VERSO GIUGLIANO-CATANIA: mister Cudini nuovamente rivale, quel 4-4 nel 2021…

Per la quinta volta da allenatore Mirko Cudini, attuale tecnico del Giugliano, affronterà il Catania in competizioni ufficiali. Nella stagione 2021/22 Cudini si confrontò con il Catania nel girone C di Serie C, due volte tra andata e ritorno, quando sedeva sulla panchina del Campobasso. Il 19 novembre 2021 fu un match a dir poco spettacolare, come confermato dagli otto gol che caratterizzarono la partita giocata in terra molisana: 4-4 il risultato finale, squadre particolarmente propositive e difese “allegre”. Guidava il Catania Francesco Baldini. Gli ex rossazzurri Emmausso (rigore) e Rossetti in gol per i padroni di casa, oltre a Candellori e Tenkorang. La squadra dell’Elefante invece mise in evidenza uno scatenato Luca Moro, autore di una tripletta (due reti su rigore), andando in gol anche Rosaia. Gara combattuta fino alla fine.

Il match di ritorno si concluse 1-1 al “Massimino”: al 51′ Bontà rispose al vantaggio iniziale di Russini. Nella stagione 2023/24, terzo match al cospetto di una formazione allenata da Cudini, il Foggia, vittorioso in Sicilia per 2-0 grazie alle reti di Marino e Tonin nella ripresa contro il Catania di Tabbiani. Nella medesima annata, invece, allo “Zaccheria” il confronto si concluse in parità: 1-1, al vantaggio di Rapisarda (20′) rispose Santaniello, con il Catania di mister Lucarelli costretto a giocare il secondo tempo in inferiorità numerica per l’espulsione ingenua di Haveri.

VIDEO YOUTUBE: Il pirotecnico 4-4 del 2021

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GIUGLIANO-CATANIA: previsioni meteo al “De Cristofaro”

Catania che scenderà in campo sabato pomeriggio per la disputa del match contro il Giugliano, in programma allo stadio “Alberto De Cristofaro” con fischio d’inizio alle 14:30 e valevole per la nona giornata del girone C di Serie C. Sulla base delle previsioni meteo, a Giugliano ci si attende una giornata prevalentemente serena. In particolare cielo sereno al mattino e al pomeriggio, cielo poco nuvoloso alla sera. Previsti durante lo svolgimento della partita venti di debole intensità con una temperatura effettivamente percepita di circa 25-26 gradi.

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MERCATO: svincolatosi dal Catania ad agosto, Marsura ancora in cerca di nuova sistemazione

“Vengo da una stagione molto difficile personalmente, credo sia la stagione che mi ha fatto crescere più di tutte. Ho capito cosa vuol dire giocare nel Catania, mi sono tolto un pò quelle pressioni che forse mi sono creato anche da solo. Scendendo di categoria ci ho messo un pò ad ambientarmi però sono sempre stato felice di giocare qui e credo che questa sia una bella rivincita per me”. L’esterno d’attacco classe 1994 Davide Marsura rilasciò queste dichiarazioni due stagioni addietro, quando il Catania si aggiudicò la Coppa Italia Serie C battendo in finale il Padova. Fu l’unica gioia di un’annata poco esaltante, caratterizzata da tante difficoltà.

A fine campionato il Catania decise di escludere Marsura dal progetto tecnico e, la scorsa stagione, fu ceduto in prestito “secco” all’Ascoli, deludendo però le attese anche tra le fila marchigiane. Rientrato dal prestito, il 25 agosto scorso il Catania rese nota l’avvenuta risoluzione consensuale del contratto che legava Davide Marsura al club etneo. “All’esterno offensivo, che conclude la sua esperienza in maglia rossazzurra con 31 presenze e 2 reti, l’augurio delle migliori fortune personali e professionali”, si leggeva nel comunicato stampa diffuso. Fu un accordo importante nella misura in cui il diesse Pastore contribuì a snellire il monte ingaggi della rosa a disposizione di Toscano. Per il giocatore – che a febbraio compirà 32 anni – per il momento, invece, non vi è traccia alcuna di soluzioni concrete per ripartire da una nuova avventura professionale.

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CUDINI (all. Giugliano): “Cerchiamo conferme dopo la prova di Trapani. Catania squadra fisica e di qualità, ma abbiamo le armi per fargli male”

Vigilia di Giugliano-Catania. L’allenatore gialloblu Mirko Cudini interviene in sala stampa, fiducioso in vista del match dello stadio “De Cristofaro”:

“A Trapani abbiamo raccolto un punto che fa morale, classifica, mi rende orgoglioso e tranquillo la prestazione fatta su un campo difficile contro una squadra molto importante. Venivamo da tre sconfitte, non era semplice però abbiamo dimostrato carattere, di saper stare in campo e soffrire. Si poteva anche fare qualcosa in più, ma questa prestazione deve darci la spinta, la forza di credere ancora di più in noi stessi, col Catania ci aspettiamo di confermare quanto di buono fatto a Trapani“.

La solidità difensiva è un punto di forza del Catania, ha subito pochi gol di cui la maggior parte in una sola partita, a Cosenza. Ha mantenuto qualcosa dello scorso anno e l’allenatore, inoltre è ripartito da una base abbastanza importante mettendo dentro giocatori di qualità. Sarà una partita difficile, come tante altre che incontreremo strada facendo. Ma noi contro formazioni importanti abbiamo sempre fatto prestazioni di rilievo, troveremo una squadra fisica, di qualità nel reparto offensivo, che forse non fa del ritmo la prerogativa maggiore ma hanno giocatori che sanno inventare e determinare l’andamento della gara in diverse situazioni“.

Affronteremo il Catania con il dovuto rispetto e le nostre armi, dobbiamo saperli attaccare, concedendo magari qualcosa sul piano del palleggio ma controbattendo colpo su colpo, stando in campo nel modo giusto prestando attenzione ai duelli e alle seconde palle, perchè mi aspetto una partita che si giocherà molto sulle seconde palle. Abbiamo le armi per poter fare male agli avversari anche se non abbiamo raccolto molto finora. Prendiamo spesso gol da cross che provengono dalle corsie esterne? Possiamo e dobbiamo migliorare, lo stiamo già facendo. Cerchiamo l’assetto giusto, settimana scorsa abbiamo fatto bene col 4-3-3, vediamo se sabato proveremo qualcosa di diverso. C’è una strategia di gara da seguire. I ragazzi stanno bene, migliorano e abbiamo più soluzioni offensive“.

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SERIE C FEMMINILE: Colleferro-Catania in diretta streaming sul canale YouTube LND

Dopo i primi tre turni della fase a gironi della Coppa Italia, domenica 12 ottobre entra in scena con la prima giornata il campionato nazionale femminile di Serie C. Il match del Girone D Colleferro-Catania sarà trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale YouTube della Lega Nazionale Dilettanti (https://www.youtube.com/legadilettanti). Collegamento dallo Stadio “Andrea Caslini” a partire dalle ore 15.15. Le rossazzurre, lo ricordiamo, sono reduci dalla splendida vittoria in rimonta nel derby di Palermo.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: tifosi rossazzurri presenti anche in altri settori dello stadio

E’ notizia di ieri che i biglietti per il Settore Ospiti dello stadio “Alberto De Cristofaro” sono stati venduti tutti (495) nel giro di meno di 24 ore dall’avvio della prevendita dei tagliandi. I tifosi rossazzurri hanno risposto subito presente in occasione della prima trasferta “libera” concessa in questo campionato. Nessuna restrizione da parte degli organi di pubblica sicurezza che hanno anche permesso ai tifosi del Catania la possibilità di acquistare i biglietti in qualsiasi altro settore dell’impianto sportivo campano, in vista del match il cui calcio d’inizio è fissato per sabato 11 ottobre alle ore 14:30. Distinti Barretta (12 euro), Tribuna Sestile Laterale Sud (10 euro), Tribuna Sestile Centrale (25 euro) e Tribuna Sestile Laterale Nord (10 euro): questi i prezzi dei tagliandi più diritti di prevendita attraverso il circuito Etes. Prevista, dunque, un’affluenza ancora maggiore di tifosi catanesi a Giugliano. Insomma, il sostegno non mancherà di certo nei confronti della squadra di Mimmo Toscano. Sorride anche la società gialloblu, che mira ad un incasso importante per le casse del club.

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EX ROSSAZZURRI – Zenga: “Catania, ecco perchè andai via. Fu la mia migliore esperienza in assoluto”

L’ex allenatore del Catania Walter Zenga torna sull’esperienza vissuta sulla panchina rossazzurra svelando qualche aneddoto attraverso il postcast Centrocampo. Ecco quanto evidenziato:

“Andai a Catania l’1 aprile, il 6 aprile affrontavamo in casa il Napoli e Lo Monaco mi disse che avrei potuto portare un solo collaboratore. Scelsi Gianni Vio, preparatore delle palle inattive. Lui rimase sorpreso della scelta ma oggi il preparatore delle palle inattive rappresenta una figura importante nel calcio, ce l’ha anche Arteta all’Arsenal. Vincemmo 3-0 quella partita con il primo gol nato da una punizione laterale, rivedendo l’azione non ci abbiamo capito un c**** noi, figurati gli altri. Il primo anno a Catania centrai la salvezza, l’anno dopo registrammo il record di punti per la prima volta in Serie A del Catania. Delle ultime 6 gare ne abbiamo perse 5 e vinta una perchè la società mi disse di far giocare determinati giocatori. Per questo motivo io sono andato via”.

“Catania però rappresenta la migliore esperienza in assoluto perchè quello che ho e abbiamo creato dentro quello spogliatoio posso garantire che non è stato facile. Un paio d’anni fa quando Ciro Polito era ds del Bari ed era venuto a Sky, il nostro scambio di parole non è stato simpatico, si vedeva che lui ce l’avesse con me perchè io nel finale di stagione a Catania chiamai anche il terzo portiere e feci giocare Bizzarri, avendo capito determinate cose. Polito si è incazzato e la società mi disse che doveva giocare Kosicky. Per un allenatore non è facile gestire determinati momenti. E’ stato bello, non posso tornare indietro ma a Catania sarei rimasto”.

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ACCADDE OGGI: 10 ottobre 2009, l’Italia apprende la scomparsa di un “monumento” rossazzurro

10 ottobre 2009 la stampa italiana apprende che il giorno prima uno dei più grandi calciatori della storia del Catania anni ‘60, Horst Szymaniak, protagonista con i rossazzurri in Serie A sotto la gestione di Ignazio Marcoccio in società e di Carmelo Di Bella in panchina, è morto dopo una lunga malattia. Szymaniak si è spento all’età di 75 anni. Nato il 29 agosto 1934 a Erkenschwick (Germania) ha collezionato con la maglia del Catania 62 presenze e 8 reti in campionato, 2 presenze e 1 rete in Coppa Italia.

Marcoccio lo portò in rossazzurro strappandolo al Karlsruhe. Nel 1961 il possente centrocampista, che giocò anche una cinquantina di partite nella Nazionale tedesca, fu addirittura in lizza per il Pallone d’Oro, premio che poi venne assegnato ad Omar Sivori. Dopo la brillante esperienza ai piedi dell’Etna, Szymaniak passò all’Inter con cui vinse la Coppa dei Campioni. Successivamente si trasferì al Varese ed al Tasmania Berlino 1900, prima della parentesi al Biel-Bienne in Svizzera e dell’avventura statunitense con la formazione del Chicago Spurs.

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VERSO GIUGLIANO-CATANIA: alla scoperta dei tigrotti di mister Cudini

Il Catania è pronto a mettersi in marcia alla volta di Giugliano in Campania, dove sabato pomeriggio sarà di scena allo stadio “Alberto De Cristofaro” ospite della locale squadra gialloblù. Si tratta del secondo banco di prova stagionale in terra campana dopo la vittoriosa trasferta di Cava de’ Tirreni della 2ª giornata. I rossazzurri, che puntano a fare bottino pieno, dovranno vedersela con un avversario insidioso da affrontare specialmente tra le mura amiche. Il Giugliano è reduce da un buon punto conquistato a Trapani e punta a risalire la china dopo un avvio in sordina. La panchina dei tigrotti infatti è stata la prima a saltare in questo campionato, con l’avvicendamento tra Gianluca Colavitto e Mirko Cudini avvenuto dopo la 2ª giornata.

Il percorso del Giugliano sin qui è stato avaro di soddisfazioni. I 6 punti ottenuti sono frutto dell’unica vittoria per 1-0 conquistata a spese del Foggia in occasione del debutto in panchina di mister Cudini e di tre pareggi fuori casa sui campi di Picerno, Cavese e Trapani. Pesa soprattutto la voce gol subiti: 15. Tanti per una squadra che punta a mantenere la categoria senza troppi patemi dopo che l’anno scorso si piazzò decima prendendo parte per la prima volta ai play-off con mister Valerio Bertotto alla guida.

Quest’anno si è assisto a cambiamenti significativi sia dietro le scrivanie dirigenziali (il diesse Domenico Fracchiolla è passato alla Reggiana, al suo posto è arrivato Angelo Antonazzo) che in termini di organico. Tanti i volti nuovi approdati nel corso del calciomercato tra cui gli ex rossazzurri Dario Del Fabro e Roberto Zammarini, quest’ultimo ingaggiato da svincolato dopo la mancata iscrizione della Spal in estate.

Sul piano tattico, mister Cudini è passato gradualmente dal 4-3-3 al 3-5-2 adoperato nelle ultime due partite contro Sorrento e Trapani. Il probabile schieramento di partenza da opporre al Catania vedrebbe davanti al portiere Russo il terzetto di difensori formato da D’Avino, Del Fabro e Caldore, con Esposito, Zammarini, Prezioso, De Rosa e Vaglica a centrocampo e Nepi-Balde tandem offensivo. L’attaccante maglia numero 90 è l’osservato speciale del match, autore di 6 gol in campionato e accreditato tra gli attaccanti attualmente più in forma del Girone C di Serie C.

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ESCLUSIVA – Davide Baiocco: “Il Catania deve avere stabilità, bisogna costruire basi solide per il futuro. Da allenatore insegno ai ragazzi ad essere coraggiosi in campo”

Condottiero di mille battaglie in campo indossando la maglia rossazzurra, Davide Baiocco è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare l’attualità rossazzurra con un occhio di riguardo alle tematiche tattiche e le strategie future del club presieduto da Ross Pelligra. In chiusura l’ex centrocampista ha parlato della sua attuale mansione da allenatore del settore giovanile della società umbra del Bastia spiegando i principi che orientano il suo lavoro con i giovani.

Con il Siracusa è arrivata una vittoria che fa morale ma soprattutto classifica…
«Vincere fa sempre bene, il Catania era da un po’ che non vinceva. È a quattro punti dalla prima e a un punto dalla seconda, in linea con il campionato che doveva fare. Otto partite giocate, 15 punti, quasi due punti di media a partita (1,88 ndr). Penso vada bene a livello numerico, a livello di gioco non posso esprimermi non avendo visto le partite. Per me il risultato è importante ma è importante anche come lo si ottiene. Quando giocavo a Catania spesso mi capitava di essere arrabbiato dopo una vittoria perché la squadra non aveva giocato bene o con la giusta mentalità e invece felice anche dopo una sconfitta perché la squadra si era espressa in una certa maniera. Bene i risultati, perché alla fine 15 punti in otto partite non sono pochi, vicino alle prime, in linea con il campionato che deve fare il Catania».

Fatta eccezione per la batosta di Cosenza, questa squadra tende a subire pochi gol.
«Sicuramente la storia delle squadre di mister Toscano dice questo. Una squadra compatta, solida. Io da allenatore preferisco le squadre coraggiose, propositive, che creano occasioni e cercano di dominare la partita con il gioco, con il possesso. Meno speculari ma più coraggiose, anche prendendo tanti gol ma facendone altrettanti. Il risultato si può ottenere in tanti modi differenti. Mister Toscano la città lo conosce bene. Sa quali sono le sue idee di calcio, i suoi principi, sicuramente uno di questi è la solidità difensiva. Penso sia uno dei punti di forza della squadra di Toscano».

Reputi che un gioco speculare possa penalizzare i giocatori offensivi?
«Io credo di si. Un giocatore che sa giocare tanti palloni, soprattutto in mezzo al campo, o l’attaccante che magari viene servito in maniera più diretta e verticale in base alle caratteristiche che ha potrebbe risentirne del gioco speculare. A me piace che i giocatori tocchino più palloni possibili, si sentano sempre nel vivo dell’azione o comunque si divertano nel giocare a pallone. A me è capitato di fare entrambe le cose: giocare più speculare e diretto, pensando prima a non prenderle che a darle, oppure in una squadra come il Catania di Pasquale Marino dove cercavamo sempre di fare la partita e avevamo sempre la palla noi. Per me quello era più divertente. Sicuramente la società e il mister hanno parlato di quanto sia importante il risultato e di come intendano raggiungerlo».

Quali squadre vedi in lizza per le prime posizioni di classifica?
«Benevento, Cosenza, il Crotone che ha fatto la cadetteria per tanto tempo, il Monopoli negli ultimi anni ha fatto sempre bene. Chiaramente Salernitana, Benevento, Catania e Cosenza sulla carta hanno qualcosa in più, però è un campionato difficile quello del Girone C di Serie C. C’è anche l’Atalanta U23 che era partita bene poi ha perso con Salernitana, Benevento e Crotone. È molto equilibrato questo campionato e difficile come sempre».

In estate ci sono stati cambiamenti significativi all’interno dell’organigramma del Catania. È arrivato Alessandro Zarbano a ricoprire la carica di Direttore Generale, mentre Ivano Pastore è stato promosso nel ruolo di Direttore Sportivo dopo la partenza di Daniele Faggiano. Come valuti queste novità a livello manageriale?
«Da fuori si può commentare poco e secondo me non sarebbe corretto esprimere valutazioni. Inserire persone nuove significa avere capacità di demandare. Sicuramente se li hanno scelti li avranno valutati bene e per quelle che potevano essere le esigenze della società. Non posso dire se hanno fatto bene o male, mi fido. Ho letto l’intervista al Presidente Pelligra in cui diceva di voler portare con il tempo il Catania in Serie A, magari nelle coppe, allontanando i ragazzi dalla strada e valorizzando il materiale umano che abbiamo a Catania, dando la possibilità a questi ragazzi di giocare con il Catania in Serie A. Un progetto giovani, che riguardi anche il brand e il marchio Catania che è bello e forte in tutto il mondo. Una squadra di calcio non può essere soltanto prima squadra. Deve essere strutture, che ti danno sicurezza e stabilità, giovani, pubblicità, merchandising, marchio, brand. Affinché il Catania non fallisca più e duri per sempre tocca creare basi solide».

Non si rischia di essere facilmente travisati quando si parla di Serie A e coppe europee?
«Conoscendo Catania starei attento a fare certe dichiarazioni. La Serie A è un obiettivo ma non ha una scadenza temporale. Il Catania deve avere stabilità, senza rischiare più il fallimento da un giorno all’altro. Essere sano economicamente parlando, e poi con il tempo pensare alle strutture, i giovani, potenziare il marchio e raggiungere la categoria che merita, la Serie A. Ma questo deve avvenire contestualmente, non pensando soltanto di spendere soldi per la prima squadra o l’attaccante forte. Il tifoso fa il tifoso ed è giusto che lo richieda e va rispettato. Il calcio però non è il subbuteo, è un gioco di interazioni tra giocatori. Per me è importante che il Catania non fallisca più, che abbia strutture, che lavori sui giovani, che sia un brand riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo».

Attualmente guidi la formazione Allievi Regionali del Bastia (squadra umbra, ndr). Come ti stai trovando ad allenare i giovani?
«Io alleno da quattro anni, ho allenato in Promozione (Casa del Diavolo), in Seconda Categoria (PGS Don Bosco Perugia), la Primavera del Gubbio. Mi piace vedere i ragazzi che evolvono, migliorano, che hanno potenziale, che giocano con gioia, personalità, coraggio, con dei principi moderni in cui loro si divertono e fanno divertire anche chi li guarda. Lavorando in un certo modo ho avuto la riprova sul campo che si può riuscire ad ottenere un calcio valoriale. Il nostro obiettivo da formatori è aiutare i ragazzi a crescere calcisticamente. Se io prendo un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità è normale che io gli formi il carattere. Se uno ha coraggio, personalità, io gli do più autostima, più sicurezza di se e quindi sto anche lavorando sul carattere, sulla persona, non solo sul calciatore. Questo è il mio obiettivo. Non voglio un giocatore remissivo o che si accontenta. Voglio un giocatore coraggioso, che si prende delle responsabilità e quindi la scelta di fare un certo tipo di gioco è voluta anche per formare il carattere e la personalità di questi ragazzi».

Si ringrazia Davide Baiocco per la gentile concessione dell’intervista.

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