STAMPA NAZIONALE – TMW: “Faggiano, in arrivo la risoluzione del contratto e problemi di salute superati”

E’ durata solamente un anno l’avventura alle pendici dell’Etna di Daniele Faggiano. Ivano Pastore verrà promosso come direttore sportivo del Catania prendendo il posto del dirigente pugliese. Come evidenziato dai colleghi di TuttoMercatoWeb.com, Faggiano è nuovamente in Sicilia e a breve ratificherà l’accordo per la risoluzione del contratto con la società del presidente Pelligra. Poi sarà libero di accasarsi altrove, scegliendo il progetto migliore dopo avere superato i problemi di salute con cui ha dovuto fare i conti nel corso della stagione scorsa.

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LA SICILIA: “Pelligra, vertice con i dirigenti”

A proposito dell’arrivo in città di Ross Pelligra, La Sicilia evidenzia la necessità di appurare che impegno economico potrà sostenere l’imprenditore siculo-australiano. “A ruota altri argomenti, tutti in un certo qual modo legati: un incontro con il tecnico Toscano, la campagna acquisti, quella delle cessioni, la programmazione per gestire le strutture, in primis Torre del Grifo se dovesse arrivare prima la data dell’asta pubblica al rialzo e la certezza che sarà il Catania FC a gestire il Village dopo l’offerta di poco più di 4 milioni formulata il 13 maggio scorso. Dalla data che verrà individuata prestissimo dovranno passare 30 giorni e non ci devono essere altri concorreti per permettere al Catania di entrare a piene mani e sistemare l’impianto: quantomeno i due campi in erba naturale che possano accogliere i calciatori in tempi celeri il più possibile”, si legge.

“La riorganizzazione societaria passa anche attraverso un vertice con il vice presidente Grella e, in collegamento, con Bresciano. L’orientamento della società è quello di consegnare a Ivano Pastore l’incarico di direttore sportivo dopo la fine – ancora da annunciare – del rapporto con Daniele Faggiano”, evidenzia il quotidiano. “In questa settimana di permanenza è anche ipotizzabile la presentazione del dg Alessandro Zarbano ma anche alcuni colloqui importanti per definire il futuro per esempio di Inglese, Cicerelli e Castellini”.

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LA SICILIA: “Pelligra arrivato in città ieri sera”

Il presidente del Catania Ross Pelligra è arrivato in città ieri (giovedì) alle ore 23 e dovrebbe rimanere nei dintorni per una settimana. Sarebbe dovuo atterrare a Fontanarossa “con il volo delle 15.45 ma il vettore con cui avrebbe dovuto cominciare il suo lungo percorso di avvicinamento è decollato con grande ritardo”, riporta La Sicilia.

“L’imprenditore ha perso tutte le coincidenze e dovuto rimodulare il piano di trasferimento che prevedeva una sosta in un albergo alla periferia di Catania e un immediato incontro con i dirigenti in sede allo stadio Massimino. Programma rivoluzionato, ma oggi lo stesso Pelligra ha intanto in calendario un vertice con gli sponsor principali della prima squadra”, si legge nel quotidiano.

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EX ROSSAZZURRI: Petkovic lascia la Dinamo Zagabria dopo sette anni

In Italia ha faticato dopo essersi messo in evidenza nelle giovanili del Catania, club che però non ha puntato con convinzione su di lui in orbita Prima Squadra. Poi ha girovagato tra Varese, Reggio Emilia, Chiavari, Trapani, Bologna e Verona. Successivamente è esploso nella Dinamo Zagabria. Da qui, nelle ultime ore, Bruno Petkovic si è congedato dopo avere conquistato sei volte il titolo di campione di Croazia in sette anni a suon di gol (88) e assist (61).

Ora sarà interessante vedere quale futuro attende l’attaccante classe 1994 che, un pò di tempo fa, ha ricordato a mezzo stampa la sua esperienza nel nostro Paese: “Umanamente ho dei ricordi splendidi dell’Italia ma non so cosa abbia funzionato e cosa no. Il calcio è così. Però non ho rimpianti. In Italia ho fatto pochi gol ma ho anche imparato tanto. Il mio idolo giocava proprio nel campionato italiano ed è Ronaldo ‘il Fenomeno’, faceva delle cose che ho cercato di copiare senza riuscirci. In campo tutti facevano fatica mentre lui sembrava spassarsela”.

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VERSO LA STAGIONE 2025/26: Pastore, ruolo determinante. Andrà supportato con un budget adeguato

Il Catania ha sciolto il nodo relativo al direttore sportivo. Sarà Ivano Pastore a ricoprire l’incarico professionale in seno al club dell’Elefante sulla base dell’intesa raggiunta nelle scorse ore con i vertici del sodalizio calcistico etneo. L’accordo tra il Catania e Pastore avrà durata biennale con scadenza fissata al 30 giugno 2027. Il dirigente campano dal dicembre scorso ricopriva già la mansione di collaboratore dell’area tecnica, affiancando Daniele Faggiano nella gestione della squadra.

Il Catania si affida quindi alla soluzione interna per riempire una casella importante dell’organigramma, dal momento che il direttore sportivo è la figura incaricata di gestire i contratti di tecnici e giocatori, interagire con agenti sportivi e altre società e occuparsi del dialogo interno tra dirigenti, staff tecnico e spogliatoio. Ruolo che richiede una certa responsabilità, quello di Pastore, che andrà sostenuto e messo nelle condizioni di operare al meglio.

La piazza di Catania rappresenta una vetrina importante sul piano professionale per un dirigente navigato nell’ambito della Serie C. A Pastore sarà affidato il compito di costruire la squadra che prenderà parte al prossimo campionato di Serie C, prestando attenzione ai tanti giocatori che rientreranno alla base per fine prestito fino alle trattative da compiere sia in entrata che in uscita nel corso della sessione di mercato che aprirà ufficialmente i battenti il prossimo 1° luglio.

Insomma, per il nuovo direttore sportivo rossazzurro tanto lavoro all’orizzonte. Non alterando l’ossatura della squadra ma effettuando innesti importanti che dovranno essere adeguatamente supportati dal budget stanziato dalla proprietà, risorse destinate anche all’attività del settore giovanile e della squadra femminile. In tal senso l’arrivo in città del presidente Ross Pelligra dovrebbe essere foriero di novità in vista dei passi da compiere verso la stagione agonistica ormai alle porte.

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MERCATO: Cicerelli e Cianci, il punto della situazione

Tiene banco in questi giorni la questione legata al futuro di Emmanuele Cicerelli e Pietro Cianci. Entrambi sono stati protagonisti assoluti con la maglia della Ternana a suon di gol e assist. I tifosi rossoverdi, però, rischiano di perdere in via definitiva almeno uno dei due.

Si è detto a più riprese che, in termini regolamentari, scadendo il prestito Cicerelli rientra al Catania poichè è venuto meno l’obbligo di riscatto previsto in caso di promozione della Ternana in Serie B. Idem Cianci, ma in questo caso i rossoverdi hanno ancora la possibilità di esercitare l’opzione che vantano per riscattare il cartellino dell’attaccante. Quale futuro, dunque, attende entrambi i giocatori di proprietà del Catania?

Su Cicerelli è primariamente il Catania ad avere potere decisionale. Il giocatore è stuzzicato dall’idea di riprendere il filo del discorso interrotto in Sicilia lo scorso anno, perchè alle pendici dell’Etna ha legato con una piazza che gli ha dato stimoli importanti, esprimendosi in un palcoscenico che assicura una media di 16/18mila spettatori a partita. Al tempo stesso però Cicerelli ha vissuto un’annata davvero molto significativa a Terni. In Umbria ha trovato un ambiente che gli ha permesso di recitare un ruolo fondamentale, sfornando prestazioni di altissimo livello, come mai accaduto in carriera. Nei giorni scorsi ha salutato, via social, i tifosi delle Fere sottolineando di non sapere cosa gli riserverà il destino. Una porticina aperta per l’eventuale prosecuzione dell’esperienza alla Ternana però l’ha lasciata, lo stesso club umbro dovrebbe fare pervenire al Catania una proposta di acquisto nei prossimi giorni.

Il Catania, dal canto suo, sa di avere sotto contratto un elemento che potrebbe contribuire ad innalzare il tasso tecnico del reparto offensivo, dopo la scelta rivelatasi infelice di cedere il ragazzo la scorsa estate. Ma sa anche che dovrà avere un confronto con Cicerelli, illustrandogli il progetto con argomenti convincenti affinchè rientri alla base per restare. Possibile, in caso di permanenza, anche raggiungere l’intesa per una estensione del vincolo contrattuale con la società rossazzurra. C’è, inoltre, la possibilità che squadre di serie superiore si facciano avanti. Situazione da gestire attentamente e utilizzando il buon senso, dove la volontà del Catania deve incastrarsi per bene con quella del calciatore.

Per quanto riguarda Cianci, invece, la palla passa alla Ternana. Gli umbri possono assicurarsi la proprietà del cartellino del centravanti rispettando le condizioni previste col Catania per il riscatto. Si parla di un’operazione da 100mila euro. Numeri teoricamente alla portata della Ternana, ma la decisione passa anche dall’allenatore – confermato in panchina Fabio Liverani – e dalla direzione sportiva delle Fere (non ancora sciolte le riserve per l’assunzione del nuovo diesse rossoverde), compatibilmente con il budget stanziato e le strategie della proprietà in vista della prossima stagione.

===>>> STAMPA TERNANA: “Cianci, ai dettagli il riscatto degli umbri dal Catania”
===>>> MERCATO: Cicerelli, spuntano le sirene della Juve Stabia

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EX BLUTEC – Sindaco Termini Imerese: “Pelligra, piano industriale mai presentato. Situazione preoccupante”

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A novembre 2024 fu siglato l’accordo tra Pelligra Italia Holding Srl, i commissari straordinari di Blutec Spa e il ministero delle Imprese e del Made in Italy per la salvaguardia dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese ex Blutec, dando il via libera al progetto per la realizzazione del nuovo polo manifatturiero, logistico, industriale e commerciale.

Passaggio formale dell’azienda completato con una cessione dal valore di 8,5 milioni di euro, cifra stabilita dai commissari e accettata da Pelligra Holding Italia, che assunse l’impegno di presentare un piano industriale aggiornato, prevedendo l’assorbimento di 350 lavoratori del bacino.

L’accordo raggiunto per la salvaguardia e riqualificazione dei lavoratori testimonia il nostro impegno nel creare in Sicilia nuove opportunità di lavoro per i tanti giovani lavoratori e le future generazioni“, dichiarò Ross Pelligra (presidente della Pelligra Italia Holding). Oggi, però, a distanza di sette mesi c’è una totale fase di stallo. Anzi, le scorse settimane si è venuto a conoscenza che Pelligra detiene solo il 10% del capitale di Blutec, cedendo il 70.22% all’azienda Nicolosi Trasporti ed il 19.78% al Consorzio artigiano edile costruttori.

Una situazione che il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, parlando con i giornalisti della vertenza Blutec, a margine di un incontro a Palermo, ha definito preoccupante. “Dall’ultimo incontro avvenuto lo scorso anno al ministero con il ministro Urso, non abbiamo più notizie – ha spiegato –. La situazione ci preoccupa. Non è mai stato presentato il piano industriale di Pelligra e neppure la Regione ha notizie chiare. Le uniche che abbiamo sono quelle che arrivano dalla stampa di un ingresso importante di Nicolosi. A febbraio era previsto un incontro a Termini Imerese con il ministro Adolfo Urso, ma poi non si è concretizzato. Stiamo continuando a chiedere un incontro anche in assessorato regionale perché il territorio merita di avere risposte. Stiamo lavorando ma dall’altra parte vorremmo avere una chiarezza istituzionale che in quest’ultimo periodo sta mancando”.

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EX ROSSAZZURRI – Baldini: “Tacopina è sparito, roba da fare venire il sangue marcio”

Joe Tacopina lo aveva spinto verso Catania qualche anno fa, quando l’imprenditore statunitense di origini italiane era vicino all’acquisizione del Calcio Catania durante la gestione Sigi, trattativa che poi non si è mai concretizzata con le ripercussioni che conosciamo. L’ex allenatore rossazzurro Francesco Baldini, oggi, parla con tanta amarezza dopo la salvezza sul campo ottenuta con la SPAL, club che però non potrà iscriversi al prossimo campionato di Serie C:

“Dico subito che prima delle ultime 48 ore finali, nulla ci era stato fatto nemmeno subodorare di quanto è poi accaduto. È stato allucinante. È mancato tutto in maniera totale, nei confronti della città, della tifoseria, dei dipendenti e della SPAL. Tacopina e Follano, prima delle ultime partite, avevano inviato un videomessaggio alla squadra, con la promessa di un premio in caso di salvezza centrata. Ci siamo poi sentiti per messaggio dopo il traguardo raggiunto, lui mi aveva iniziato a chiedere di organizzare le cose per la prossima stagione, poi è letteralmente sparito fino al fattaccio”.

“Non è rispettoso sparire e lasciare a Carra e Casella, il 5 giugno, il compito di dire che la SPAL non si sarebbe iscritta a chi sul campo né aveva permesso la futura esistenza. Durante quella video-call i giocatori sono rimasti in silenzio, vivendo un dramma assoluto. Tacopina avrebbe anche dovuto spiegare a me e al mio staff tecnico il perché ci sono stati pagati soltanto i giorni del mese di febbraio e poi null’altro fino a oggi. Questa cosa mi fa venire il sangue marcio, essendo io il responsabile dello staff. Ricordo che si era scelto di venire a Ferrara rescindendo e perdendo il contratto in essere a Lecco”, le sue parole a La Nuova Ferrara.

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SERIE C: venerdì i verdetti sulle iscrizioni, poi eventuali ricorsi

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Capitolo iscrizioni al prossimo campionato di Serie C. Nicola Binda, giornalista de La Gazzetta dello Sport, riporta quanto segue:

“Domani (venerdì) la Covisoc comunica alle società l’avvenuta iscrizione, o la bocciatura. In questo secondo caso c’è la possibilità di fare ricorso fino al 17, anche se un conto è sistemare una data di nascita, un altro rimediare a un mancato pagamento. Ricevuti i ricorsi, la Covisoc manderà tutto alla Figc che nel Consiglio federale del 19 dirà se ci sono società escluse (come la Spal, per esempio). Il 24 invece c’è la scadenza per le domande di iscrizione per i club che hanno avuto la deroga”.

Al momento, lo ricordiamo, è emerso che SPAL, Lucchese e Brescia non hanno i requisiti per iscriversi al torneo, a meno che non vengano fuori altre sorprese. A proposito del Brescia, è comunque possibile che le rondinelle ripartano dalla C attraverso l’eventuale fusione con altra società di terza serie, ad esempio in queste ore si parla con una certa insistenza della Feralpisalò di Giuseppe Pasini che ha dato la propria disponibilità.

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ACCADDE OGGI: 12 giugno 1988, a Cosenza il Catania vince lo spareggio salvezza

12 giugno 1988. Catania ed il Catania tremano. C’è il rischio di perdere la Serie C1 dopo un’annata travagliata, caratterizzata da diversi cambi in panchina. Da mister Osvaldo Jaconi a Pietro Santin, passando per Bruno Pace con Angelo Attaguile Presidente.

Il Catania (30 punti in classifica), si piazzò al quindicesimo posto e dovette disputare gli spareggi per evitare la C2 (il Brindisi aveva lo stesso punteggio ma si salvò grazie alla classifica avulsa, ndr). Avversaria la Nocerina allo stadio “San Vito”. L’Elefante riuscì ad avere la meglio sui campani per 2-0 con poco meno di 10mila cuori rossazzurri a Cosenza. Giancarlo Marini al 9′ e Carlo Borghi al 48′ regalarono la salvezza al Catania, tirando un grande sospiro di sollievo a conclusione di una stagione veramente difficile. La Nocerina, invece, retrocesse insieme con Teramo e Puteolana.

Riportiamo di seguito alcune dichiarazioni rilasciate qualche anno fa da Borghi ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, ricordando quella partita:

“La squadra era attrezzata, però purtroppo non sempre le cose vanno per il verso giusto. I vari cambi di allenatore erano sintomatici dei problemi riscontrati. Forse ci sentivamo troppo forti, non scendevamo in campo con la giusta concentrazione. Poi entri in un tunnel dal quale diventa difficile uscirne. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e diventano difficili da raddrizzare. Poteva andare anche peggio. Il match di Cosenza fu l’unica grossa soddisfazione di quel campionato. Ci ritrovammo a disputare questo spareggio per non retrocedere. Ricordo che andammo in ritiro qualche giorno prima, c’era una certa tensione essendo partita secca che valeva una stagione. Poi la gara si mise subito bene, vincemmo 2-0 senza rischiare molto. Giancarlo Marini sbloccò il risultato, io la chiusi sul 2-0. Giocammo bene, dimostrando sul campo la nostra forza. Eravamo molto più forti della Nocerina. Fummo anche contestati in quella stagione, ma nel momento del bisogno il tifoso catanese mostrò tutta la propria vicinanza. C’era la voglia di riscattare un’annata deludente. In queste situazioni conta molto l’aspetto fisico. Noi arrivammo fisicamente pronti, ma anche sul piano mentale. C’erano tutte le condizioni per fare bene e così è stato”.

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