MERCATO: Cicerelli, dal “Ciao Catania” al ritorno dal prestito. Futuro da discutere con la dirigenza

“Ciao Catania. Auguro a questa squadra di poter raggiungere gli importanti obiettivi che si è prefissata e di portare a casa il risultato che una città e una tifoseria come quella rossazzurra meritano. Grazie, un abbraccio a tutti”. Salutò così, via social, i tifosi del Catania Emmanuele Cicerelli a luglio 2024. Lasciò la sponda rossazzurra della Sicilia per trasferirsi alla Ternana, sottolineando in qualche occasione a mezzo stampa che non si aspettava di essere ceduto.

Sotto l’Etna Cicerelli ha totalizzato 26 presenze siglando 3 gol ed effettuando 2 assist tra campionato, playoff e Coppa Italia Serie C. Numeri completamente diversi quest’anno a Terni, dove ha rifilato qualcosa come 19 reti sommate a 10 assist stagionali. Rendimento molto importante, quello offerto da
Cicerelli in rossoverde e statistiche che non si possono cancellare. La Ternana avrebbe voluto riscattare il suo cartellino, ma non esiste alcuna opzione sul contratto. Sarebbe scattato, invece, l’obbligo di riscatto in caso di promozione umbra in Serie B, ma così non è stato.

Cicerelli, pertanto, a norma di regolarmento rientra a Catania dal prestito alla Ternana. A questo punto si renderà necessario che l’entourage del giocatore ed il Catania discutano il futuro del fantasista classe 1994. In caso di permanenza sotto l’Etna non si esclude il prolungamento del contratto. Attenzione anche alle possibili richieste provenienti da società cadette perchè ci sono, effettivamente, club di B rimasti favorevolmente impressionati dalle performance del giocatore e che lo hanno seguito con interesse.

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LA SICILIA: “Catania, il diesse Faggiano in partenza?”

“Chi cederà i giocatori di rientro dai vari prestiti? Chi dovrà snellire l’organico che ha terminato la stagione passata a creare spazio per i sei o sette rinforzi che chiede Toscano?”. Il Catania ha un diesse sotto contratto, Daniele Faggiano, ma le parti sarebbero distanti secondo quanto riporta La Sicilia.

“Si attende un annuncio ufficiale della società che potrebbe arrivare nelle prossime ore, all’inizio della settimana”, evidenzia il quotidiano. “Daniele Faggiano è lontano da Catania da un paio di giorni, ha anche lasciato la città”, mentre Ivano Pastore “ha un contratto a scadenza ma sta continuando a lavorare per il club in attesa di sviluppi”.

Serve qualcuno che abbia “ottime referenze in ambito nazionale e che possa piazzare chi non rientra nei piani della società per consentire al tecnico Mimmo Toscano di cominciare il ritiro umbro non certo con i 35-40 giocatori che aveva la scorsa estate. Questo è uno dei punti di cui società e allenatore hanno discusso a più riprese nelle ore precedenti a un accordo per la conferma dell’allenatore calabrese poi annunciato verbalmente dallo stesso vice presidente rossazzurro Grella”, si legge.

===>>> MERCATO: Pastore sarà il nuovo D.S. del Catania

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TACOPINA: poteva rilevare il Catania, è ripartito dalla SPAL ma il progetto è naufragato

Meno di tre settimane fa la SPAL aveva festeggiato la salvezza, ottenuta tramite la vittoria dei playout contro il Milan Futuro. Adesso la situazione è precipitata, perchè malgrado la C difesa sul campo il club ferrarese è destinato a sprofondare in Eccellenza. Joe Tacopina, proprietario della SPAL che avrebbe potuto acquisire anni fa il Calcio Catania durante la gestione Sigi (trattativa durata oltre un anno, con due date di closing e contratti che prevedevano obblighi da entrambe le parti ma l’affare è saltato), non ha infatti provveduto ad iscrivere la squadra al prossimo campionato di terza serie. La domanda è stata presentata, ma priva delle garanzie economiche necessarie, pertanto non potrà essere accettata.

Tante ambizioni, investimenti di rilievo, campagne acquisti importanti negli anni ma i risultati non hanno neanche lontanamente rispettato le attese. Non riuscendo a risalire dalla Serie B, addirittura retrocedendo in Lega Pro malgrado l’organico costruito in proiezione A, con una tifoseria in aperta contestazione fino ad arrivare ad una situazione debitoria sempre più pesante che ha portato a conseguenze drammatiche per il futuro.

Tacopina ha provato a riorganizzare l’attività della SPAL, missione fallita. Qualche anno fa disse che quella di Ferrara sarebbe stata la sua ultima tappa italiana, in un’intervista concessa a Off The Pitch. Evidenziando come in Italia “ci si accorda per una riunione e si prende un caffè. Due mesi più tardi si fa un’altra riunione, altre chiacchiere, altro caffè. F*****o a tutto questo. A me interessa fare una riunione, stabilire i passi successivi, e se nel giro di una settimana le cose non sono state fatte renderò la seconda riunione molto sgradevole. Tratto tutti col dovuto rispetto, ma spingo sempre al massimo. Perché è così che le cose vanno fatte”, le parole di Tacopina.

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UFFICIALE: fine prestito, Cicerelli rientra alla base. Per Cianci bisogna attendere

Il riscatto automaticato sarebbe scattato una volta conseguita la promozione in Serie B. Così non sarà, perchè la Ternana ha fallito il salto di categoria non riuscendo a superare lo scoglio Pescara in finale playoff. Regolamento alla mano, gli umbri avrebbero dovuto riscattare il cartellino di Emmanuele Cicerelli solo in caso di B, non verificandosi questa condizione il fantasista completa il periodo di prestito rientrando al Catania. A quel punto si deciderà se per restare oppure valutare una nuova cessione altrove.

Discorso diverso per l’attaccante Pietro Cianci, formalmente anch’egli di proprietà del Catania e che sarebbe stato subito rilevato dal club rossoverde in caso di promozione, tuttavia può ancora essere riscattato dalla Ternana poichè sul contratto esiste un’opzione esercitabile per l’acquisto del cartellino. Qualora non fosse riscattato, tornerebbe anche lui alle pendici dell’Etna.

===>>> STAMPA TERNANA: “Cianci, ai dettagli il riscatto degli umbri dal Catania”

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PLAYOFF: decisivi i rigori, Pescara promosso in Serie B

Pescara festeggia la promozione in B. Questo il verdetto dei playoff. Dopo l’1-0 biancazzurro maturato nella finale d’andata a Terni, in occasione del match di ritorno è stata la Ternana ad imporsi con il medesimo risultato grazie alla realizzazione di De Boer nel corso del secondo tempo. Decisiva, dopo la disputa dei tempi supplementari, la lotteria dei rigori. Ospiti sciuponi, che avevano la partita in pugno e non hanno saputo approfittare della superiorità numerica per effetto dell’espulsione di Dagasso.

Grande protagonista il portiere Plizzari, autore di parate importanti e che, malgrado un infortunio, è rimasto in campo fino alla fine. L’estremo difensore biancazzurro ha anche respinto i rigori calciati da Ferrante, Casasola e l’ex Catania Donnarumma. Ternana costretta a leccarsi le ferite, partecipando per il secondo anno consecutivo al campionato di Serie C. Il Pescara, invece, torna in B quattro anni dopo.

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VERSO IL MERCATO: tanti tasselli da fare quadrare in entrata e uscita

A luglio ci sarà il via libera alla sessione estiva del calciomercato, prima ancora è possibile definire le situazioni legate ai calciatori ceduti o acquisiti in prestito con diritto di riscatto. In questo senso c’è ancora tempo tra il 16 e 18 giugno. La dirigenza del Catania è attesa da un lavoro a 360 gradi sul mercato. Snellendo la lista di giocatori in esubero, innanzitutto, tra chi rientra dai rispettivi prestiti e sarà oggetto di valutazione per un’eventuale permanenza e coloro i quali, invece, tornando alla base riceveranno la comunicazione che non faranno parte del progetto Catania 2025/26. Ci sarà anche chi ha dato il suo contributo in rossazzurro la scorsa stagione ma, per vari motivi, è destinato a cambiare casacca.

Queste è la fase principale delle scelte sul mercato, ragionando su chi puntare tra gli uomini di proprietà del club. Poi si procederà con la selezione dei nuovi innesti. Quelli che, in teoria e si spera anche in pratica, riescano ad innalzare il tasso tecnico della squadra con il giusto mix di giovani e meno giovani, giocatori di qualità ma al tempo stesso di gamba, caratterialmente adatti al contesto etneo e di una piazza che deve ambire al salto di categoria. Chiaramente di tutto questo si occuperà la figura di competenza attraverso i fondi e le disponibilità economiche fissate dalla proprietà.

Che sia il Direttore Sportivo Daniele Faggiano o chi per lui, è chiamato a ricoprire un ruolo delicato poichè dalla costruzione dell’organico passa buona parte dei successi stagionali e, individuare i profili giusti, non è compito semplice. Il resto lo farà l’allenatore, ma dovrà essere ben supportato dalla società, operando nelle migliori condizioni. Ad oggi però non vi è chiarezza su chi affidare la direzione sportiva del club. Valutazioni in corso, importante sciogliere le riserve quanto prima, in modo da arrivare al ritiro umbro di metà luglio con un bagaglio di certezze in più ed un organico che si presenti con una base già ben definita.

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VERSO LA STAGIONE 2025/26: dopo tanti esperimenti Toscano vuole una rosa funzionale al 100%

L’annuncio di Vincenzo Grella ufficializza, di fatto, la permanenza di Toscano sulla panchina rossazzurra. Un segnale di continuità, ribadendo la fiducia nei confronti dell’allenatore ex Cesena. Qualcosa di diverso rispetto agli ultimi dieci anni, quando sistematicamente – o quasi – il Catania ripartiva da una nuova guida tecnica.

I confronti con Grella hanno avuto esito positivo, ricevendo Toscano tutte le rassicurazioni del caso in vista del prossimo campionato. La prima, quella più importante, riguarda la funzionalità della rosa. Nella passata stagione il tecnico calabrese ha dovuto fare i conti con mille difficoltà. Dal blocco del mercato estivo agli svariati infortuni che hanno caratterizzato lunghi tratti della stagione, costringendo in più di un’occasione Toscano a dotarsi di una panchina cortissima, talvolta imbottita di giovani.

Fattori che, inevitabilmente, hanno inciso nell’economia del campionato. In vari momenti Toscano ha dovuto sperimentare nuove soluzioni in campo, adattando giocatori in ruoli non propriamente congeniali. Nel rush finale, guarda caso, la squadra ha registrato progressi man mano che recuperava un pò tutte le pedine. Il recupero degli indisponibili ha aumentato la competizione all’interno del gruppo e, di conseguenza, la qualità del lavoro settimanale “allungando” la panchina e potendo scegliere di volta in volta il giocatore più adatto al contesto di gara ed all’avversario di turno.

In questo senso Toscano chiede di ripartire da un organico omogeneo dove tutti possano avere il loro spazio, ciascuno con le proprie caratteristiche. Confermare gran parte dei protagonisti in positivo dell’ultima stagione rappresenta il primo passo. Il resto dovrà farlo la dirigenza pianificando un lavoro efficace sul campo, completando la rosa con calciatori in grado di fornire valide garanzie sotto il profilo tecnico-tattico e dell’integrità fisica, capaci d’inserirsi rapidamente nei meccanismi di gioco.

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MASCOTTE LEAGUE: “Agatino” si classifica al secondo posto

Il mese scorso la Serie C ha premiato al “Massimino” la mascotte rossazzurra Agatino, vincitrice della Mascotte League 2023-24, contest sui canali social della Lega Pro. Nella passata stagione ha ricevuto il maggior numero di voti rivelandosi la mascotte più bella del campionato di terza serie avendo la meglio, in finale, su Drag08, mascotte della Carrarese.

La speciale competizione sui social ha visto confrontarsi, a suon di like e interazioni sui canali ufficiali della Lega Pro, le mascotte fisiche di diciassette club di Serie C. Quattro gironi e poi via alle fasi a eliminazione diretta: quarti, semifinali e la finalissima, vinta da Agatino grazie ai voti (quasi 10mila) espressi sulle pagine Instagram e Facebook.

L’appuntamento con la Mascotte League è stato riproposto per la stagione 2024-25, che ha visto Agatino candidarsi nuovamente per la vittoria finale. In questi giorni è stato definito il roster delle mascotte che si sono qualificate dopo la fase a gironi: Celeste (Lecco), Pinetello (Pineto), Alò (Arezzo), Lillo 757 (ACR Messina), Ciuffo (Pescara), Leo (Potenza), Thyrus (Ternana) e, appunto, Agatino (Catania).

Ebbene quest’ultimo ha raggiunto il piazzamento nella finalissima sfidando la mascotte del Pescara, Ciuffo. “La sfida era di quelle ardue, dato che Agatino è un avversario tosto (nonché il campione in carica). Ma la nostra fanbase non ha avuto dubbi, assegnando a Ciuffo la vittoria dell’edizione 2024/25”, rende noto la Lega Pro. Agatino, dunque, stavolta si è piazzato al secondo posto.

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ACCADDE OGGI: 7 giugno 2008, il “vichingo” approda a Catania

7 giugno 2008. Il centrocampista Ezequiel Carboni nuovo giocatore del Catania. La società rossazzurra, all’epoca militante in Serie A, perfezionò l’acquisto dell’argentino facendogli firmare un contratto di durata triennale dopo l’esperienza austriaca vissuta al Red Bull Salzsburg. Per Carboni un centinaio di apparizioni onorando fino in fondo la maglia del Catania con abnegazione, carattere e personalità fino al 2011, anno in cui fece ritorno in patria.

Nella stagione 2019-20 il ‘vichingo’ tornò alle pendici dell’Etna per occuparsi della formazione rossazzurra Berretti. “A Catania ho vissuto grandi momenti, ci tenevo a tornare nella città che amo – le parole di Carboni in una intervista concessa a La Sicilia – Qui è nato mio figlio Cristiano. Ho sempre sperato di tornare dopo tre anni favolosi. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti, mi è rimasto dentro soprattutto il rapporto con la gente, la gratitudine mi ha emozionato. Qui è come se avessi giocato ieri, mi hanno fatto sentire catanese”.

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L’EDITORIALE | E’ il tempo di ponderare e agire, prima e meglio degli altri

Le giornate appena trascorse hanno restituito alla città di Catania un senso di appartenenza profondo, che unisce memoria e voglia di un futuro all’altezza di un passato importante. L’inaugurazione del murale dedicato a Stefania Sberna – in via Fava, firmato dallo street artist Giuseppe D’Amico – ha rappresentato molto più di un tributo. È stato un momento di verità, nel quale la città ha mostrato di non dimenticare chi ne ha raccontato la passione. Stefania non era soltanto una giornalista: era la voce del cuore rossazzurro. Il suo modo inconfondibile di raccontare il calcio, e il Catania in particolare, vive ancora nei pensieri di chiunque ami questi colori. Per chi scrive, ogni gol del Catania è ancora accompagnato – idealmente – dal suo annuncio, carico di emozione, energia e amore.

Ma il tempo del ricordo si intreccia con quello della responsabilità. Il Catania si affaccia all’estate che porterà alla stagione 2025-26 con l’obbligo morale – oltre che sportivo – di costruire una squadra e un’organizzazione all’altezza delle ambizioni. L’obiettivo è chiaro: conquistare la promozione in Serie B. Un traguardo che non può più essere rimandato. Ecco perché ogni decisione, in questi giorni, pesa più di quanto possa sembrare.

La conferma di Mimmo Toscano in panchina – come annunciato dal vicepresidente Vincenzo Grella – è un primo passo. Toscano ha ancora un anno di contratto e avrà l’opportunità di dare continuità al suo lavoro, partendo da una base che, con i giusti innesti e una maggiore stabilità tecnica, può ambire ai vertici. Tuttavia, non basta. È ora di definire anche la questione legata alla direzione sportiva: la posizione di Daniele Faggiano è ancora oggetto di valutazioni, ma il tempo per decidere stringe. Per costruire una rosa competitiva servono idee chiare e una guida operativa da subito. Nessuno può permettersi di arrivare tardi sui propri obiettivi di mercato.

In arrivo c’è Alessandro Zarbano, destinato a ricoprire il ruolo di direttore generale. Un innesto manageriale che potrà garantire ordine ed efficienza, due elementi che in passato sono mancati. Ma l’appuntamento decisivo sarà quello con il presidente Ross Pelligra, atteso in città nella prossima settimana. La speranza è che la sua visita non si riduca a parole di circostanza, ma che rappresenti il momento per definire, una volta per tutte, un progetto chiaro: sul piano societario, su quello degli investimenti sportivi e – non meno importante – sul fronte delle infrastrutture. Il tema delle strutture, vera spada di Damocle nella stagione appena conclusa, deve diventare una priorità reale, non un alibi ricorrente.

Infine, una riflessione doverosa: anche la comunicazione di proprietà e dirigenza dovrà essere all’altezza del contesto. La piazza di Catania è tra le più attente ed esigenti d’Italia. Non bastano più slogan o promesse generiche. Dopo un’annata che ha lasciato l’amaro in bocca e un rilancio d’orgoglio avvenuto troppo tardi rispetto alle aspettative, i tifosi chiedono trasparenza, competenza e risultati. La Serie B non può essere un sogno per questa piazza: deve essere un obiettivo concreto, da meritare sul campo, ma da costruire anche con scelte giuste, investimenti mirati e una gestione finalmente all’altezza della storia e del potenziale del Catania.

Ora è il tempo di ponderare, certo. Ma anche – e soprattutto – di agire. Prima, e meglio, degli altri.

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