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SERIE C FEMMINILE: Colleferro-Catania in diretta streaming sul canale YouTube LND

Dopo i primi tre turni della fase a gironi della Coppa Italia, domenica 12 ottobre entra in scena con la prima giornata il campionato nazionale femminile di Serie C. Il match del Girone D Colleferro-Catania sarà trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale YouTube della Lega Nazionale Dilettanti (https://www.youtube.com/legadilettanti). Collegamento dallo Stadio “Andrea Caslini” a partire dalle ore 15.15. Le rossazzurre, lo ricordiamo, sono reduci dalla splendida vittoria in rimonta nel derby di Palermo.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: tifosi rossazzurri presenti anche in altri settori dello stadio

E’ notizia di ieri che i biglietti per il Settore Ospiti dello stadio “Alberto De Cristofaro” sono stati venduti tutti (495) nel giro di meno di 24 ore dall’avvio della prevendita dei tagliandi. I tifosi rossazzurri hanno risposto subito presente in occasione della prima trasferta “libera” concessa in questo campionato. Nessuna restrizione da parte degli organi di pubblica sicurezza che hanno anche permesso ai tifosi del Catania la possibilità di acquistare i biglietti in qualsiasi altro settore dell’impianto sportivo campano, in vista del match il cui calcio d’inizio è fissato per sabato 11 ottobre alle ore 14:30. Distinti Barretta (12 euro), Tribuna Sestile Laterale Sud (10 euro), Tribuna Sestile Centrale (25 euro) e Tribuna Sestile Laterale Nord (10 euro): questi i prezzi dei tagliandi più diritti di prevendita attraverso il circuito Etes. Prevista, dunque, un’affluenza ancora maggiore di tifosi catanesi a Giugliano. Insomma, il sostegno non mancherà di certo nei confronti della squadra di Mimmo Toscano. Sorride anche la società gialloblu, che mira ad un incasso importante per le casse del club.

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EX ROSSAZZURRI – Zenga: “Catania, ecco perchè andai via. Fu la mia migliore esperienza in assoluto”

L’ex allenatore del Catania Walter Zenga torna sull’esperienza vissuta sulla panchina rossazzurra svelando qualche aneddoto attraverso il postcast Centrocampo. Ecco quanto evidenziato:

“Andai a Catania l’1 aprile, il 6 aprile affrontavamo in casa il Napoli e Lo Monaco mi disse che avrei potuto portare un solo collaboratore. Scelsi Gianni Vio, preparatore delle palle inattive. Lui rimase sorpreso della scelta ma oggi il preparatore delle palle inattive rappresenta una figura importante nel calcio, ce l’ha anche Arteta all’Arsenal. Vincemmo 3-0 quella partita con il primo gol nato da una punizione laterale, rivedendo l’azione non ci abbiamo capito un c**** noi, figurati gli altri. Il primo anno a Catania centrai la salvezza, l’anno dopo registrammo il record di punti per la prima volta in Serie A del Catania. Delle ultime 6 gare ne abbiamo perse 5 e vinta una perchè la società mi disse di far giocare determinati giocatori. Per questo motivo io sono andato via”.

“Catania però rappresenta la migliore esperienza in assoluto perchè quello che ho e abbiamo creato dentro quello spogliatoio posso garantire che non è stato facile. Un paio d’anni fa quando Ciro Polito era ds del Bari ed era venuto a Sky, il nostro scambio di parole non è stato simpatico, si vedeva che lui ce l’avesse con me perchè io nel finale di stagione a Catania chiamai anche il terzo portiere e feci giocare Bizzarri, avendo capito determinate cose. Polito si è incazzato e la società mi disse che doveva giocare Kosicky. Per un allenatore non è facile gestire determinati momenti. E’ stato bello, non posso tornare indietro ma a Catania sarei rimasto”.

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ACCADDE OGGI: 10 ottobre 2009, l’Italia apprende la scomparsa di un “monumento” rossazzurro

10 ottobre 2009 la stampa italiana apprende che il giorno prima uno dei più grandi calciatori della storia del Catania anni ‘60, Horst Szymaniak, protagonista con i rossazzurri in Serie A sotto la gestione di Ignazio Marcoccio in società e di Carmelo Di Bella in panchina, è morto dopo una lunga malattia. Szymaniak si è spento all’età di 75 anni. Nato il 29 agosto 1934 a Erkenschwick (Germania) ha collezionato con la maglia del Catania 62 presenze e 8 reti in campionato, 2 presenze e 1 rete in Coppa Italia.

Marcoccio lo portò in rossazzurro strappandolo al Karlsruhe. Nel 1961 il possente centrocampista, che giocò anche una cinquantina di partite nella Nazionale tedesca, fu addirittura in lizza per il Pallone d’Oro, premio che poi venne assegnato ad Omar Sivori. Dopo la brillante esperienza ai piedi dell’Etna, Szymaniak passò all’Inter con cui vinse la Coppa dei Campioni. Successivamente si trasferì al Varese ed al Tasmania Berlino 1900, prima della parentesi al Biel-Bienne in Svizzera e dell’avventura statunitense con la formazione del Chicago Spurs.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: alla scoperta dei tigrotti di mister Cudini

Il Catania è pronto a mettersi in marcia alla volta di Giugliano in Campania, dove sabato pomeriggio sarà di scena allo stadio “Alberto De Cristofaro” ospite della locale squadra gialloblù. Si tratta del secondo banco di prova stagionale in terra campana dopo la vittoriosa trasferta di Cava de’ Tirreni della 2ª giornata. I rossazzurri, che puntano a fare bottino pieno, dovranno vedersela con un avversario insidioso da affrontare specialmente tra le mura amiche. Il Giugliano è reduce da un buon punto conquistato a Trapani e punta a risalire la china dopo un avvio in sordina. La panchina dei tigrotti infatti è stata la prima a saltare in questo campionato, con l’avvicendamento tra Gianluca Colavitto e Mirko Cudini avvenuto dopo la 2ª giornata.

Il percorso del Giugliano sin qui è stato avaro di soddisfazioni. I 6 punti ottenuti sono frutto dell’unica vittoria per 1-0 conquistata a spese del Foggia in occasione del debutto in panchina di mister Cudini e di tre pareggi fuori casa sui campi di Picerno, Cavese e Trapani. Pesa soprattutto la voce gol subiti: 15. Tanti per una squadra che punta a mantenere la categoria senza troppi patemi dopo che l’anno scorso si piazzò decima prendendo parte per la prima volta ai play-off con mister Valerio Bertotto alla guida.

Quest’anno si è assisto a cambiamenti significativi sia dietro le scrivanie dirigenziali (il diesse Domenico Fracchiolla è passato alla Reggiana, al suo posto è arrivato Angelo Antonazzo) che in termini di organico. Tanti i volti nuovi approdati nel corso del calciomercato tra cui gli ex rossazzurri Dario Del Fabro e Roberto Zammarini, quest’ultimo ingaggiato da svincolato dopo la mancata iscrizione della Spal in estate.

Sul piano tattico, mister Cudini è passato gradualmente dal 4-3-3 al 3-5-2 adoperato nelle ultime due partite contro Sorrento e Trapani. Il probabile schieramento di partenza da opporre al Catania vedrebbe davanti al portiere Russo il terzetto di difensori formato da D’Avino, Del Fabro e Caldore, con Esposito, Zammarini, Prezioso, De Rosa e Vaglica a centrocampo e Nepi-Balde tandem offensivo. L’attaccante maglia numero 90 è l’osservato speciale del match, autore di 6 gol in campionato e accreditato tra gli attaccanti attualmente più in forma del Girone C di Serie C.

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ESCLUSIVA – Davide Baiocco: “Il Catania deve avere stabilità, bisogna costruire basi solide per il futuro. Da allenatore insegno ai ragazzi ad essere coraggiosi in campo”

Condottiero di mille battaglie in campo indossando la maglia rossazzurra, Davide Baiocco è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare l’attualità rossazzurra con un occhio di riguardo alle tematiche tattiche e le strategie future del club presieduto da Ross Pelligra. In chiusura l’ex centrocampista ha parlato della sua attuale mansione da allenatore del settore giovanile della società umbra del Bastia spiegando i principi che orientano il suo lavoro con i giovani.

Con il Siracusa è arrivata una vittoria che fa morale ma soprattutto classifica…
«Vincere fa sempre bene, il Catania era da un po’ che non vinceva. È a quattro punti dalla prima e a un punto dalla seconda, in linea con il campionato che doveva fare. Otto partite giocate, 15 punti, quasi due punti di media a partita (1,88 ndr). Penso vada bene a livello numerico, a livello di gioco non posso esprimermi non avendo visto le partite. Per me il risultato è importante ma è importante anche come lo si ottiene. Quando giocavo a Catania spesso mi capitava di essere arrabbiato dopo una vittoria perché la squadra non aveva giocato bene o con la giusta mentalità e invece felice anche dopo una sconfitta perché la squadra si era espressa in una certa maniera. Bene i risultati, perché alla fine 15 punti in otto partite non sono pochi, vicino alle prime, in linea con il campionato che deve fare il Catania».

Fatta eccezione per la batosta di Cosenza, questa squadra tende a subire pochi gol.
«Sicuramente la storia delle squadre di mister Toscano dice questo. Una squadra compatta, solida. Io da allenatore preferisco le squadre coraggiose, propositive, che creano occasioni e cercano di dominare la partita con il gioco, con il possesso. Meno speculari ma più coraggiose, anche prendendo tanti gol ma facendone altrettanti. Il risultato si può ottenere in tanti modi differenti. Mister Toscano la città lo conosce bene. Sa quali sono le sue idee di calcio, i suoi principi, sicuramente uno di questi è la solidità difensiva. Penso sia uno dei punti di forza della squadra di Toscano».

Reputi che un gioco speculare possa penalizzare i giocatori offensivi?
«Io credo di si. Un giocatore che sa giocare tanti palloni, soprattutto in mezzo al campo, o l’attaccante che magari viene servito in maniera più diretta e verticale in base alle caratteristiche che ha potrebbe risentirne del gioco speculare. A me piace che i giocatori tocchino più palloni possibili, si sentano sempre nel vivo dell’azione o comunque si divertano nel giocare a pallone. A me è capitato di fare entrambe le cose: giocare più speculare e diretto, pensando prima a non prenderle che a darle, oppure in una squadra come il Catania di Pasquale Marino dove cercavamo sempre di fare la partita e avevamo sempre la palla noi. Per me quello era più divertente. Sicuramente la società e il mister hanno parlato di quanto sia importante il risultato e di come intendano raggiungerlo».

Quali squadre vedi in lizza per le prime posizioni di classifica?
«Benevento, Cosenza, il Crotone che ha fatto la cadetteria per tanto tempo, il Monopoli negli ultimi anni ha fatto sempre bene. Chiaramente Salernitana, Benevento, Catania e Cosenza sulla carta hanno qualcosa in più, però è un campionato difficile quello del Girone C di Serie C. C’è anche l’Atalanta U23 che era partita bene poi ha perso con Salernitana, Benevento e Crotone. È molto equilibrato questo campionato e difficile come sempre».

In estate ci sono stati cambiamenti significativi all’interno dell’organigramma del Catania. È arrivato Alessandro Zarbano a ricoprire la carica di Direttore Generale, mentre Ivano Pastore è stato promosso nel ruolo di Direttore Sportivo dopo la partenza di Daniele Faggiano. Come valuti queste novità a livello manageriale?
«Da fuori si può commentare poco e secondo me non sarebbe corretto esprimere valutazioni. Inserire persone nuove significa avere capacità di demandare. Sicuramente se li hanno scelti li avranno valutati bene e per quelle che potevano essere le esigenze della società. Non posso dire se hanno fatto bene o male, mi fido. Ho letto l’intervista al Presidente Pelligra in cui diceva di voler portare con il tempo il Catania in Serie A, magari nelle coppe, allontanando i ragazzi dalla strada e valorizzando il materiale umano che abbiamo a Catania, dando la possibilità a questi ragazzi di giocare con il Catania in Serie A. Un progetto giovani, che riguardi anche il brand e il marchio Catania che è bello e forte in tutto il mondo. Una squadra di calcio non può essere soltanto prima squadra. Deve essere strutture, che ti danno sicurezza e stabilità, giovani, pubblicità, merchandising, marchio, brand. Affinché il Catania non fallisca più e duri per sempre tocca creare basi solide».

Non si rischia di essere facilmente travisati quando si parla di Serie A e coppe europee?
«Conoscendo Catania starei attento a fare certe dichiarazioni. La Serie A è un obiettivo ma non ha una scadenza temporale. Il Catania deve avere stabilità, senza rischiare più il fallimento da un giorno all’altro. Essere sano economicamente parlando, e poi con il tempo pensare alle strutture, i giovani, potenziare il marchio e raggiungere la categoria che merita, la Serie A. Ma questo deve avvenire contestualmente, non pensando soltanto di spendere soldi per la prima squadra o l’attaccante forte. Il tifoso fa il tifoso ed è giusto che lo richieda e va rispettato. Il calcio però non è il subbuteo, è un gioco di interazioni tra giocatori. Per me è importante che il Catania non fallisca più, che abbia strutture, che lavori sui giovani, che sia un brand riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo».

Attualmente guidi la formazione Allievi Regionali del Bastia (squadra umbra, ndr). Come ti stai trovando ad allenare i giovani?
«Io alleno da quattro anni, ho allenato in Promozione (Casa del Diavolo), in Seconda Categoria (PGS Don Bosco Perugia), la Primavera del Gubbio. Mi piace vedere i ragazzi che evolvono, migliorano, che hanno potenziale, che giocano con gioia, personalità, coraggio, con dei principi moderni in cui loro si divertono e fanno divertire anche chi li guarda. Lavorando in un certo modo ho avuto la riprova sul campo che si può riuscire ad ottenere un calcio valoriale. Il nostro obiettivo da formatori è aiutare i ragazzi a crescere calcisticamente. Se io prendo un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità è normale che io gli formi il carattere. Se uno ha coraggio, personalità, io gli do più autostima, più sicurezza di se e quindi sto anche lavorando sul carattere, sulla persona, non solo sul calciatore. Questo è il mio obiettivo. Non voglio un giocatore remissivo o che si accontenta. Voglio un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità e quindi la scelta di fare un certo tipo di gioco è voluta anche per formare il carattere e la personalità di questi ragazzi».

Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista.

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EX ROSSAZZURRI – Giuseppe Russo: “Catania, la squadra deve credere di più in se stessa. Giugliano partita dove non puoi perdere punti. Riprendere Torre del Grifo è la speranza di tutti”

Ospite di Futura Gol, l’ex centrocampista del Catania Giuseppe Russo ha espresso il proprio pensiero sul momento attraversato dal Catania e le prospettive della squadra di Mimmo Toscano:

“Il Catania viene da qualche passo falso ma dopo la partita col Sorrento ha avuto un’ottima reazione a Trapani, dominando a tratti anche la partita. Forse quella gara ha dato una consapevolezza maggiore alla squadra, poi magari ti aspettavi la continuità a Cerignola dove ha patito diversi infortuni, potendo fare poco turnoner ha tirato un pò la corda avendo giocato tre partite in sette giorni. Quella gara col Siracusa era la gara più difficile perchè gli aretusei non avevano nulla da perdere e hanno sempre giocato a viso aperto con tutte. A mio avviso il Catania riparte da un risultato imprtante, vincendo un derby e rimanendo agganciato ai primi posti in classifica. Questo sul piano morale è un segnale che conta”.

A livello difensivo penso che il Catania abbia dato un’impronta importante. Non dobbiamo nascondere però che ci si aspetta qualcosa di più sul piano offensivo per le qualità che la squadra possiede. il tifoso non penso chieda qualcosa che questa squadra non possa dare. Ha giocatori di qualità, sono rientrati Caturano, D’Ausilio e qualche altro giocatore che può fare rifiatare anche negli ultimi 20-30 minuti i compagni. Lunetta in questa fase della stagione è il vero trascinatore della squadra, colui che aiuta, fa gol, il primo a difendere in fase di non possesso. Ti devi godere in questo momento un calciatore che quando gioca è felice, quando subentra è più felice ancora.Il Catania è sicuramente una delle squadre più forti costruite per arrivare in fondo. Per fare questo ci sono dettagli che ti portano a vincere o perdere un campionato. Il Catania ha bisogno di qualcosa in più per dare un segnale anche alle dirette concorrenti“.

“Sabato il Catania affronterà il Giugliano. Queste sono partite dove non puoi perdere punti, il Giugliano è riuscito a portare a casa un punto dal match di Trapani e nessuno se lo aspettava, tra le mura amiche sa di dovere costruire la propria forza per cercare di mantenere la categoria ma l’allenatore rossazzurro saprà preparare questa partita. Dobbiamo dire che finora non ha avuto la possibiltà di avere tutti gli effettivi a disposizione. Con il recupero degli infortunati il Catania può puntare ad avere una striscia di risultati veramente importante, cambiando anche il ritmo e l’intensità degli allenamenti”.

La società ha fatto un mercato straordinario, il Catania ha tutte le carte in regola per arrivare a giocarsi fino alla fine la vittoria del campionato. Naturalmente ci sono dall’altra parte club importanti che hanno invesitto, quelle 3-4 squadre che se la giocheranno col Catania. Gli etnei a mio avviso devono fare un percorso a sè, credere di più in loro stessi piuttosto che sperare nelle cadute degli avversari perchè la rosa allestita è composta da giocatori forti, di categoria, che in tutte le squadre giocherebbero titolari. Questo è un punto di forza. Giocare in una piazza del genere in Serie C, poi, penso che per loro sia una responsabilità ma anche un sogno“.

“Torre del Grifo? Riprenderlo è la speranza di tutti perchè una struttura del genere progettata per fare calcio penso che sia un’offesa tenerla chiusa. Credo che il progetto dovrebbe riguardare non solo la prima squadra ma l’intero settore giovanile e l’attività di base. Un vero progetto parte sempre dall’attività di base. Aggiungo che affidarla a una persona qualificata come Teodoro Coppola – 30 anni vissuti al Torino – penso che sia una risorsa che al sud non ha nessuno. Un centro sportivo lo immagino accoppiato a questa filosofia di professionisti per dare una svolta al territorio”.

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SORBELLO: “Catania, gara col Siracusa andava chiusa prima. Lunetta giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere”

Ex presidente Aiac Sicilia (Associazione Italiana Allenatori Calcio), incarico svolto per quattro anni, Josè Sorbello è stato ospite di Globus Television. Queste le sue considerazioni sulla prestazione offerta dal Catania nell’ultima gara disputata contro il Siracusa:

“Domenica il Catania ha fatto in un certo senso bene ad aspettare il Siracusa e poi colpirlo con le verticalizzazioni immediate prodotte dagli esterni, ribaltando il fronte offensivo. Per me il Catania non ha fatto male perchè il Siracusa si fermava nella trequarti etnea, quando la squadra di Toscano aveva la possibilità di mettere la palla in verticale lo faceva, a differenza del Siracusa che non ha mai creato veri pericoli venendo colpito appena si scopriva dietro con queste incursioni di Casaola, Donnarumma e Cicerelli, autentiche spine nel fianco. Il Catania ha impostato bene la gara dal mio punto di vista, la squadra di Toscano ha sbloccato subito il risultato ma la partita andava chiusa nel primo tempo“.

“Jimenez? Onestamente l’ho visto perdere 3-4 palloni sanguinosi nella trequarti del Catania che potevano creare grossi problemi. Da un giocatore come lui non mi aspetto questo. Lunetta? E’ uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere, perchè quando viene chiamato in causa risponde presente. Ed è molto versatile, gioca indifferentemente da prima punta o sottopunta, riesce ad ottenere dei risultati importanti, oltre ai gol. Non soltanto in fase realizzativa, è la capacità di creare pericoli con costanza alle difese avversarie che lo rende un elemento molto importante per il Catania. Può stazionare anche nella zona centrale del campo attirando su di sè più giocatori, ha dei bei movimenti sia sotto il profilo atletico che fisico”.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: due anni fa l’ultima vittoria rossazzurra al “De Cristofaro”

Spazio amarcord in vista della gara di Giugliano, dove il Catania affronterà nelle prossime ore i tigrotti di Mirko Cudini. Attenzione focalizzata sul penultimo precedente esterno degli etnei allo stadio “Alfredo De Cristofaro”. Gara decisa due anni fa dal gol di Samuel Di Carmine, giocatore che attualmente milita nel Livorno. Reduce dal 2-1 al cardiopalma ottenuto tra le mura amiche contro la Turris, il Catania di Cristiano Lucarelli fece bottino pieno. Successo di misura per i rossazzurri badando alla concretezza. Non una gara dall’alto contenuto spettacolare, ma molto fisica e intensa. Seppe leggere bene la partita il Catania, contro un avversario che dimostrò comunque di essere all’altezza.

Al 12′ la prima vera occasione da gol dei padroni di casa con il tiro pericolosissimo di Oviszach deviato da Bouah. Risposta rossazzurra affidata alla testa di Rocca, esaltando i riflessi di Russo. Primo tempo sostanzialmente equilibrato con il Giugliano che vantò un maggiore possesso palla e la difesa etnea che respinse le offensive gialloblu. Nella ripresa Lucarelli chiese ai suoi di aggredire meglio gli spazi. Al 62′ il mister si arrabbiò con Chiricò per non avere approfittato di un’ingenuità difensiva del Giugliano. Qualche minuto più tardi (71′) incornata di Marsura su cross di Bouah e palla di poco a lato.

Scintille in campo e tanto agonismo. Poi, al 80′, ecco l’episodio decisivo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Chiricò, inserimento di Curado e Di Carmine si avventò sulla sfera andando ad insaccare. Nel finale rossazzurri vicini al raddoppio: prima con il neo entrato De Luca (89′), poi con Dubickas (96′), subentrato a Di Carmine. Al triplice fischio dell’arbitro, esplosione di gioia per i 500 tifosi giunti da Catania.

VIDEO: gli highlights della sfida

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: quote 1 X 2, cosa dicono le agenzie di scommesse

Archiviati i tre pareggi di fila e ritrovata la vittoria in campionato, per il Catania arriva anche il momento del ritorno al successo in trasferta? Appuntamento sabato pomeriggio allo stadio “Alberto De Cristofaro” contro il Giugliano, in occasione del match valevole per la nona giornata del girone C di Serie C. Le previsioni delle principali agenzie di scommesse sportive internazionali con riferimento alle quote 1 X 2 dell’evento indicano che il segno “1” oscilla tra i valori di 4.20 e 4.40; la “X” tra 3.25 e 3.60; il “2” tra 1.68 e 1.80.

Scenario che vede gli etnei favoriti per la vittoria finale, al cospetto di un avversario che occupa attualmente il sedicesimo posto in classifica. Fiducia, quindi, da parte dei bookmaker nei confronti del Catania. Nelle ultime cinque partite il Giugliano ha raccolto appena 2 punti, frutto di altrettanti pareggi, 5 gol fatti e 10 subiti con 3 sconfitte ma nel precedente turno di campionato ha strappato un buon risultato a Trapani, pareggiando 1-1. Per il Catania, invece, la vittoria fuori casa manca dal 30 agosto, quando riuscì ad imporsi sul terreno di gioco della Cavese grazie al gol siglato da Forte ad inizio ripresa. I rossazzurri negli ultimi 5 incontri hanno messo a segno 4 gol subendone 5, raccogliendo 6 punti (1 vittoria, 3 pareggi, 1 sconfitta).

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