8, diff. reti +6, gare giocate 10
19.Cavese 8 punti : gol fatti 10, gol subiti 15, diff. reti -5, gare giocate 10
20.Siracusa 3 punti : gol fatti 4, gol subiti 17, diff. reti -13, gare giocate 10

* 8 punti di penalizzazione per inadempienze amministrative

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