PASTORE: un salernitano sulla strada della Salernitana, il derby del diesse

Non può non essere speciale la sfida di domenica pomeriggio per Ivano Pastore. Il direttore sportivo rossazzurro classe 1970 (compirà 55 anni a dicembre) è nato proprio a Salerno. Ben conosce gli umori della piazza, sa cosa significa vivere la Salernitana anche se non ha vestito la maglia granata, nè operato sotto il profilo dirigenziale nella sua città di nascita. In provincia di Salerno ha giocato, in compenso, a Cava de’ Tirreni, dove il confronto con la Bersagliera è storicamente molto sentito.

Da difensore di livello per la C, con anche apparizioni in cadetteria, Pastore ha militato tra le fila di Matera, Giulianova, Marsala, Catanzaro e Taranto – menzionando alcune delle esperienze più significative vissute – mentre in Campania ha lavorato come dirigente in piazze calde come Nocera, Caserta e Benevento. Non c’è mai stata la Salernitana nel suo percorso professionale. A Salerno è stato spesso ospite di trasmissioni televisive aventi come oggetto focus di approfondimento sulle vicende della squadra granata e sul calcio campano in genere.

Nei giorni scorsi ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista del match di domenica che Pastore vivrà da avversario della Salernitana. Ritrovando al “Massimino” quel Daniele Faggiano che proprio nella passata stagione ha condiviso con lui parte dell’avventura etnea, scegliendo Pastore come collaboratore dell’area tecnica diretta dallo stesso dirigente pugliese.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

ESCLUSIVA – Aya: “A Catania ho trovato la mia dimensione. Domenica gara da giocare con equilibrio e intelligenza. Biagianti allenatore nato”

I tifosi del Catania lo ricordano come un difensore roccioso. Ha collezionato 83 presenze in maglia rossazzurra vivendo due stagioni intense, anche se non è riuscito a portare la squadra dell’Elefante in Serie B. Parliamo di Ramzi Aya, che negli anni successivi all’esperienza catanese ha indossato anche la casacca della Salernitana. E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista del big match di domenica pomeriggio allo stadio Massimino.

Ramzi, partiamo dai ricordi di Catania. Come descrivi l’esperienza maturata alle pendici dell’Etna?
“E’ stata un’esperienza fantastica. In campo avremmo potuto ottenere qualcosa in più, ma io sono stato benissimo. Ricordo due annate importanti e molto formative che mi hanno aiutato tanto nelle successive esperienze. A Catania stavo bene con la mia famiglia, ho concepito la prima figlia e trovato la mia dimensione. Si era creato un legame forte tra tifosi e gruppo, si percepiva un grande clima sugli spalti la domenica. E’ stata un peccato l’eliminazione dai playoff contro il Siena, non la meritavamo assolutamente ma il calcio è anche questo. L’anno dopo siamo usciti dai playoff con due pareggi, a Trapani in 9 uomini ce la siamo giocata comunque alla pari fino alla fine. Poi si diceva che saremmo stati ripescati ed invece così non è stato. La B era stregata. Ho giocato praticamente sempre, disputando a Catania campionati di alto livello e maturando esperienza in un bellissimo ambiente”.

C’erano anche molte pressioni da gestire.
“Il direttore Lo Monaco ci teneva tantissimo al Catania e metteva molta pressione a noi giocatori perchè voleva il massimo ogni domenica. Avevamo sempre delle pressioni importanti. Io stesso ho provato sulla mia pelle che, una volta giocato a Catania, potevo farlo dappertutto. Quando sono andato via non ho mai riscontrato chissà quali difficoltà ad ambientarmi in qualsiasi piazza. Se hai la fortuna di giocare a Catania, con quella tifoseria incredibile, sei pronto per giocare in qualsiasi stadio. E poi il pubblico rossazzurro è intelligente. Eventualmente fischia solo a fine gara. In campo puoi avere la pressione di dovere ottenere il risultato, ma un pubblico che spinge così tanto è un valore aggiunto, non ti toglie qualcosa. Dipende anche dal carattere dei giocatori, ma il Catania ha una rosa molto esperta”.

Sei stato anche a Salerno, altra piazza importante.
“Sì, Salerno ha rappresentato per me un’altra tappa di rilievo. Mi sono tolto delle soddisfazioni con un campionato di B vinto. E’ finita purtroppo male, non per colpa mia ma per una serie di vicissitudini societarie e problematiche varie. Sono stati un anno e sei mesi intensi, imparando tanto da allenatori importanti, una bella piazza. Anche lì ho lasciato molti amici, ho grandi ricordi di Salerno. Se dovessi scegliere le piazze migliori in cui sono stato, dico proprio Salerno e Catania. Senza ombra di dubbio”.

Come arrivano Catania e Salernitana alla sfida di domenica?
“Il Catania è una squadra forte, esperta, conosco diversi giocatori che militano in rossazzurro. Ha avuto qualche battuta d’arresto ma se la giocherà fino alla fine. E’ anche un progetto ambito, quello di Catania. Inoltre aiuta la presenza di calciatori nello spogliatoio che possono dare un’impronta essenziale al resto della squadra come Di Tacchio, Casasola, Cicerelli. Per me, ad esempio, furono di grande aiuto i vari Biagianti, Lodi e Marchese. Il girone C è tosto, molto livellato, ma il Catania ha le carte in regola per provare a vincere il campionato, così come la Salernitana. Per i rossazzurri sarà una partita importante, da giocare davanti al pubblico amico, devono provare a fare bottino pieno. Un’eventuale sconfitta, invece, darebbe uno slancio ulteriore ai granata. In queste partite devi essere intelligente. Se non puoi vincere, non devi perdere. Sono gare dove bisogna avere equilibrio e intelligenza. Probabilmente ancora le due squadre non sono al 100% del potenziale, ma arrivano bene all’appuntamento. Sarà un bel banco di prova sia per il Catania che per la Salernitana”.

Che ne pensi degli allenatori delle due squadre?
“A me Raffaele piace tanto perchè è partito dal basso, conquistando tutto attraverso la gavetta. Ci ho giocato spesso contro, parliamo di un allenatore preparato che sa far fare alla proprie squadre anche le partite ‘sporche’. Di Toscano parlano i risultati, ha vinto tantissimi campionati, sa tutto di questa categoria. Sicuramente anche a livello tattico sarà una gara interessante da vedere, studiando magari qualcosa per stupire l’avversario. Sono entrambi tecnici così preparati che puoi aspettarti di tutto”.

Anche tu sostieni che Catania, Salernitana e Benevento siano le principali candidate alla vittoria del campionato?
“A queste squadre aggiungo il Crotone. Mi stuzzica la squadra calabrese, conosco qualche calciatore rossoblu e l’allenatore in seconda. Ci sarebbe anche il Trapani ma è partito con un deficit importante, quindi comincia ad essere un pò complesso per i granata recuperare i punti di penalizzazione”.

In questi anni hai avuto modo di sentire qualche tuo ex compagno di squadra in rossazzurro?
Certamente. Ogni tanto capita anche di sentirmi con Marco Biagianti. Sta guidando la Primavera del Catania e la cosa non mi sorprende. Un allenatore nato, lo si vedeva in maniera molto chiara e nitida già quando giocava essendo sempre bravo a dare indicazioni ai compagni. E’ sempre stato un ‘equilibratore’, impeccabile nella gestione delle dinamiche di spogliatoio. Lo vedo bene anche nel gestire un gruppo di lavoro, che poi è un aspetto fondamentale per un allenatore. Sono contento del percorso che sta facendo”.

Stai guardando ad un futuro da allenatore?
“E’ un’idea che mi affascina, poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Vedremo. Sto studiando per questo. E’ un percorso che mi piacerebbe intraprendere”.

Si ringrazia Ramzi Aya per la gentile concessione dell’intervista.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

CENTROCAMPO: riflessioni su chi agirà in coppia con Di Tacchio domenica

Capitan Di Tacchio con chi farà coppia domenica pomeriggio? La settimana di lavoro che porta al match con la Salernitana servirà anche a chiarire questo dubbio. Il settore di centrocampo è uno dei punti di forza della squadra di mister Raffaele, a Toscano il compito di scegliere i giusti interpreti, chiamati ad assicurare un mix ampio di qualità e quantità per andare a prevalere sulla mediana granata.

Di Tacchio, grande ex di turno, è intoccabile tra le fila rossazzurre. Il capitano ha superato brillantemente il periodo di stop causato da problemi fisici, la squadra etnea non può fare a meno di lui in primis per esperienza, leadership e carisma. Nelle ultime settimane i partner di reparto si sono alternati tra Quaini e Corbari. Cambiano le caratteristiche a seconda che giochi il primo piuttosto che il secondo. Quaini si fa preferire per capacità di palleggio e di dettare i tempi, Corbari è più mobile e dinamico, maggiormente propenso agli inserimenti in area. E poi c’è la carta Aloi.

L’ex Ternana è stato per qualche settimana fuori dai giochi a causa di una lesione muscolare di bassa entità. Si è rivisto nell’elenco dei convocati sabato scorso, rimanendo in panchina per l’intera durata dell’incontro vinto a Giugliano. E’ pienamente recuperato dall’infortunio e necessita di minuti da mettere nelle gambe. Da valutare un suo impiego dal 1′ oppure in corso d’opera. Di sicuro Aloi, quando chiamato in causa nelle battute iniziali del campionato, ha dato dimostrazione di essere un giocatore prezioso sia in fase d’impostazione del gioco che di recupero palla, denotando una spiccata intelligenza tattica. Il Catania ha senz’altro bisogno anche della sua disponibilità per continuare ad alzare l’asticella.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

VERSO CATANIA-SALERNITANA: 27 dicembre 2004, quando fu decisivo il gol di Vugrinec per il successo etneo

icembre 2004, ultimo successo del Catania tra le mura amiche al cospetto della Salernitana. Mister Nedo Sonetti (subentrato da qualche settimana all’esonerato Maurizio Costantini) cerca la prima vittoria casalinga sulla panchina del Catania dopo avere raccolto un bottino di 7 punti. Etnei reduci da quattro pareggi consecutivi che costruiscono le basi per trovare nuovi equilibri e vivere un prosieguo di stagione sereno in Serie B. La Salernitana, invece, arriva con il morale a mille alla sfida, frutto di cinque vittorie consecutive. Al Catania serve, pertanto, una prova autorevole e di carattere per frenare l’avanzata della Bersagliera.

Sul campo è proprio il Catania a fare la voce grossa. Approccio subito propositivo, quello dei rossazzurri che nell’anticipo della 18a giornata del torneo cadetto mettono al sicuro il risultato già nei primi 25′: al 10′ Orazio Russo sblocca il match battendo Botticella con un preciso rasoterra, un quarto d’ora più tardi arriva il raddoppio di Vugrinec, che approfitta di un’ingenuità difensiva. I campani si scuotono, ma riescono solo ad accorciare le distanze con Palladino nel corso della ripresa (74′). Al triplice fischio dell’arbitro il Catania di Sonetti consegue il quinto risultato utile consecutivo e conferma di essere sulla strada giusta.

VIDEO: gli highlights della partita Catania-Salernitana

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

TOP 11: la redazione di TuttoC inserisce Casasola e mister Toscano

Spazio per due rossazzurri all’interno della consueta Top 11 settimanale del campionato di Serie C stilata dal portale nazionale TuttoC.com per quanto concerne la nona giornata del girone C: dentro il laterale destro Tiago Casasola e l’allenatore Mimmo Toscano.

Nel primo caso si evidenzia che “tanti addetti ai lavori lo hanno etichettato come il miglior esterno destro della categoria e, ad oggi, la media voto sta dando ragione a chi lo ha strappato alla Salernitana con un’offerta importante dal punto di vista contrattuale. Condizione fisica eccellente, quando spinge sulla fascia è un pendolino inarrestabile che sforna cross a ripetizione per le punte”. In relazione all’allenatore calabrese, invece, viene rimarcata la decisione della società rossazzurra di rinnovargli qualche settimana fa il contratto, in quello che è stato il periodo forse più complicato della sua gestione. “Lo 0-3 a Giugliano è frutto di una prestazione praticamente perfetta. E ora il big match con la capolista Salernitana”, si legge.

Questa la Top 11 nel dettaglio (3-4-3), che include anche alcuni ex calciatori del Catania:

PORTIERE – Mastrantonio (Latina)
DIFENSORI – Solcia (Sorrento), Berra (Crotone), Anastasio (Salernitana)
CENTROCAMPISTI – Casasola (Catania), Prisco (Benevento), Capomaggio (Salernitana), Simonetto (Atalanta U23)
ATTACCANTI – Murano (Crotone), Chiricò (Casarano), Bentivegna (Casertana)
ALLENATORE – Toscano (Catania)

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

SERIE C – Chiricò (Casarano): “Catania? Salernitana? Benevento? Possiamo mettere in difficoltà tutte le big”

Tra le sorprese di questa parte di stagione nel girone C di Serie C spicca il Casarano. L’ex attaccante del Catania Cosimo Chiricò si sta riscattando tra le fila dei pugliesi, avendo realizzato finora 6 gol e altrettanti assist in campionato. Ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Telesveva, commentando l’eccellente momento attraversato:

“Questo è un campionato molto difficile perchè devi essere sempre concentrato a prescindere dall’avversario e noi stiamo esprimendo un grande calcio grazie alla competenza del mister, un predestinato che arriverà ad alti livelli. Da quando abbiamo iniziato questo percorso ragioniamo sempre di gara in gara, ma dopo una partenza così importante aumenta la consapevolezza di essere una grande squadra. Ci sono comapgini importanti come Benevento, Salernitana e Catania però noi con la nostra umiltà e le nostre idee possiamo davvero mettere in difficoltà tutte le big”.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

VERSO CATANIA-SALERNITANA: stimoli in più per Jimenez, l’ex “scaricato” dalla società granata

Zero presenze in gare ufficiali, nessun’occasione concessa a Kaleb Jimenez con la maglia della Salernitana. Immaginiamo che domenica il calciatore italo-spagnolo classe 2002 avrà uno stimolo in più per affrontare la Bersagliera. I campani lo avevano prelevato dal Seregno per 35mila euro tre anni fa. E’ rimasto contrattualmente legato alla Salernitana fino alla stagione 2023/24, dopo un periodo di militanza in prestito a Vicenza e Bergamo, sponda Atalanta U23. Esperienze che gli hanno permesso di crescere e dimostrare le sue potenzialità. In rappresentanza dei colori sociali della Salernitana, però, Jimenez non si è mai sentito parte di un progetto.

E’ stata la stessa società campana a definire la cessione del giocatore al Catania, dopo essere sfumato il passaggio alla Carrarese. Da quel momento in poi, Jimenez ha totalizzato 44 presenze con il Catania condite da 10 assist e 7 gol, ultimo dei quali sabato a Giugliano ritrovando la via della rete dopo un periodo di critiche a lui rivolte per una serie di prestazioni sottotono e la scelta di non prolungare il contratto in scadenza, almeno per il momento. L’auspicio è che i progressi evidenziati sul campo del Giugliano abbiano seguito nelle prossime gare, ritrovando il migliore Jimenez. A cominciare, magari, dal confronto di domenica con chi lo ha scartato forse con troppa facilità.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

ACCADDE OGGI: 15 ottobre 2006, geniale pazzia di Mascara a Milano

15 ottobre 2006. L’Inter supera non senza fatica il Catania e guadagna la vetta della classifica di Serie A. Fra i nerazzurri esordisce Maxwell dal 1′, con Adriano e Ibrahimovic coppia d’attacco. Il Catania si presenta a San Siro con un tridente (Colucci-Spinesi-Mascara) di nome e di fatto, nel senso che i rossoazzurri mai rinunciano alla loro vocazione offensiva. In difesa Vargas vince il ballottaggio con Lucenti, fuori gli squalificati Biso e Stovini (nell’Inter è appiedato Vieira).

Nel primo tempo è il Catania a far scorrere la partita sui suoi binari, a passare per primo in vantaggio sfruttando al meglio la propria capacità di possesso palla tenendo l’Inter sufficientemente alla larga da Pantanelli. In una parola, a far prevalere la sua organizzazione. Splendido il gol del momentaneo 0-1. Rimessa laterale sulla sinistra del fronte d’attacco catanese. Mascara riceve il pallone all’altezza del vertice dell’area ma molto spostato sulla fascia a 30/35 metri dalla porta. La difesa dell’Inter gli lascia spazio e lui, allora, aggancia la sfera, fa un palleggio, alza la testa per prendere la mira e colpisce perfettamente indirizzando verso l’incrocio dei pali alla sinistra di Julio Cesar.

Di fronte un’Inter che vorrebbe ma non riesce, che giochicchia ma non sfonda. Al 29′, però, in qualche modo trova il pareggio con Stankovic. Ribaltone generale nell’ultima mezz’ora di gara: l’Inter, fino a lì incerta e incompiuta, sbaglia un rigore (Armando Pantanelli super), va in forcing e concretizza il raddoppio ancora con Stankovic, facendo suoi i tre punti. Proteste etnee per la mancata concessione di un penalty alla squadra di Pasquale Marino che, comunque, esce dal campo a testa altissima.

VIDEO: il gol strepitoso di Giuseppe Mascara

TABELLINO PARTITA

INTER (4-4-2): J.Cesar; Zanetti, Cordoba, Samuel, Maxwell (1’st Maicon); Figo (44′ st Materazzi), Dacourt, Stankovic , Solari; Adriano (14’st Cruz), Ibrahimovic. In panchina: Toldo, Grosso, Maaroufi, Recoba. Allenatore: Mancini.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Minelli, Sottil, Vargas; Caserta , Edusei (38’st Del Core), Baiocco; Colucci , Spinesi (12’st Corona), Mascara.
In panchina: Polito, Sardo, Izco, Lucenti, Millesi.
Allenatore: Marino.

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo.

RETI: 16’pt Mascara; 29’pt Stankovic; 30’st Stankovic.

NOTE: giornata tiepida, terreno in mediocri condizioni, spettatori 33.000 (circa 4.000 i catanesi), angoli 10-4 per l’Inter. Ammoniti: Cordoba, Colucci, Baiocco, Minelli. Recupero: 2′; 2′.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

STAMPA CAMPANA – Il Mattino: “Salernitana, per Raffaele prove di formazione verso Catania”

Tra le pagine de Il Mattino si evidenzia che per l’allenatore Giuseppe Raffaele arriva il momento di entrare nel vivo delle prove di formazione in vista di Catania. Tra i nodi da sciogliere c’è la posizione di Andrea Ferraris, che ha duttilità e qualità per poter svariare su tutto il fronte offensivo. “Raffaele vuole abbinare le sue doti di realizzatore a quelle di rifinitore e perciò lo sta proponendo dietro il tandem Inglese-Ferrari piuttosto che da esterno d’attacco puro”, si legge.

“L’ex Pescara ha spesso giocato anche da seconda punta. Raffaele, uno degli ex del confronto, dovrà decidere se confermare il trio d’attacco delle ultime due gare o se riservarsi una delle due punte centrali in corso d’opera e partire con un modulo diverso: 3-4-2-1 o 3-5-2, allora, diventerebbero opzioni concrete con Achik e Ferraris a supporto di un centravanti, nel primo caso, ed il solo Ferraris accanto alla punta centrale, nel secondo, con una mediana infoltita dalla presenze in avvio di uno tra Quirini e Varone. Con il 3-4-1-2, invece, tutto resterebbe invariato rispetto alla formazione proposta a Monopoli. Ferraris ago della bilancia, mentre, dopo quello di Liguori, già convocato per la scorsa trasferta, Raffaele attende anche il ritorno a disposizione di Frascatore, che sta smaltendo la contusione al ginocchio rimediata una settimana fa (ieri ha lavorato precauzionalmente a parte). Restano in infermeria De Boer e Cabianca”, riporta il quotidiano.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***

EX ROSSAZZURRI – Marino: “Catania è un pezzo di vita per me, Salerno un concentrato di emozioni e delusioni”

Intervistato da Il Mattino, l’allenatore Pasquale Marino – doppio ex di Catania e Salernitana – parla delle due piazze e delle ambizioni di entrambe le squadre:

“No, non sarò al Massimino e neppure davanti alla tv. Soffrirei troppo. Catania è un pezzo di vita, Salerno è un concentrato di emozioni e delusioni che in un secolo di calcio raramente si vivono. Sono due delle cinque favorite insieme a Benevento, Crotone e Cosenza. Il girone C è una B2. Ti tempra, ti dà gli anticorpi. La Salernitana ha trovato solidità e risultati, il Catania ha ripreso a correre dopo un periodo di assestamento. Entrambe meritano la Serie B: sarebbe il giusto premio per piazze che vivono di calcio e passione. Solo una potrà salire direttamente ma l’altra potrà comunque giocarsi le sue carte nei playoff. Catania e Salernitana rappresentano la stessa idea di calcio: passione e appartenenza. Hanno tifoserie che non mollano mai”.

Il mio volto raffigurato nel murales del Massimino? Quel ritratto racconta il legame profondo con la città. Da calciatore arrivai durante il periodo della radiazione, poi da allenatore ho firmato la promozione in A e la salvezza. È stato un ciclo indimenticabile. La morte dell’ispettore Raciti? Un dolore che non si dimentica. Dopo quella tragedia giocammo otto partite lontano dal Massimino, alcune a porte chiuse, ma riuscimmo comunque a salvarci. La retrocessione in C con la Salernitana nella passata stagione? A Salerno non mi passa la delusione. Avevamo trovato continuità, poi l’attesa infinita per il playout, le gare rinviate, le notti amare all’Arechi. Eravamo a un passo da un’impresa che avremmo meritato di compiere”.

***CLICCA QUI per seguirci sulla nostra pagina Facebook***