SERIE C: fallisce un altro club, corsa contro il tempo per l’iscrizione della Lucchese

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I casi Turris e Taranto, più le difficoltà incontrate da altri club tra i quali il Messina, fresco di retrocessione in D. Nell’ultima stagione la Lega Pro ha registrato non pochi problemi di proprietà che hanno faticato a tenere a galla alcune società in particolare. Adesso è arrivata anche la sentenza di fallimento della Lucchese, club che ha centrato in extremis la salvezza sul campo ma che rischia di non iscriversi al prossimo campionato. Per i rossoneri toscani si tratta del quarto fallimento in 17 anni. I tempi per un salvataggio della categoria sono strettissimi. Il curatore, nel caso in cui vi sia un acquirente potrebbe fissare un’asta per l’acquisizione del club. A tal fine dovrà essere costituita una società ex novo che surroghi la Lucchese 1905 per poi iscriversi in C dopo il pagamento dei debiti sportivi e di parte dei 2 milioni di debiti con l’Erario, entro la mezzanotte del 6 giugno.

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STURARO: in archivio la seconda stagione in rossazzurro, game over o nuova chance?

Il Catania lo ha tesserato nel 2024, in quello che è stato un mercato di autentica rivoluzione. Su Stefano Sturaro tifosi e società avevano riposto mille aspettative. Purtroppo però le cose non sono andate per il verso giusto. Da allora il centrocampista con precedenti avventure con Hellas Verona, Modena, Juventus, Genoa e Karagumruk non ha dato il contributo che ci si poteva attendere, complice gli infortuni che lo hanno drasticamente e ripetutamente fermato.

Esperienza proseguita alternando pochissime apparizioni e frequenti problematiche di natura fisica. Sturaro ha rimesso piede sul rettangolo verde nel finale di campionato, con l’auspicio di tornare a regime in vista dei playoff. Il suo ingresso nel secondo tempo della gara esterna con la Cavese ha rappresentato un gradito ritorno, mettendo la propria esperienza al servizio della squadra. Poi, a Potenza, ha continuato a mettere benzina nelle gambe rendendosi protagonista di un grandissimo intervento difensivo nel corso della ripresa.

In quel periodo scrivevamo che il Catania avrebbe avuto bisogno anche del miglior Sturaro, potenzialmente un valore aggiunto per la squadra nelle partite da dentro o fuori che l’attendevano. In occasione del match casalingo contro il Pescara, mister Toscano si è affidato a lui nel secondo tempo, prendendo il posto di Quaini. Scelta non rivelatasi azzeccata, deludendo in un momento in cui Sturaro avrebbe dovuto assicurare una marcia in più al Catania. Dulcis in fundo, l’arrivo di un’ammonizione totalmente ingenua che gli è costata la squalifica essendo in diffida.

Il centrocampista – da uomo spogliatoio – pur non essendo disponibile è partito comunque con il gruppo per la decisiva sfida di pochi giorni dopo all’Adriatico infondendo coraggio, fiducia e la giusta carica ai compagni nel tentativo di realizzare un’impresa. Impresa che, purtroppo, il Catania non ha centrato malgrado la vittoria in Abruzzo in quanto occorreva imporsi con due gol di scarto per passare il turno. Stagione, dunque, finita per Sturaro. Ora la palla passa alla dirigenza. Dopo averlo riconfermato per la stagione 2024/25, verrà concessa una nuova opportunità o per il giocatore classe 1993 – legato contrattualmente fino a giugno 2026 al Catania – l’avventura alle pendici dell’Etna giungerà al capolinea?

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ACCADDE OGGI: 22 maggio 2013, Gasparin dice addio al Catania

22 maggio 2013. Data coincidente con la conferenza stampa d’addio di Sergio Gasparin al Catania. Il valido ed esperto dirigente di Schio si congedò ufficialmente dalla società etnea, motivo da ricercare nella volontà manifestata dal patron Antonino Pulvirenti di modificare la struttura organizzativa con pieni poteri attribuiti all’argentino Pablo Cosentino.

Gasparin percepì che qualcosa non stesse più andando verso la direzione giusta, consapevole che si sarebbe potuto rivelare controproducente stravolgere un assetto dirigenziale perfettamente collaudato. Pulvirenti motivò la scelta di nominare Cosentino Vice Presidente e addetto all’area di programmazione strategica per “evitare la figura dell’amministratore tuttologo, ormai inesistente nel mondo del calcio”, le sue parole.

“Vedendo le cose da un punto di vista diverso – proseguì Pulvirenti – ho capito che c’erano alcune cose che dovevano essere modificate. Mi assumo le responsabilita’ delle mie scelte come sempre e alla fine vedrete che i fatti ci daranno ragione”.

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LUPERINI: stagione flop, Toscano non è riuscito a rivitalizzare l’ex Palermo

Presentato come uno degli acquisti top l’estate scorsa, Gregorio Luperini non è riuscito a mettere in pratica il potenziale di cui dispone. Classe 1994, come dimostra il curriculum di tutto rispetto in Serie B e C si pensava davvero potesse dare un contributo prezioso alla causa rossazzurra. Sul campo, invece, non ha dato il meglio di sè totalizzando 18 presenze stagionali condite da un gol in Coppa Italia Serie C con prestazioni ben al di sotto dei suoi standard.

Gol realizzato all’esordio che lasciava presagire l’inizio di un’avventura proficua e da protagonista. Purtroppo per Luperini ed il Catania così non è stato. Vuoi per i problemi fisici riscontrati, l’ultimo dei quali lo ha costretto a dare forfait proprio nella fase decisiva della stagione. Vuoi perchè Toscano non gli ha trovato, forse, la collocazione tattica ideale, ricordando che spesso il centrocampista si è dovuto adattare in un ruolo non propriamente suo.

A gennaio avanzava con insistenza l’ipotesi di un trasferimento altrove. Contatti con più società, in particolare era sul punto di approdare al Sudtirol, lo stesso club che ha prelevato dal Catania il portiere Adamonis, ma l’operazione non è andata in porto. Al rientro dell’ex Palermo dall’infermeria, la speranza di mister Toscano era di recuperarlo sia sotto il profilo fisico che mentale, cosa accaduta con profitto con altri giocatori. La ripresa degli allenamenti di Luperini poteva coincidere con un deciso rilancio dello stesso, voglioso di dimostrare appieno il proprio valore, ma non c’è stato niente da fare.

In seguito la notizia di doversi sottoporre ad intervento chirurgico ha chiuso ogni possibilità di riscatto di una stagione molto deficitaria per lui. Un vero peccato che il 31enne giocatore nativo di Pisa, spesso e volentieri determinante in carriera, abbia faticato ad inserirsi nel contesto etneo. Ora c’è da capire quale futuro attende il centrocampista, che vanta un ingaggio robusto per le casse del Catania ed è contrattualmente legato alla società rossazzurra per altri due anni.

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EX ROSSAZZURRI: Nicastro saluta il secondo turno nazionale dei playoff

E’ andato a segno nella gara d’andata, ma il suo gol non è bastato. L’attaccante Francesco Nicastro, che compirà 34 anni nel mese di ottobre, saluta i playoff tra le fila della Vis Pesaro. L’esito del doppio confronto con il Pescara, valido per il secondo turno della fase nazionale, premia infatti gli abruzzesi. Si conclude, dunque, l’annata di Francesco Nicastro, autore di 8 reti in questa stagione tra campionato (Serie C girone B), Coppa Italia di categoria e spareggi promozione.

Il giocatore nativo di Caltanissetta è un ex Catania, essendo cresciuto proprio nelle giovanili del club rossazzurro. In passato Nicastro è stato valutato dalla società etnea come possibile rinforzo per il reparto avanzato. Lo stesso calciatore classe 1991 commentò così le indiscrezioni che circolavano nel 2019 a La Sicilia: “Tornerei volentieri, mi piacerebbe poter coronare il sogno di giocare in prima squadra dopo aver militato nelle giovanili per quattro stagioni. Sono caduto mille volte e mille volte mi sono rialzato, ho tanto da dare ancora”.

Alla fine l’attaccante non è tornato a vestire la maglia rossazzurra proseguendo la carriera con Catanzaro, Padova, Pontedera e Vis Pesaro. In carriera ha anche fatto parte degli organici di Pisa, Milazzo, Bellaria, Juve Stabia, Perugia, Pescara, Foggia e Ternana.

===>>> PLAYOFF: primo turno nazionale, gli ex Catania che salutano la competizione
===>>> PLAYOFF: secondo turno del girone, gli ex Catania che salutano la competizione
===>>> PLAYOFF: primo turno del girone, gli ex Catania che salutano la competizione

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LA SICILIA: “Castellini, vacanze a Catania. Il Pisa lo riscatta o rientra alla base?”

“I primi giorni di vacanza trascorsi a Catania. Non è un caso se Alessio Castellini sia tornato nella città in cui è cresciuto calcisticamente fino a diventare capitano, salvo poi essere ceduto al club allenato da Pippo Inzaghi che ha vinto il campionato di Serie B”, riporta La Sicilia.

“Che ci fa Castellini a Catania? Vacanza, intanto. Perchè il difensore è stato avvistato a cena con Jimenez e Allegretto e la foto ha fatto il giro del web scatenando ipotesi, dibattiti sul possibile ritorno o su una cessione definitiva proprio al Pisa”, si legge. “Nelle scorse ore, lo stesso Castellini ha continuato a postare immagini del suo soggiorno catanese: in particolare uno scorcio della riviera doveva aveva casa nei giorni in cui era al servizio del Catania”, evidenzia il quotidiano.

“I tifosi sono ovviamente divisi: una parte lo vorrebbe di nuovo in rossazzurro, c’è chi non ama i ritorni di fiamma e spera che i dirigenti facciano i passi giusti per tempo anticipando le mosse del mercato”. Di sicuro il Pisa ha la possibilità, qualora lo ritenesse opportuno, di riscattare per intero il cartellino di Castellini (obbligo decaduto ma resta valido il diritto di opzione). In caso contrario il calciatore bresciano farebbe ritorno alla società rossazzurra.

==>> MERCATO – Stampa pisana: “Castellini, il Pisa riscatterà il cartellino”

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SERIE C: ex rossazzurro e tifoso del Catania, Raffaele sogna di portare il Cerignola in finale playoff

Ha allenato il Catania durante la gestione Sigi, avventura durata 30 partite nel 2020/21. Mister Giuseppe Raffaele non riuscì a completare la stagione, venendo esonerato dopo il ko di Torre del Greco maturato il 17 marzo 2021. Un’esperienza che lo stesso Raffaele, tempo fa, ha ricordato ai microfoni di Telecolor sottolineando che “il troppo senso di responsabilità a Catania mi è andato ad un certo punto contro, dal punto di vista dei risultati stavamo facendo bene ma l’espressione di gioco non mi è mai piaciuta per quello che è il mio modo di intendere il calcio”.

L’attuale allenatore dell’Audace Cerignola aggiunse che “tanto derivava dall’anno molto difficile. L’80% dell’organico andò via, ci furono delle cessioni importanti. Pecorino, Biondi, tanti ragazzi che stavano facendo bene. Poi a livello societario, 6 mesi dopo o giù di lì, si disse che il Catania aveva mille problematiche. In realtà quell’anno se non avessimo ceduto Pecorino non avremmo neanche finito la stagione. Era il nostro capocannoniere e non fu sostituito in maniera adeguata quando si parlava dell’avvento di Tacopina”.

Il resto è storia nota, ma in quelle parole di Raffaele c’è tutta l’amarezza per non essere riuscito a portare in alto il Catania, squadra che peraltro ha tifato fin da piccolo ed in tal senso sono eloquenti le immagini spesso circolate in rete che ritraggono lo stesso tecnico di Barcellona Pozzo di Gotto in compagnia di Ciccio Famoso, storico ultras rossazzurro tragicamente scomparso nel 2017.

Oggi l’ex trainer del Catania si gode l’ottimo cammino a Cerignola, avendo a lungo accarezzato il sogno di vincere il girone C di Serie C, missione poi compiuta dall’Avellino. Il secondo posto finale, però, ha permesso ai pugliesi d’intraprendere il percorso playoff da una posizione privilegiata. E mercoledì è arrivata una nuova gioia: l’approdo alle semifinali della competizione.

Prossimo avversario quel Pescara che, anche con una dose di fortuna, come riconosciuto dal tecnico Silvio Baldini è riuscito a superare il Catania nel primo turno della fase nazionale. Il sogno di Raffaele, adesso, è quello di portare il “suo” Cerignola a giocarsi la finale per la B. Sarebbe il giusto premio per il brillante campionato disputato.

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CURIOSITA’: il piccolo Leonardo disegna il volto di Inglese, che ringrazia

Lo scorso anno è stato protagonista di un bel gesto, donando una sciarpa del Catania a Filippo, giovanissimo tifoso del Rimini, in occasione della semifinale d’andata di Coppa Italia Serie C. Nel match di ritorno si sono ritrovati entrambi con i genitori trascorrendo un pò di tempo insieme nella città dell’Elefante, per poi effettuare un giro di campo con il presidente Pelligra – tra gli applausi scroscianti nel pubblico – nella serata in cui il Catania conquistò l’accordo alla finale della competizione.

Un legame che si è via via consolidato nel tempo, intrecciandosi la passione per il calcio con quel mix di purezza, curiosità ed entusiasmo tipica dei bambini. La stessa passione che il piccolo Leonardo custodisce per il disegno e trasferita anche nel calcio, prova ne sia la realizzazione dei volti di alcuni dei calciatori più rappresentativi di questo Catania. Su tutti l’attaccante Roberto Inglese.

Un disegno ben fatto e curato nei dettagli, che Leonardo è riuscito a far recapitare ad Inglese, accolto sinceramente con grande piacere dal diretto interessato, il quale ha avuto modo di ringraziarlo. Il giocatore, visto come uomo-simbolo del Catania, quest’anno ha suscitato tante emozioni nel piccolo tifoso etneo per il senso d’appartenenza, la professionalità, la tecnica e la qualità messe in campo in ogni partita.

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A MENTE FREDDA | Catania, la B manca da dieci anni. La parola chiave si chiama programmazione

Programmazione. Una parola fin troppo spesso abusata nel calcio, che trova fondamento nella misura in cui viene data continuità ad un progetto tecnico. “Programmare” non fa certamente rima con “rivoluzionare”: quello che il Catania ha fatto lo scorso anno, smembrando la rosa con cui aveva vinto con ampio anticipo e margine il campionato di Serie D e stravolgendo l’organico anche alla riapertura del calciomercato invernale, ripetendosi nella stagione appena trascorsa con il cambio di numerose pedine.

L’inserimento di un vincente in panchina come Mimmo Toscano e di Daniele Faggiano alla direzione sportiva sembravano rappresentare un ottimo punto di partenza. Quest’ultimo ha però ereditato contratti pesanti facendo i conti con una situazione finanziaria non semplice da riequilibrare, portando ad una improvvisa riduzione del budget e dando seguito a tutta una serie di eventi andati a ripercuotersi negativamente sull’operato dello stesso Toscano.

Confusione ed approssimazione sono stati fedeli alleati del Catania, ma adesso c’è la possibilità di porre finalmente le basi per una programmazione seria. Dotarsi di una figura sinonimo di esperienza e competenza come Alessandro Zarbano nel ruolo di direttore generale del club è un primo passo verso quel processo di miglioramento dell’asset societario. L’interesse concreto per l’acquisizione di Torre del Grifo – con annessa offerta – rappresenta una novità significativa nell’ottica di raggiungere lo step successivo sul piano infrastrutturale, dando seguito ai lavori di riqualificazione del campo di Nesima.

Migliorie sono previste con l’aggiunta di alcune figure nello staff medico-sanitario rossazzurro. Altri passi fondamentali dovranno riguardare la conferma di un buon numero di giocatori che, negli ultimi mesi, hanno fatto registrare confortanti progressi. L’auspicio è che l’indirizzo della società sia proprio questo, non privandosi dei pezzi migliori per dare continuità al percorso avviato con mister Toscano.

Il vice presidente Vincenzo Grella ritiene Toscano un perno fondamentale, lo ha ammesso ai microfoni Rai, dunque ci si attende una riconferma dell’allenatore. L’ex Cesena, però, chiede le dovute garanzie per affrontare nelle migliori condizioni la stagione 2025/26, potenziando la squadra nei settori che presentano lacune per vivere un’annata da assoluti protagonisti. Le basi per ricostruire ci sono, le prossime mosse della società e della proprietà indicheranno la strada da seguire. I tifosi sperano che, in tal senso, giungano risposte convincenti suffragate dai fatti.

Da dieci anni manca la partecipazione ad un campionato di Serie B. Tutto questo lasso di tempo è stato caratterizzato da bocconi amari e delusioni. La vittoria del campionato di D e la Coppa Italia Serie C, negli ultimi due anni, non possono soddisfare le aspettative di una piazza che per calore e passione non ha egualii numeri sugli spalti del Massimino lo testimoniano – e ora più che mai intende riemergere.

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PLAYOFF: secondo turno fase nazionale, i verdetti. Fuori Atalanta U23, Crotone, Giana Erminio e Vis Pesaro

Va in archivio anche il secondo turno della fase nazionale dei playoff di Serie C. Nuovi verdetti: avanzano Audace Cerignola, Vicenza, Ternana e Pescara. Non riesce l’impresa a Crotone e Vis Pesaro (sconfitte entrambe), che avrebbero dovuto rispettivamente vincere con due e tre gol di scarto a Vicenza e Pescara per ottenere la qualificazione. Niente da fare per l’Atalanta U23, che era costretta a fare risultato fuori casa al cospetto del Cerignola (i bergamaschi non vanno oltre il pari) e la Giana Erminio, la quale dopo la vittoria dell’andata cade sul campo della Ternana.

Domenica 25 maggio al via le Final Four andando in scena le semifinali di andata e ritorno, stavolta con tempi supplementari e calci di rigore per determinare la squadra vincente nel caso in cui si registrasse parità di punteggio e differenza reti. L’Audace Cerignola sfiderà il Pescara, mentre la Ternana se la vedrà con il Vicenza. Riportiamo di seguito risultati e marcatori delle sfide che hanno caratterizzato il secondo turno nazionale:

RISULTATI – RITORNO
Audace Cerignola 2-2 Atalanta U23
12′ Ceresoli (A), 69′ Salvemini (C), 73′ Volpe (C), 87′ Vavassori (A)
Vicenza 1-0 Crotone
20′ Ferrari
Ternana 2-0 Giana Erminio
73′ Ferrante, 78′ Casasola
Pescara 2-0 Vis Pesaro
45′ Tonin, 86′ Ferraris

RISULTATI – ANDATA
Atalanta U23 0-0 Audace Cerignola
Crotone 1-2 Vicenza
45’+1 Leverbe (V), 66′ Murano (C), 72′ Ferrari (V)
Giana Erminio 1-0 Ternana
55′ Tirelli
Vis Pesaro 2-4 Pescara
12′ Orellana (V), 15′ Nicastro (V), 35′ Meazzi (P), 50′ Ferraris (P), 90’+2 Letizia (P), 90’+9 Bentivegna (P)

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