DI TACCHIO: il capitano verso le 450 presenze da professionista inseguendo un sogno

447 apparizioni da calciatore professionista dopo avere completato nelle giovanili il percorso di crescita con Fiorentina, Ascoli, nazionali under 19 e under 20. Una carriera vissuta nel calcio vestendo anche le casacche di Frosinone, Juve Stabia, Perugia, Virtus Entella, Pisa, Avellino, Salernitana, Ternana, ancora Ascoli e Catania.

Per Francesco Di Tacchio ben 311 partite in Serie B, 18 in A, 118 in terza serie, altri gettoni di presenza nella Coppa Italia Serie C e “maggiore” condite da 16 gol e 15 assist. Numeri attraverso i quali il centrocampista pugliese classe 1990 si è fatto apprezzare praticamente ovunque, celebrando anche la conquista di importanti traguardi come le tre promozioni ottenute in A con la Salernitana nel 2021, in cadetteria con la Virtus Entella nel 2014 e con il Pisa, tramite i playoff, nel 2016.

Storie diverse, in tutti i casi con l’impronta ben marcata del mediano che, il prossimo 20 aprile, compirà 36 anni. Per la seconda stagione di fila Di Tacchio veste la maglia del Catania. La sua esperienza unita alla forza fisica, all’intelligenza tattica e buona capacità di lettura del gioco lo hanno reso un prezioso punto di riferimento nelle squadre in cui ha militato. Leadership, personalità e una forte propensione al sacrificio completano il profilo di chi, oggi, indossa con orgoglio e senso di responsabilità la fascia da capitano del Catania.

Mister Toscano lo considera un elemento insostituibile, Di Tacchio vuole ricambiare la fiducia di tecnico e società con la ciliegina sulla torta: centrare la quarta promozione in una delle piazze più importanti della sua carriera. A coronamento del sogno di una città intera e dello stesso Di Tacchio, legatosi profondamente al Catania ed a Catania, desideroso di tramutare le lacrime amare dei mesi scorsi a Pescara con una delle gioie più belle ed emozionanti di sempre.

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QUI CATANIA: sondaggio chiuso, la formazione scelta dalla maggioranza dei votanti contro il Casarano

In occasione del match dello stadio “Giuseppe Capozza” contro il Casarano, mister Domenico Toscano farebbe bene a schierare il seguente undici rossazzurro secondo la maggioranza dei votanti al nostro consueto sondaggio pre partita: Dini a difesa dei pali; Pieraccini, Di Gennaro, Celli a completamento del reparto arretrato; Casasola, Quaini, Di Tacchio e Donnarumma a centrocampo con Lunetta e Cicerelli alle spalle di Caturano. Insomma, tifosi del Catania favorevoli a non cambiare nulla rispetto allo schieramento iniziale del precedente turno di campionato contro il Team Altamura.

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SERIE C – Raffaele (all. Salernitana): “I campionati non si vincono a novembre, sono molto fiducioso”

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Nel precedente turno di campionato la Salernitana non è andata oltre il pareggio, in casa, contro il Crotone. L’allenatore granata Giuseppe Raffaele è comunque fiducioso per il prosieguo:

“Io so e sono sicuro che questa squadra rispetto all’inizio del campionato oggi può competere. Ci può stare un momento di stanca di qualche individualità, ma la squadra sta dando l’anima e alleno giocatori forti, che dimostrano di esserci. Sono molto più tranquillo adesso che qualche settimana fa sull’equilibrio totale della squadra. La continuità per me è fondamentale perchè i campionati non si vincono a novembre, com’è fondamentale la crescita delle individualità. Dobbiamo tovare soluzione soluzioni alternative perchè le avversarie ti studiano, ma c’è il potenziale per sprintare fino alla fine del girone d’andata”.

“Ci resta il rammarico perchè nelle ultime partite secondo me meritavamo di più. Se l’arbitro non avesse annullato il gol contro il Crotone penso che avremmo ottenuto una vittoria legittima ma noi dobbiamo andare oltre, cercando di essere imprevedibili e restare compatti perchè la compattezza è determinante. Stiamo interpretando bene il percorso, possamo crescere ancora tanto. Sono molto fiducioso perchè ho visto passi in avanti nella fase difensiva, nell’andare ad aggredire la palla, nello stare alti. Dobbiamo rimandare in rete i nostri attaccanti e torneremo a farlo”.

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CASARANO-CATANIA: valore mercato squadre a confronto

Questo pomeriggio Casarano e Catania scenderanno in campo per la quattordicesima giornata del girone C di Serie C allo stadio “Giuseppe Capozza”. Confrontando il valore di mercato delle due squadre, notiamo come l’organico del Catania sarebbe pari a 7.39 milioni di euro (fonte Transfermarkt) contro una valutazione di 3.80 milioni di euro dei pugliesi.

Escludendo i calciatori fuori lista e gli indisponibili, Tiago Casasola (600mila €), Emmanuele Cicerelli (600mila €), Michele D’Ausilio (450mila €), Simone Pieraccini (450mila €), Daniele Donnarumma (350mila €) e Matteo Di Gennaro (350mila €) sono tra i giocatori con il valore più importante in casa Catania, all’interno di una rosa che registra un’età media di 28.1 anni, la più alta del gruppo C.

Per quanto riguarda il parco giocatori del Casarano, escludendo anche in questo caso gli indisponibili, Karlo Lulic (300mila €), Niccolò Chiorra (300mila €), Bright Gyamfi (275mila €), Raffaele Maiello (250mila €), Giancarlo Malcore (250mila €) ed Emanuele Zanaboni (250mila €) figurano fra gli interpreti economicamente più preziosi all’interno di un organico avente un’età media di 26.3 anni, quinta più alta del girone C.

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RASSEGNA STAMPA – La Sicilia: “Catania, resistere e confermare i progressi”

“Resistere, resistere, resistere. All’assalto delle concorrenti, adesso che il Catania è in testa alla classifica di Serie C; alla pressione che inevitabilmente coinvolge e avvolge chi comanda una graduatoria nonostante siano trascorse appena 13 giornate; all’entusiasmo popolare che generare carica agonistica ma non deve illudere; agli occhi che addetti ai lavori e critici puntano sul gruppo di Toscano”, riporta La Sicilia.

“Casarano-Catania diventerà una prova come tante o forse diversa dalle altre. Dipende dal modo in cui si legge la gara di oggi pomeriggio”. Toscano, dal canto suo, ha spiegato che “dopo un terzo di stagione non si possono fare conti” e che la classifica non va guardata “perchè c’è da lavorare. E tanto”. Questa frase diventa “il manifesto di un ambiente che coinvolge dirigenza, calciatori, staff e tifosi destinato a soffrire e lottare. Destinato a confermare i progressi ogni istante che passa”.

Confermare la leadership è il gesto più complicato, altro aspetto sottolineato da Toscano alla vigilia. “Il Catania oggi scenderà in campo con i galloni della capolista. Sarà più temuta? Sarà maggiormente osteggiata?”. Gli etnei non dovrebbero smembrare l’ossatura del gruppo che ha conquistato nove risultati di fila. Possibile anche che il Casarano cambi sistema di gioco passando al 3-4-1-2. Sarebbe “un ostacolo in più che i rossazzurri dovranno aggirare senza risentirne nei momenti più difficili del match”, con il compito di limitare un ex “dal dente avvelenato” come Chiricò, il quale sta mostrando numeri d’alto livello: nove gol e sei assist.

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RASSEGNA STAMPA – Corriere dello Sport: “Vincere. Per la classifica, per se stessi, per creare pressione alle dirette rivali”

“Vincere. Per la classifica, per se stessi, per creare pressione alle dirette rivali”, riporta il Corriere dello Sport. “Il Catania anticipa a sabato la sua domenica bestiale e lo fa con la determinazione di chi ha appena conquistato la vetta della classifica e vuole mantenerla a tutti i costi. Nessuno scenderà in campo questo pomeriggio a Casarano con la certezza di ottenere il risultato pieno, ma con la voglia di conquistare i tre punti questo sì. Ed è indiscutibile”, si legge. “L’avversario di turno non passa certo come il meno abbordabile del girone, reduce da quattro sconfitte consecutive, cinque compresa la Coppa Italia, ma Toscano non si scompone né si lascia andare a facili entusiasmi”, evidenzia l’articolo di Concetto Mannisi.

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RASSEGNA STAMPA – La Gazzetta dello Sport: “Catania, oggi deve arrivare la prima conferma in vetta. La rinascita passa anche dal ritrovato centro sportivo”

“L’entusiasmo è diventato incontenibile. Il Catania primo in classifica fa sognare la città”, riporta La Gazzetta dello Sport. “La squadra allenata da Mimmo Toscano comanda da sola e non accadeva da 45 anni, dalla stagione 1980/81 (allenatore De Petrillo)”, si legge. “La prima conferma in vetta, dopo la frenata nel turno precedente della Salernitana, deve arrivare oggi da una trasferta insidiosa – in barba alle quattro sconfitte di fila in campionato incassate dall’avversario – a Casarano”.

In questa fase della stagione lo sprint del Catania “è stato favorito dai nove risultati utili di fila e dalle sette sfide interna al termine delle quali il portiere Dini non ha mai beccato gol”. Sulla scorta di queste cifre “adesso Toscano può far ruotare una rosa di livello e di scegliere di volta in volta il centravanti titolare permettendosi il lusso di lasciare in panchina il capocannoniere della stagione passata (a Potenza), Caturano: nell’ultima gara ha fatto la prima da titolare, oggi dovrebbe essere confermato ma se non c’è lui tocca a Forte”, evidenzia il quotidiano.

Viene anche rilevato come la società guardi al futuro dopo l’aggiudicazione dal tribunale fallimentare di Torre del Grifo Village, impianto da restaurare “per permettere alla prima squadra entro la fine della stagione di allenarsi in uno dei due campi in erba naturale”. Il presidente Pelligra “ha compiuto il passo che la città si attendeva aggiudicandosi l’asta (5.5 milioni) per riaprire una struttura che quando venne costruita era all’avanguardia”. La rinascita del Catania “passa anche da quella del suo ritrovato centro sportivo”.

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ESCLUSIVA – Nino Leonardi: “Toscano entra nella testa dei giocatori. Catania, tutti i tasselli al posto giusto. Serve un salto di qualità in trasferta”

La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha sentito telefonicamente l’ex difensore catanese Nino Leonardi, che ha vissuto tante battaglie sportive in rossazzurro senza mai lesinare sforzi e spirito di sacrificio, onorando sempre con orgoglio la maglia indossata. Spazio per alcune considerazioni sul Catania di Mimmo Toscano e le ambizioni della squadra rossazzurra:

Nino, come vedi la prosecuzione del percorso di questo Catania?
“La Serie C è sempre imprevedibe, piena d’insidie e difficoltà. In questo contesto il Catania si è ricompattato dopo un momento di difficoltà, ha trovato la quadra, acquisendo la capacità anche mentale di gestire le situazioni. Vanno attribuiti meriti all’allenatore. Mimmo Toscano lo conosco, è un mio grande amico. Molto pragmatico, uno che bada al sodo. Ha vinto i campionati proprio per questa sua dote. Sa amministrare, motivare e trascinare il gruppo. Riesce a rendere partecipe anche chi non gioca. Vedo tutti i componenti del gruppo assidui, pronti a dare il loro contributo. Chi subentra dalla panchina dimostra di mantenere equilibrio e di portare freschezza nell’economia del gioco rossazzurro. A Toscano piace lottare con umiltà, sacrificio. Non ammette cali di concentrazione. Entra nella testa dei calciatori mettendo al primo posto l’uomo, poi il professionista. Per lui il calcio non è solo divertimento, ma anche e soprattutto lavoro. Viene dalla gavetta, gode di tutta la mia stima e fiducia”.

In casa il Catania, al di là del mezzo passo falso col Sorrento, ha sempre vinto. Lontano dal “Massimino”, invece, qualcosa da migliorare c’è. Casarano può essere la gara giusta per svoltare definitivamente in trasferta?
“Una squadra che ha dichiarato di lottare per la vittoria del campionato deve avere la priorità di primeggiare, avere il pallino del gioco, imporre le proprie idee con personalità anche fuori casa. Mi aspetto questo spirito a Casarano. Serve un ulteriore sforzo per acquisire questo tipo di mentalità sia tra le mura amiche che lontano dal ‘Massimino’. Io insieme agli altri protagonisti rossazzurri della mia epoca avevamo la forza di andare ad imporci a Reggio Calabria, Salerno, su qualsiasi campo perchè eravamo consapevoli dei nostri mezzi. Secondo me il Catania dovrebbe fare questo salto di qualità”.

A proposito di Casarano, ci sarà da marcare con particolare attenzione l’ex Chiricò?
“Non è male come giocatore. Avrà il dente avvelenato. E’ l’elemento più pericoloso del Casarano, credo che Toscano lo sappia bene, perchè lo conosce e il gruppo squadra analizza con molta attenzione le partite. Lui è uno che si accende quando ha il pallone tra i piedi ma è discontinuo nell’arco dei 90′. Non va mai sul fondo, si accentra di sinistro per tirare a giro. Ha quei colpi fantasiosi, nell’uno contro uno è bravo, anche tecnicamente. Quando si accende è pericoloso. Ricordo che nella passata stagione, a Cava, non so cosa avrebbe dato per segnare al Catania”.

Quali sono i punti di forza del Catania?
“Innanzitutto non c’è da meravigliarsi se il Catania prende pochi gol. Si lavora in un certo modo nello sviluppo della fase difensiva. Dispiace, anzi, l’assenza di Ierardi per squalifica. L’ex difensore del Vicenza ha alzato l’asticella quest’anno, rivelandosi senza dubbio uno dei più positivi e propositivi perchè sa venire avanti ed è bravo nelle letture, nelle traiettorie, nel raddoppio di marcatura. Pieraccini sta prendendo il suo posto. Il ragazzo gioca in una piazza con più pressioni rispetto a Cesena, affronta un girone molto diverso. Aveva sbagliato in precedenza qualche partita fuori casa, si è riproposto bene e mi aspetto che continui a crescere nelle prossime partite. Il Catania ha tante alternative. E’ una squadra più completa in tutti i reparti rispetto allo scorso anno, mi sembra che ci siano i tasselli giusti al posto giusto. Vedrei bene anche l’inserimento di una figura catanese che trasmetta a 360 gradi l’importanza di vestire la maglia del Catania. Una maglia che io ho amato e indossato per 11 anni”.

Fa bene il Catania a guardare principalmente a se stesso?
“Il Catania DEVE guardare principalmente all’interno della squadra. Valutando pregi e difetti, cercando di migliorare. Poi è chiaro che Salernitana e Benevento sono squadre attrezzate e se la giocheranno fino alla fine. Mi aspetto che interverranno sul mercato di gennaio. Il Catania in questo momento fa i conti con qualche defezione importante. Ad esempio manca l’apporto di Aloi, che aveva fatto bene all’inizio, prima d’incappare in questo maledetto infortunio. Il Catania però ha dimostrato di trovare le soluzioni opportune”.

Relativamente al mercato, cosa ti aspetti dal Catania a gennaio?
“Toscano ha la fortuna di disporre di numerose opzioni. Certo, se avesse avuto un mediano alla Capomaggio… parliamo di un centrocampista bravo nelle letture, il ‘geometra’ della Salernitana. Penso che il Catania potrebbe sondare il terreno per reperire sul mercato un calciatore con caratteristiche simili. Anche attraverso qualche scambio c’è la possibilità d’inserire calciatori che, magari, non si sono integrati altrove o non trovano spazio ma possiedono le caratteristiche per giocare a Catania. I direttori Pastore e Zarbano sono molto bravi e credo che avranno già individuato qualche elemento che porterà energia e freschezza alla squadra”.

Come valuti l’apporto dell’italo-spagnolo Jiménez fino a questo momento?
“Possiede margini di miglioramento significativi, ma dovrebbe superare il rendimento da alti e bassi che ha caratterizzato fin qui il suo percorso in rossazzurro. Lo vorrei molto più lineare nelle prestazioni e nello svolgimento delle due fasi. In ogni partita deve riuscire a mantenere uno standard più elevato perchè la qualità e la tecnica non gli mancano. Anche Stoppa. Il Catania ha bisogno di giocatori che assicurino costanza di rendimento e con una mentalità molto elevata”.

Il Catania ha qualcosa in più rispetto alle altre e, se sì, perchè?
“Il Catania sa facendo bene, già nella campagna acquisti estiva la società aveva le idee abbastanza chiare. Gli investimenti sono stati fatti, le risorse non mancano. Ci sono i presupporti per ritornare nel campionato cadetto. Il Benevento mi è sembrata una squadra molto più pronta della Salernitana, credo che abbia l’intelaiatura e le caratteristiche per potere insidiare il Catania in vetta. Ha tanta qualità, al di là di qualche passo falso in trasferta. Il Catania nei momenti di difficoltà ha saputo recuperare mentalità, forza e idee dopo un pesante 4-1 a Cosenza. E’ venuta fuori la mentalità importante del Catania, emergendo la cultura del lavoro. Società, allenatore, squadra e stampa sono tutti uniti in questo momento alle pendici dell’Etna. Forse questa unione non c’è, ad esempio, a Salerno e Cosenza. Sono aspetti che incidono. L’unione delle componenti fa la differenza. E poi il Catania sta proseguendo il cammino con maturità. E’ importante avere la capacità di consolidarsi, di trovare la strada della continuità, la scelta degli uomini. Poi un pò di fortuna non guasta mai, ma la fortuna devi anche cercarla. Può capitare l’incidente di percorso, qualche partita anomala ma se poi non intervengono altri fattori la fortuna non basta”.

Si ringrazia Nino Leonardi per la gentile concessione dell’intervista.

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ESCLUSIVA – Lugnan: “Catania, il difficile viene adesso. Caturano, il gol arriverà. Casarano partita-trappola, qui viene fuori la spina dorsale della squadra”

Risale a 27 anni fa l’ultima (e finora unica) vittoria del Catania sul campo del Casarano. Finì 0-2, a pochi minuti dal 90′ Luca Lugnan riuscì a sbloccare il risultato, prima che Alessandro Costa chiudesse i conti. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha sentito proprio Lugnan, per analizzare il momento attraversaro dalla squadra di mister Toscano e le insidie che nasconde la trasferta di Casarano.

Catania in vetta alla classifica dopo avere effettuato il sorpasso sulla Salernitana. C’è entusiasmo. Come si gestisce un momento del genere?
“In tutte le situazioni di classifica i giocatori che vestono la maglia del Catania sono sotto pressione. Se le cose non vanno bene diventa un inferno, viceversa bisogna essere comunque bravi a gestire il gruppo di lavoro. Noi vincemmo il campionato con l’allenatore Pierino Cucchi che era un padre di famiglia, gestiva tutte le situazioni, faceva un pò da pompiere, spegneva le problematiche eventuali che si venivano a creare. Adesso il Catania è in vetta e bisogna fare andare la nave in porto senza creare problematiche, gestendo tutto al meglio perchè poi si crea un’euforia pazzesca e non si può mai mollare di un centimetro. La gestione delle pressioni diventa fondamentale. Magari si dà per scontato che ora che sei in testa cavalchi il primo posto fino alla fine, ma il difficile viene adesso. Riuscendo a mantenere il trend, superando eventuali momenti di difficoltà per infortuni, squalifiche e quant’altro con equilibrio. Facendo quadrato e tenendo botta. Le cose stanno andando bene e credo che nell’organico del Catania non manchino i giocatori di carattere. La squadra risponde. L’allenatore deve essere bravo e condottiero”.

Il Catania, tra l’altro, ha già incontrato un momento di difficoltà in questo campionato riuscendo a ritrovare la marcia vincente.
“Tra il girone d’andata e quello di ritorno un paio di inciampi ci stanno, li devi mettere in preventivo. Paradossalmente è più facile affrontare le squadre blasonate, bisogna essere bravi soprattutto a gestire le partite sulla carta meno complicate dove magari ci può essere un minimo di rilassamento mentale. In questo caso Toscano deve essere abile a continuare a tenere tutti sul pezzo. Noi lavoravamo in modo spettacolare con mister Cucchi, nel senso che lui aveva un’esperienza incredibile e questo aveva un peso nello spogliatoio. Come allenatore non ti metteva mai pressione, si lavorava benissimo durante la settimana, c’era quella consapevolezza di poter fare bene. Disputammo un girone di ritorno fantastico. Un insieme di fattori devono collimare per vincere il campionato, cosa che speriamo tutti avvenga”.

Caturano è ancora alla ricerca del suo primo gol con la maglia del Catania. Ci proverà a Casarano.
“Ho vissuto anch’io questi momenti. Ricordo che a Catania siglai il mio primo gol con un tiro su pallonetto a metà campo, soffrivo particolarmente perchè al mio esordio tirai un rigore sulla traversa, entrai in un tunnel difficile. Non uscivo manco di casa, ero disperato! L’attaccante vive di prestazioni ma soprattutto di gol. La squadra sta andando bene, i compagni lo supportano e questo è positivo, prima o poi si sbloccherà anche Caturano e sarà un valore aggiunto per la squadra”.

I numeri dicono che il Catania ha una difesa rocciosa. Quanto può incidere questo aspetto sul buon esito del campionato?
“Avere la difesa meno battuta del girone vuol dire che c’è organizzazione di gioco, c’è la mano dell’allenatore, inoltre il Catania segna tanti gol. Significa che la squadra a fisarmonica fa bene tutt’e due le fasi. Magari non esprime un calcio spettacolare, ma questo non so quanti paghi. Conta essere pratici. La gente vuole vedere il Catania militare in categorie superiori. L’importante è ottenere la vittoria del campionato a tutti i costi”.

Parlavi poco fa del fatto che le partite più difficili da preparare sono quelle, sulla carta, più abbordabili. Casarano è una di queste?
“Assolutamente. Queste sono le classiche partite-trappola perchè trovi avversarie che fanno di tutto per fermarti, pronte a mettere in campo più intensità, rabbia e agonismo del solito. Sanno di affrontare una blasonata. Per loro è motivo d’orgoglio riuscire a fermarti, giocano la gara della vita. Sai che può essere una partita ‘sporca’, dai contenuti agonistici alti. E’ proprio qui che si vede la spina dorsale della squadra, sapendosi adattare anche ad un contesto del genere”.

Non a caso, per il Catania quello di Casarano è un campo tradizionalmente ostico.
“Un campo dove devi andare a battagliare sportivamente parlando. Ci vogliono giocatori di gamba, corsa, contrasto, chi la butta dentro davanti, la difesa non deve rischiare niente. Sarà una partita ‘sporca’ su un campo difficile e ostico. Il Casarano viene da una serie di sconfitte consecutive, hanno caricato in questi giorni la partita, com’è giusto che sia. Però io credo che in questo momento loro abbiano tanta paura, trovandosi di fronte la capolista. Rischi anche di vincerla facile se la gestisci bene, perchè sul piano mentale il Casarano è fragile, timoroso. Giocherà con tutte le forze possibili per cercare di opporsi al Catania, dunque la squadra di Toscano deve farsi trovare pronta ma penso che non sarà facile per il Casarano. Basta un episodio e la sblocchi, il Catania ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Ci vuole una squadra corta, stretta, compatta, sapendo che andrai incontro ad una battaglia ma alla lunga le differenze tecniche vengono fuori. Puoi risolvere una gara del genere anche su palla inattiva. Basta una distrazione e becchi gol, poi diventa difficile. Non bisogna dargli motivo di alzare la testa. Bisogna andarli a prendere alti, comandare il gioco, pochi fronzoli, poche marmellate in fase difensiva. Andando là con la consapevolezza di essere la capalista e di volere mantenere il primo posto”.

Un pò tutti gli addetti ai lavori ritengono che Catania, Salernitana e Benevento se la giocheranno fino in fondo. Sei dello stesso avviso?
“Statisticamente nel girone di ritorno c’è sempre una squadra da metà classifica che viene su e s’inserisce nei quartieri alti, viceversa una che sta in alto scende. Qualcosa succederà. Il blasone di queste squadre è importante e se la giocheranno fino alla fine. Io penso che il Catania debba approfittare del momento favorevole, tenendo duro. Non è impossibile vincere questo campionato, i numeri per adesso sono favorevoli al Catania. C’è da continuare così e non mollare niente”.

Il mister ha gestito molto bene i cambi finora, molto spesso chi entra dalla panchina determina. E’ un altro punto di forza per il Catania.
“E’ importante perchè avere cinque cambi di qualità ti aiuta a tenere un ritmo elevatissimo sul piano dell’intensità e della corsa. Avendo a disposizione tanti potenziali titolari diventa anche facile per un allenatore intervenire sulla gestione della gara in una certa maniera, dando attraverso le sostituzioni un supporto maggiore alla squadra. D’altronde se vuoi vincere il campionato devi spingere sempre con la massima intensità. Sono fondamentali i cinque cambi per centrare l’obiettivo finale”.

Si ringrazia Luca Lugnan per la gentile concessione dell’intervista.

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VERSO CASARANO-CATANIA: Di Tacchio e soci mettono i tre punti nel mirino. Le ipotesi di formazione

Il Catania è primo in classifica e si candida a restarci. Sabato pomeriggio (calcio d’inizio alle ore 14:30) i rossazzurri saranno di scena allo stadio “Giuseppe Capozza”, terreno di gioco del neopromosso Casarano. Dopo aver guadagnato la vetta della graduatoria in solitaria gli etnei puntano a ritrovare la via del successo anche in trasferta, laddove finora si è rientrati con i tre punti soltanto da Cava de’ Tirreni e Giugliano.

Per consolidare la posizione di vertice è necessario quindi aumentare i giri del motore pure lontano dal “Massimino”, provando a mettere in carniere punti pesanti nel prosieguo del percorso. Il fattore psicologico gioca un ruolo determinante, essendo gli altri al momento a dover inseguire. Mimmo Toscano è consapevole di dover mantenere alta la soglia di concentrazione del gruppo, insistendo altresì sui concetti tecnico-tattici sin qui assimilati con impegno e rigore dai calciatori.

Dopo aver superato a pieni voti il difficile esame interno con il Team Altamura, il tecnico calabrese punta a calvare l’onda lunga del fattore “Massimino”. Egli stesso, prima di partire alla volta del Salento, ha messo in evidenza l’unità d’intenti venutasi a creare tra squadra, società e pubblico con il progredire dei risultati sportivi. A livello tattico restano due nodi da sciogliere riguardo i componenti del reparto d’attacco.

Cicerelli è un punto fermo dello scacchiere offensivo, laddove Lunetta-D’Ausilio e Caturano-Forte rappresentano i due ballottaggi per le restanti maglie da assegnare nell’undici di partenza. Nel probabile 3-4-2-1 davanti a Dini agirebbero Pieraccini, Di Gennaro e Celli, con Casasola, Quaini (o Corbari), Di Tacchio e Donnarumma in mezzo e Lunetta (o D’Ausilio), Cicerelli e uno tra Caturano e Forte a comporre la prima linea rossazzurra. Squalificato Ierardi, assenti per infortunio Raimo, Martic, Aloi e Chilafi.

Il Casarano, dopo un ottimo avvio, sta attraversando un grosso momento di crisi. La compagine salentina è reduce da quattro sconfitte consecutive in campionato (cinque se si conta pure il match di Coppa Italia di Serie C perso con l’Audace Cerignola per 2-1), con 13 gol incassati e soltanto 3 realizzati. In settimana sia il numero uno del club Antonio Filograna Sergio che il diggì Fulvio Navone hanno provato a scuotere l’ambiente nell’intento di invertire la rotta e ritrovare le certezze d’inizio stagione. Mister Vito Di Bari non avrà a disposizione Celiento e Versienti, mentre tornerà abile ed arruolabile capitan Maiello. Nel 3-4-3 di partenza, davanti a Bacchin agirebbero uno tra Barone e Gyamfi, Lulic e Gega dietro, con Cajazzo, Logoluso, Maiello e Pinto a centrocampo, Chiricò, Malcore e Ferrara di punta.

La direzione di gara è affidata al sig. Maksym Frasynyak della sezione AIA di Gallarate, coadiuvato dagli assistenti Giulia Tempestilli di Roma 2 e Luca Chianese di Napoli; IV Ufficiale Domenico Castellone di Napoli, Operatore FVS Andrea Recupero di Lecce. Il match sarà visibile su Sky/NOW oltre che sulla piattaforma OneFootball (estero).

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