VERSO GIUGLIANO-CATANIA: alla scoperta dei tigrotti di mister Cudini

Il Catania è pronto a mettersi in marcia alla volta di Giugliano in Campania, dove sabato pomeriggio sarà di scena allo stadio “Alberto De Cristofaro” ospite della locale squadra gialloblù. Si tratta del secondo banco di prova stagionale in terra campana dopo la vittoriosa trasferta di Cava de’ Tirreni della 2ª giornata. I rossazzurri, che puntano a fare bottino pieno, dovranno vedersela con un avversario insidioso da affrontare specialmente tra le mura amiche. Il Giugliano è reduce da un buon punto conquistato a Trapani e punta a risalire la china dopo un avvio in sordina. La panchina dei tigrotti infatti è stata la prima a saltare in questo campionato, con l’avvicendamento tra Gianluca Colavitto e Mirko Cudini avvenuto dopo la 2ª giornata.

Il percorso del Giugliano sin qui è stato avaro di soddisfazioni. I 6 punti ottenuti sono frutto dell’unica vittoria per 1-0 conquistata a spese del Foggia in occasione del debutto in panchina di mister Cudini e di tre pareggi fuori casa sui campi di Picerno, Cavese e Trapani. Pesa soprattutto la voce gol subiti: 15. Tanti per una squadra che punta a mantenere la categoria senza troppi patemi dopo che l’anno scorso si piazzò decima prendendo parte per la prima volta ai play-off con mister Valerio Bertotto alla guida.

Quest’anno si è assisto a cambiamenti significativi sia dietro le scrivanie dirigenziali (il diesse Domenico Fracchiolla è passato alla Reggiana, al suo posto è arrivato Angelo Antonazzo) che in termini di organico. Tanti i volti nuovi approdati nel corso del calciomercato tra cui gli ex rossazzurri Dario Del Fabro e Roberto Zammarini, quest’ultimo ingaggiato da svincolato dopo la mancata iscrizione della Spal in estate.

Sul piano tattico, mister Cudini è passato gradualmente dal 4-3-3 al 3-5-2 adoperato nelle ultime due partite contro Sorrento e Trapani. Il probabile schieramento di partenza da opporre al Catania vedrebbe davanti al portiere Russo il terzetto di difensori formato da D’Avino, Del Fabro e Caldore, con Esposito, Zammarini, Prezioso, De Rosa e Vaglica a centrocampo e Nepi-Balde tandem offensivo. L’attaccante maglia numero 90 è l’osservato speciale del match, autore di 6 gol in campionato e accreditato tra gli attaccanti attualmente più in forma del Girone C di Serie C.

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ESCLUSIVA – Davide Baiocco: “Il Catania deve avere stabilità, bisogna costruire basi solide per il futuro. Da allenatore insegno ai ragazzi ad essere coraggiosi in campo”

Condottiero di mille battaglie in campo indossando la maglia rossazzurra, Davide Baiocco è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare l’attualità rossazzurra con un occhio di riguardo alle tematiche tattiche e le strategie future del club presieduto da Ross Pelligra. In chiusura l’ex centrocampista ha parlato della sua attuale mansione da allenatore del settore giovanile della società umbra del Bastia spiegando i principi che orientano il suo lavoro con i giovani.

Con il Siracusa è arrivata una vittoria che fa morale ma soprattutto classifica…
«Vincere fa sempre bene, il Catania era da un po’ che non vinceva. È a quattro punti dalla prima e a un punto dalla seconda, in linea con il campionato che doveva fare. Otto partite giocate, 15 punti, quasi due punti di media a partita (1,88 ndr). Penso vada bene a livello numerico, a livello di gioco non posso esprimermi non avendo visto le partite. Per me il risultato è importante ma è importante anche come lo si ottiene. Quando giocavo a Catania spesso mi capitava di essere arrabbiato dopo una vittoria perché la squadra non aveva giocato bene o con la giusta mentalità e invece felice anche dopo una sconfitta perché la squadra si era espressa in una certa maniera. Bene i risultati, perché alla fine 15 punti in otto partite non sono pochi, vicino alle prime, in linea con il campionato che deve fare il Catania».

Fatta eccezione per la batosta di Cosenza, questa squadra tende a subire pochi gol.
«Sicuramente la storia delle squadre di mister Toscano dice questo. Una squadra compatta, solida. Io da allenatore preferisco le squadre coraggiose, propositive, che creano occasioni e cercano di dominare la partita con il gioco, con il possesso. Meno speculari ma più coraggiose, anche prendendo tanti gol ma facendone altrettanti. Il risultato si può ottenere in tanti modi differenti. Mister Toscano la città lo conosce bene. Sa quali sono le sue idee di calcio, i suoi principi, sicuramente uno di questi è la solidità difensiva. Penso sia uno dei punti di forza della squadra di Toscano».

Reputi che un gioco speculare possa penalizzare i giocatori offensivi?
«Io credo di si. Un giocatore che sa giocare tanti palloni, soprattutto in mezzo al campo, o l’attaccante che magari viene servito in maniera più diretta e verticale in base alle caratteristiche che ha potrebbe risentirne del gioco speculare. A me piace che i giocatori tocchino più palloni possibili, si sentano sempre nel vivo dell’azione o comunque si divertano nel giocare a pallone. A me è capitato di fare entrambe le cose: giocare più speculare e diretto, pensando prima a non prenderle che a darle, oppure in una squadra come il Catania di Pasquale Marino dove cercavamo sempre di fare la partita e avevamo sempre la palla noi. Per me quello era più divertente. Sicuramente la società e il mister hanno parlato di quanto sia importante il risultato e di come intendano raggiungerlo».

Quali squadre vedi in lizza per le prime posizioni di classifica?
«Benevento, Cosenza, il Crotone che ha fatto la cadetteria per tanto tempo, il Monopoli negli ultimi anni ha fatto sempre bene. Chiaramente Salernitana, Benevento, Catania e Cosenza sulla carta hanno qualcosa in più, però è un campionato difficile quello del Girone C di Serie C. C’è anche l’Atalanta U23 che era partita bene poi ha perso con Salernitana, Benevento e Crotone. È molto equilibrato questo campionato e difficile come sempre».

In estate ci sono stati cambiamenti significativi all’interno dell’organigramma del Catania. È arrivato Alessandro Zarbano a ricoprire la carica di Direttore Generale, mentre Ivano Pastore è stato promosso nel ruolo di Direttore Sportivo dopo la partenza di Daniele Faggiano. Come valuti queste novità a livello manageriale?
«Da fuori si può commentare poco e secondo me non sarebbe corretto esprimere valutazioni. Inserire persone nuove significa avere capacità di demandare. Sicuramente se li hanno scelti li avranno valutati bene e per quelle che potevano essere le esigenze della società. Non posso dire se hanno fatto bene o male, mi fido. Ho letto l’intervista al Presidente Pelligra in cui diceva di voler portare con il tempo il Catania in Serie A, magari nelle coppe, allontanando i ragazzi dalla strada e valorizzando il materiale umano che abbiamo a Catania, dando la possibilità a questi ragazzi di giocare con il Catania in Serie A. Un progetto giovani, che riguardi anche il brand e il marchio Catania che è bello e forte in tutto il mondo. Una squadra di calcio non può essere soltanto prima squadra. Deve essere strutture, che ti danno sicurezza e stabilità, giovani, pubblicità, merchandising, marchio, brand. Affinché il Catania non fallisca più e duri per sempre tocca creare basi solide».

Non si rischia di essere facilmente travisati quando si parla di Serie A e coppe europee?
«Conoscendo Catania starei attento a fare certe dichiarazioni. La Serie A è un obiettivo ma non ha una scadenza temporale. Il Catania deve avere stabilità, senza rischiare più il fallimento da un giorno all’altro. Essere sano economicamente parlando, e poi con il tempo pensare alle strutture, i giovani, potenziare il marchio e raggiungere la categoria che merita, la Serie A. Ma questo deve avvenire contestualmente, non pensando soltanto di spendere soldi per la prima squadra o l’attaccante forte. Il tifoso fa il tifoso ed è giusto che lo richieda e va rispettato. Il calcio però non è il subbuteo, è un gioco di interazioni tra giocatori. Per me è importante che il Catania non fallisca più, che abbia strutture, che lavori sui giovani, che sia un brand riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo».

Attualmente guidi la formazione Allievi Regionali del Bastia (squadra umbra, ndr). Come ti stai trovando ad allenare i giovani?
«Io alleno da quattro anni, ho allenato in Promozione (Casa del Diavolo), in Seconda Categoria (PGS Don Bosco Perugia), la Primavera del Gubbio. Mi piace vedere i ragazzi che evolvono, migliorano, che hanno potenziale, che giocano con gioia, personalità, coraggio, con dei principi moderni in cui loro si divertono e fanno divertire anche chi li guarda. Lavorando in un certo modo ho avuto la riprova sul campo che si può riuscire ad ottenere un calcio valoriale. Il nostro obiettivo da formatori è aiutare i ragazzi a crescere calcisticamente. Se io prendo un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità è normale che io gli formi il carattere. Se uno ha coraggio, personalità, io gli do più autostima, più sicurezza di se e quindi sto anche lavorando sul carattere, sulla persona, non solo sul calciatore. Questo è il mio obiettivo. Non voglio un giocatore remissivo o che si accontenta. Voglio un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità e quindi la scelta di fare un certo tipo di gioco è voluta anche per formare il carattere e la personalità di questi ragazzi».

Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista.

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EX ROSSAZZURRI – Giuseppe Russo: “Catania, la squadra deve credere di più in se stessa. Giugliano partita dove non puoi perdere punti. Riprendere Torre del Grifo è la speranza di tutti”

Ospite di Futura Gol, l’ex centrocampista del Catania Giuseppe Russo ha espresso il proprio pensiero sul momento attraversato dal Catania e le prospettive della squadra di Mimmo Toscano:

“Il Catania viene da qualche passo falso ma dopo la partita col Sorrento ha avuto un’ottima reazione a Trapani, dominando a tratti anche la partita. Forse quella gara ha dato una consapevolezza maggiore alla squadra, poi magari ti aspettavi la continuità a Cerignola dove ha patito diversi infortuni, potendo fare poco turnoner ha tirato un pò la corda avendo giocato tre partite in sette giorni. Quella gara col Siracusa era la gara più difficile perchè gli aretusei non avevano nulla da perdere e hanno sempre giocato a viso aperto con tutte. A mio avviso il Catania riparte da un risultato imprtante, vincendo un derby e rimanendo agganciato ai primi posti in classifica. Questo sul piano morale è un segnale che conta”.

A livello difensivo penso che il Catania abbia dato un’impronta importante. Non dobbiamo nascondere però che ci si aspetta qualcosa di più sul piano offensivo per le qualità che la squadra possiede. il tifoso non penso chieda qualcosa che questa squadra non possa dare. Ha giocatori di qualità, sono rientrati Caturano, D’Ausilio e qualche altro giocatore che può fare rifiatare anche negli ultimi 20-30 minuti i compagni. Lunetta in questa fase della stagione è il vero trascinatore della squadra, colui che aiuta, fa gol, il primo a difendere in fase di non possesso. Ti devi godere in questo momento un calciatore che quando gioca è felice, quando subentra è più felice ancora.Il Catania è sicuramente una delle squadre più forti costruite per arrivare in fondo. Per fare questo ci sono dettagli che ti portano a vincere o perdere un campionato. Il Catania ha bisogno di qualcosa in più per dare un segnale anche alle dirette concorrenti“.

“Sabato il Catania affronterà il Giugliano. Queste sono partite dove non puoi perdere punti, il Giugliano è riuscito a portare a casa un punto dal match di Trapani e nessuno se lo aspettava, tra le mura amiche sa di dovere costruire la propria forza per cercare di mantenere la categoria ma l’allenatore rossazzurro saprà preparare questa partita. Dobbiamo dire che finora non ha avuto la possibiltà di avere tutti gli effettivi a disposizione. Con il recupero degli infortunati il Catania può puntare ad avere una striscia di risultati veramente importante, cambiando anche il ritmo e l’intensità degli allenamenti”.

La società ha fatto un mercato straordinario, il Catania ha tutte le carte in regola per arrivare a giocarsi fino alla fine la vittoria del campionato. Naturalmente ci sono dall’altra parte club importanti che hanno invesitto, quelle 3-4 squadre che se la giocheranno col Catania. Gli etnei a mio avviso devono fare un percorso a sè, credere di più in loro stessi piuttosto che sperare nelle cadute degli avversari perchè la rosa allestita è composta da giocatori forti, di categoria, che in tutte le squadre giocherebbero titolari. Questo è un punto di forza. Giocare in una piazza del genere in Serie C, poi, penso che per loro sia una responsabilità ma anche un sogno“.

“Torre del Grifo? Riprenderlo è la speranza di tutti perchè una struttura del genere progettata per fare calcio penso che sia un’offesa tenerla chiusa. Credo che il progetto dovrebbe riguardare non solo la prima squadra ma l’intero settore giovanile e l’attività di base. Un vero progetto parte sempre dall’attività di base. Aggiungo che affidarla a una persona qualificata come Teodoro Coppola – 30 anni vissuti al Torino – penso che sia una risorsa che al sud non ha nessuno. Un centro sportivo lo immagino accoppiato a questa filosofia di professionisti per dare una svolta al territorio”.

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SORBELLO: “Catania, gara col Siracusa andava chiusa prima. Lunetta giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere”

Ex presidente Aiac Sicilia (Associazione Italiana Allenatori Calcio), incarico svolto per quattro anni, Josè Sorbello è stato ospite di Globus Television. Queste le sue considerazioni sulla prestazione offerta dal Catania nell’ultima gara disputata contro il Siracusa:

“Domenica il Catania ha fatto in un certo senso bene ad aspettare il Siracusa e poi colpirlo con le verticalizzazioni immediate prodotte dagli esterni, ribaltando il fronte offensivo. Per me il Catania non ha fatto male perchè il Siracusa si fermava nella trequarti etnea, quando la squadra di Toscano aveva la possibilità di mettere la palla in verticale lo faceva, a differenza del Siracusa che non ha mai creato veri pericoli venendo colpito appena si scopriva dietro con queste incursioni di Casaola, Donnarumma e Cicerelli, autentiche spine nel fianco. Il Catania ha impostato bene la gara dal mio punto di vista, la squadra di Toscano ha sbloccato subito il risultato ma la partita andava chiusa nel primo tempo“.

“Jimenez? Onestamente l’ho visto perdere 3-4 palloni sanguinosi nella trequarti del Catania che potevano creare grossi problemi. Da un giocatore come lui non mi aspetto questo. Lunetta? E’ uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere, perchè quando viene chiamato in causa risponde presente. Ed è molto versatile, gioca indifferentemente da prima punta o sottopunta, riesce ad ottenere dei risultati importanti, oltre ai gol. Non soltanto in fase realizzativa, è la capacità di creare pericoli con costanza alle difese avversarie che lo rende un elemento molto importante per il Catania. Può stazionare anche nella zona centrale del campo attirando su di sè più giocatori, ha dei bei movimenti sia sotto il profilo atletico che fisico”.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: due anni fa l’ultima vittoria rossazzurra al “De Cristofaro”

Spazio amarcord in vista della gara di Giugliano, dove il Catania affronterà nelle prossime ore i tigrotti di Mirko Cudini. Attenzione focalizzata sul penultimo precedente esterno degli etnei allo stadio “Alfredo De Cristofaro”. Gara decisa due anni fa dal gol di Samuel Di Carmine, giocatore che attualmente milita nel Livorno. Reduce dal 2-1 al cardiopalma ottenuto tra le mura amiche contro la Turris, il Catania di Cristiano Lucarelli fece bottino pieno. Successo di misura per i rossazzurri badando alla concretezza. Non una gara dall’alto contenuto spettacolare, ma molto fisica e intensa. Seppe leggere bene la partita il Catania, contro un avversario che dimostrò comunque di essere all’altezza.

Al 12′ la prima vera occasione da gol dei padroni di casa con il tiro pericolosissimo di Oviszach deviato da Bouah. Risposta rossazzurra affidata alla testa di Rocca, esaltando i riflessi di Russo. Primo tempo sostanzialmente equilibrato con il Giugliano che vantò un maggiore possesso palla e la difesa etnea che respinse le offensive gialloblu. Nella ripresa Lucarelli chiese ai suoi di aggredire meglio gli spazi. Al 62′ il mister si arrabbiò con Chiricò per non avere approfittato di un’ingenuità difensiva del Giugliano. Qualche minuto più tardi (71′) incornata di Marsura su cross di Bouah e palla di poco a lato.

Scintille in campo e tanto agonismo. Poi, al 80′, ecco l’episodio decisivo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Chiricò, inserimento di Curado e Di Carmine si avventò sulla sfera andando ad insaccare. Nel finale rossazzurri vicini al raddoppio: prima con il neo entrato De Luca (89′), poi con Dubickas (96′), subentrato a Di Carmine. Al triplice fischio dell’arbitro, esplosione di gioia per i 500 tifosi giunti da Catania.

VIDEO: gli highlights della sfida

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: quote 1 X 2, cosa dicono le agenzie di scommesse

Archiviati i tre pareggi di fila e ritrovata la vittoria in campionato, per il Catania arriva anche il momento del ritorno al successo in trasferta? Appuntamento sabato pomeriggio allo stadio “Alberto De Cristofaro” contro il Giugliano, in occasione del match valevole per la nona giornata del girone C di Serie C. Le previsioni delle principali agenzie di scommesse sportive internazionali con riferimento alle quote 1 X 2 dell’evento indicano che il segno “1” oscilla tra i valori di 4.20 e 4.40; la “X” tra 3.25 e 3.60; il “2” tra 1.68 e 1.80.

Scenario che vede gli etnei favoriti per la vittoria finale, al cospetto di un avversario che occupa attualmente il sedicesimo posto in classifica. Fiducia, quindi, da parte dei bookmaker nei confronti del Catania. Nelle ultime cinque partite il Giugliano ha raccolto appena 2 punti, frutto di altrettanti pareggi, 5 gol fatti e 10 subiti con 3 sconfitte ma nel precedente turno di campionato ha strappato un buon risultato a Trapani, pareggiando 1-1. Per il Catania, invece, la vittoria fuori casa manca dal 30 agosto, quando riuscì ad imporsi sul terreno di gioco della Cavese grazie al gol siglato da Forte ad inizio ripresa. I rossazzurri negli ultimi 5 incontri hanno messo a segno 4 gol subendone 5, raccogliendo 6 punti (1 vittoria, 3 pareggi, 1 sconfitta).

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ACCADDE OGGI: 9 ottobre 1983, Cantarutti firma l’unica vittoria rossazzurra in campionato

Una delle stagioni peggiori della storia del Catania, quella che vide i rossazzurri concludere il campionato di Serie A 1983/84 al sedicesimo posto, in piena zona retrocessione, con complessivi 12 punti. L’Elefante era reduce dalla promozione dalla B conquistata attraverso gli spareggi di Roma. Il 9 ottobre 1983, dunque 42 anni fa esatti, il Catania ottenne l’unico successo di quella stagione. Avversario casalingo il Pisa. Decise l’incontro la doppietta di Aldo Cantarutti (2-0), andato a segno al minuto 46 e 65.

Al fischio finale dell’arbitro, sig. Ciulli di Roma, il Pisa esonerò il proprio allenatore Bruno Pace. Il Catania fece altrettanto un paio di mesi più tardi, quando Giovan Battista Fabbri prese il posto di Gianni Di Marzio. Cambio che però non impresse una svolta al torneo del Catania e neanche l’arrivo ai piedi dell’Etna di Andrea Carnevale, futuro Nazionale, dal Cagliari permise di evitare il fondo della classifica. Cantarutti, comunque, viene ricordato ancora oggi dai tifosi etnei come uno dei migliori attaccanti ad avere indossato la maglia rossazzurra con oltre 100 presenze.

VIDEO: la vittoria del Catania contro il Pisa

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SERIE C: nona giornata, le partite in programma. Squadre in campo sabato e domenica

Sabato 11 e domenica 12 ottobre, squadre del girone C di Serie C in campo per la nona giornata. Tre partite in programma sabato. Sfida tra Picerno e Casertana, entrambe in cerca di riscatto, mentre il Crotone è a caccia di conferme sul campo del Foggia. Catania che vuole dare continuità al ritrovato successo casalingo di domenica scorsa facendo risultato a Giugliano. Domenica, invece, esame Monopoli per la Salernitana di scena in trasferta alle 12:30. Confronto interessante a Casarano, dove i padroni di casa vogliono continuare a stupire e se la vedranno con l’Audace Cerignola.

Il Trapani insegue un successo che manca da circa un mese, proverà ad ottenerlo a Cava de’ Tirreni. Un Cosenza che attraversa un buonissimo momento di forma accoglie in Calabria l’Atalanta U23. Il Potenza dopo un pò di alti e bassi mira alla vittoria contro il Latina, a sua volta reduce dalla sorprendente affermazione con il Benevento. Siracusa-Sorrento è scontro diretto in chiave salvezza, mentre il Benevento vuole risollevarsi davanti al proprio pubblico con l’Altamura.

SABATO 11 OTTOBRE
AZ Picerno – Casertana (14:30)
Foggia – Crotone (14:30)
Giugliano – Catania (14:30)

DOMENICA 12 OTTOBRE
Monopoli – Salernitana (12:30)
Casarano – Audace Cerignola (14:30)
Cavese – Trapani (14:30)
Cosenza – Atalanta U23 (14:30)
Potenza – Latina (14:30)
Siracusa – Sorrento (14:30)
Benevento – Team Altamura (17:30)

CLASSIFICA
1.Salernitana 19 punti : gol fatti 15, gol subiti 10, diff. reti +5, gare giocate 8
2.Benevento 16 punti : gol fatti 13, gol subiti 6, diff. reti +7, gare giocate 8
3.Cosenza 15 punti : gol fatti 15, gol subiti 8, diff. reti +7, gare giocate 8
4.Catania 15 punti : gol fatti 15, gol subiti 5, diff. reti +10, gare giocate 8
5.Casarano 15 punti : gol fatti 16, gol subiti 12, diff. reti +4, gare giocate 8
6.Crotone 14 punti : gol fatti 15, gol subiti 7, diff. reti +8, gare giocate 8
7.Potenza 12 punti : gol fatti 14, gol subiti 12, diff. reti +2, gare giocate 8
8.Monopoli 12 punti : gol fatti 8, gol subiti 10, diff. reti -2, gare giocate 8
9.Casertana 11 punti : gol fatti 10, gol subiti 12, diff. reti -2, gare giocate 8
10.Latina 11 punti : gol fatti 6, gol subiti 10, diff. reti -4, gare giocate 8
11.Audace Cerignola 10 punti : gol fatti 9, gol subiti 9, diff. reti =, gare giocate 8
12.AZ Picerno 9 punti : gol fatti 11, gol subiti 15, diff. reti -4, gare giocate 8
13.Team Altamura 8 punti : gol fatti 7, gol subiti 12, diff. reti -5, gare giocate 8
14.Foggia 7 punti : gol fatti 5, gol subiti 12, diff. reti -7, gare giocate 8
15.Sorrento 7 punti : gol fatti 6, gol subiti 8, diff. reti -2, gare giocate 8
16.Giugliano 6 punti : gol fatti 10, gol subiti 15, diff. reti -5, gare giocate 8
17.*Trapani 5 punti : gol fatti 13, gol subiti 6, diff. reti +7, gare giocate 8
18.Atalanta U23 5 punti : gol fatti 8, gol subiti 10, diff. reti -2, gare giocate 8
19.Cavese 5 punti : gol fatti 7, gol subiti 13, diff. reti -6, gare giocate 8
20.Siracusa 3 punti : gol fatti 4, gol subiti 15, diff. reti -11, gare giocate 8

* 8 punti di penalizzazione per inadempienze amministrative

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GRELLA: “Un anno fa non avevamo la forza di adesso. Puntiamo a vincere il campionato e riacquisire Torre del Grifo…”

Il vice presidente del Catania Vincenzo Grella ripercorre il percorso intrapreso per assicurare la ripartenza del calcio alle pendici dell’Etna, per poi soffermarsi sul presente e futuro rossazzurro, in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:

“All’Empoli ho giocato con Mark Bresciano, australiano come me. Lui è socio in affari e amico del presidente Pelligra che, prima che si presentasse l’opportunità di rilevare il Catania, aveva valutato la possibilità di prendere un club del nord Italia. Mi sono incontrato con Pelligra e Bresciano per proporre loro di puntare sul Catania, ormai fallito. Le origini della famiglia Pelligra sono sicilianissime, tra le province di Catania e Siracusa, e l’operazione gli è sembrata interessante fin dall’inizio perché, pur dovendo iniziare dalla Serie D, c’era la possibilità di partire da zero, potendo contare su un bacino importante di tifosi come quello che la città di Catania garantisce. Sapevo che c’erano le possibilità per lavorare bene”.

“Dopo due settimane nelle quali ha studiato la situazione e i conti del club, Pelligra è venuto in Italia e in 24 ore ha chiuso l’operazione. All’inizio la situazione economica del club era complicata, con molte spese da affrontare. Al tempo stesso avevamo l’obbligo di centrare l’obiettivo sportivo ovvero riportare il Catania tra i professionisti. Da quel giorno continuiamo a lavorare sodo con l’idea fissa di riportarlo dove merita, in Serie A. Nel calcio per ottenere risultati ci vogliono qualità, perseveranza e stabilità. Quando ci sono alti e bassi è tutto più difficile. Mese dopo mese la società si è strutturata sempre meglio e abbiamo lavorato tanto grazie all’inserimento nell’area dell’amministrazione e della gestione delle risorse umane di Alessandro Zarbano (ex Genoa, ndr) e nell’area della comunicazione di Giuseppe Sapienza (ex Inter, Milan e Genoa, ndr). Abbiamo migliorato lo staff medico e l’area per il recupero atleti”.

“Un anno fa non avevamo la forza che abbiamo adesso perché ora quotidianamente mi confronto con professionisti importanti che hanno passione e sanno come si lavora nel mondo del calcio. Sono molto fiducioso per il futuro: quando partiamo, non ci fermano più… o almeno lo spero (sorride, ndr). Il presidente, che negli ultimi due anni ha sofferto tanto, lo meriterebbe. Cercheremo di ripagare i suoi sacrifici vincendo il campionato. So bene cosa comporta dirlo, ma era il nostro obiettivo di inizio stagione ed è anche l’obiettivo attuale. Puntiamo alla Serie B e a riacquisire il centro sportivo di Torre del Grifo per il quale abbiamo già fatto una manifestazione d’interesse e scopriremo se qualcun altro, che forse non fa del calcio il proprio core business, intende competere“.

“Che campionato prevedo e quanti aggettivi posso usare? Direi uno solo, complicatissimo. Ma siamo in scia e intendiamo restare nelle posizioni di vertice fino alla fine. Ci sono anche altre squadre molto forti, fra cui le due calabresi. Nessun altro campionato in Italia è così combattuto e incerto. Sarà battaglia in ogni partita. La città, i tifosi, l’ambiente rossazzurro unito ci daranno una forza in più. Al contrario, rischiamo di disperdere energie e di indebolirci”.

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TOSCANO: “Gara di Giugliano con peso specifico elevato. Squadra ha ritrovato fiducia e consapevolezza. Le partite si vincono con una panchina forte”

L’allenatore rossazzurro Mimmo Toscano, in sala stampa, è consapevole dell’importanza della partita di sabato pomeriggio a Giugliano. Ne approfitta per analizzare vari temi, ritenendo di vedere un Catania in crescita. Ecco quanto evidenziato:

“A Cerignola abbiamo ottenuto un punto forse non meritato, ma ricordo anche i 2 punti persi a Trapani. Contro il Siracusa, invece, ho visto una squadra in crescita sul piano dell’atteggiamento, della voglia di portare a casa la vittoria, di vincere il derby e regalarlo ai tifosi. La partita di sabato ha un peso specifico elevato, perchè i campionati sono fatti di momenti. Questo è un momento in cui devi passare attraverso la gara di Giugliano, campo difficile e ostico, avversario che in casa ha sempre messo in difficoltà le avversarie. I ragazzi lo sanno, dobbiamo arrivare pronti ad affrontare i tigrotti in un momento particolare del campionato. Con il giusto atteggiamento. Se schiereremo un altro attaccante là davanti con caratteristiche diverse accanto alla punta centrale non farà quello la differenza ma l’approccio, la percezione del peso specifico della partita. Chiaramente cambia l’occupazione degli spazi se giochi con un attaccante che ha più caratteristiche da vera punta centrale e puoi sviluppare situazioni diverse in determinate zone del campo, inoltre nel corso delle partite puoi affrontare squadre che ti inducono a rubare palla subito o meno, devi sapere leggere le gare”.

Nessun contributo economico dalla Lega Pro al Catania in chiave minutaggio? Il Catania non fa minutaggio. Se i giovani sono bravi giocano, com’è successo con Pieraccini, l’anno scorso con Corallo e Forti. Si gioca per vincere, se i giovani non sono ancora pronti li faremo crescere”.

“Rolfini? Può giocare da punta centrale facendo reparto da solo, oppure accanto a una punta perchè ha strappo, ribaltamento di fronte, uno contro uno, calciatore molto forte a campo aperto. Nel parco attaccanti a disposizione possiamo contare su giocatori con caratteristiche differenti. Lunetta, ad esempio, può ricoprire diverse zone del campo giostrando da punta centrale, in coppia o unico riferimento, sia a destra che a sinistra. Quest’anno sta facendo molto bene anche a destra. Dobbiamo sempre inserire 16 calciatori che possano far vincere la partita al Catania“.

“C’è un lavoro quotidiano sui ragazzi. Su Lunetta e altri calciatori i ragazzi hanno capito come sfruttare e mettere le loro qualità al servizio della squadra. Io mi auguro che Cicerelli si ripeta in termini di gol quest’anno, ma mi va bene anche che ne faccia meno e si raggiunga l’obiettivo. Nel calcio servono essenzialmente cinque cose: quando hai la palla, quando non ce l’hai, quando la perdi, quando la guadagni e i calci piazzati. Tutta la squadra deve fare bene in queste situazioni. Difensori, centrocampisti e attaccanti”.

“Ho letto le parole del presidente Pelligra in settimana, quando dice di essere molto fiducioso sulla squadra quest’anno. Il resto, Serie A e Champions League… lasciamo perdere. Pensiamo al Giugliano”.

“Assetto di gioco variabile? Lo stiamo già adottando perchè in certe situazioni stiamo difendendo a 4 o a 5, in base alla strategia da adottare, oppure a 3. La duttilità di questa squadra si sta vedendo, ma devi essere bravo e lucido a schierare la migliore formazione più la gestione dei 5 cambi. Per me la squadra è forte in panchina. Quando abbiamo avuto una panchina forte abbiamo vinto, vuol dire che chi subentra ha tenuto alto il livello della partita. Le gare si vincono lì. La squadra c’è da questo punto di vista. Conta anche quanta voglia ci metti per vincere. Le squadre forti devono sfruttare le qualità di tutto l’organico, il Catania ne ha tanta”.

“Perchè si assiste a cali di concentrazione? Ci sono partite e partite, poi entrano in gioco tante variabili che possono portarti a non esprimere un livello alto come in altre occasioni. Vedi Cosenza, dove alla rifinitura abbiamo perso Aloi e inserito D’Ausilio che, magari, non era ancora al 100%. Durante la partita nel momento in cui potevamo pareggiare abbiamo subito gol su un piazzato dove si poteva fare meglio. Se non sei al 100% fisicamente, devi esserlo mentalmente. Questo è l’obiettivo per evitare prestazioni come quelle di Cosenza e Cerignola, anche se in quest’ultimo caso alla fine hai guadagnato un punto. La squadra ha ritrovato fiducia, consapevolezza, deve capire dove siamo forti. E’ la cosa più importante”.

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